Lecco: polemica su vecchia e nuova sede per i vvf. Mancano 7 milioni per il 1° lotto

«La nostra caserma cade a pezzi, abbiamo ormai superato il limite dell'agibilità igenico sanitaria» cosi Diego Busdon, dell'unione sindacale di Base ha descritto la situazione in cui verso lo stabile che ospita la caserma provinciale dei vigili del fuoco.

Gli hanno fatto eco le durissime parole che il comandante provinciale ing. Fiorello ha rivolto direttamente alle numerose autorità presenti alla tradizionale festa di Santa Barbara: «è una gravissima criticità che può influire gravemente sulla vita della popolazione».

In effetti quello che abbiamo potuto visitare stamattina è un edificio davvero malconcio.
In più parti si è verificato il distacco dell'intonaco, grosse crepe nelle colonne portanti, solo un servizio igienico su 3 è funzionante, mezzi da 300mila euro sono parcheggiati all'aperto sotto le intemperie.
lo stabile che attualmente ospita i vigili del fuoco lecchesi risale al 1955, quando ancora era stato costruito per quello che era il distaccamento della compagnia di Como.

Il comandante provinciale dei vigili del fuoco Filippo Fiorello e Diego Busdon

È dal 1992 che si parla di trovare una soluzione. Prima si era ipotizzato un trasferimento nell'ex cava Mossini a Malgrate ed in seguito, sotto la giunta Faggi, si era decisa la costruzione di una nuova caserma nell'area demaniale dietro al campo sportivo del Bione.
C'era il via libera, c'è il progetto (già pagato) ma mancano i 15 milioni di euro necessari, e tutto si è ormai da anni arenato nelle pieghe della burocrazia e dell'amministrazione.

«E' la mortificazione del nostro lavoro» ha tuonato il comandante provinciale «la cosa pubblica è diventata altra cosa rispetto alle esigenze della popolazione e all'etica».
Per provare a sbloccare la situazione, cosi dice il sindaco, il comune di Lecco a inizio novembre aveva ipotizzato che, con la vendita di LineeLecco il prossimo anno, si sarebbe potuta creare una nuova caserma annettendo a quella attuale l'adiacente sede dei trasporti.

Cosi che l'area del Bione, nuovamente libera, potesse essere usata da Palazzo Bovara come area concerti.
Una proposta che i pompieri hanno immediatamente spedito al mittente: «L'area del Bione è demaniale e ci è stata destinata da anni -continua Busdon - il comune non può avanzare nessun progetto su quel terreno. Non vale assolutamente la pena ristrutturare un edificio che ha 60 anni, per di più vincolato dal parco Adda nord. Vogliamo una nuova sede all'avanguardia ».
Il sindaco Brivio, visibilmente stizzito, in risposta ha voluto specificare che la sua era solo «una controproposta nel caso non si trovassero i finanziamenti».

Una controproposta che anche la prefetto Bellomo ha scartato: «Rispetto all'ipotesi avanzata dal comune, l'area del Bione ha già un progetto approvato, e pagato. Senza dimenticare che l'edificio attuale non è del Comune ma della Provincia.»
Insomma la  polemica sulla nuova caserma ha scosso non poco quella che doveva essere la festa della patrona dei VVF.
E lo sconfitto sembra essere stato proprio il sindaco. Visto che solo un mese fa aveva fatto deliberare che il comune avrebbe venduto si LineeLecco ma non la sede, proprio per poterla cedere ai pompieri. Che oggi hanno chiaramente detto essere un "regalo" - si fa per dire - non gradito.
Quel che è certo è che per ora la caserma rimane con tutte le sue criticità. Bisogna infatti trovare almeno i 6/7 milioni di euro necessari a far partire il primo lotto del progetto. Soldi che non sembra arriveranno a breve.
P.V.
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