19 anni di reclusione per la banda catturata dai militari a Cicognola in Via Tofane. Il giudice inasprisce le richieste del PM


Condanne severe, ancora più pesanti delle richieste sostenute dalla pubblica accusa, portata avanti con determinazione dalla dottoressa Cinzia Citterio, titolare fin dall'origine del fascicolo relativo all'operazione "Double Shot" condotta dai Carabinieri della Compagnia di Merate e culminata con l'incursione, alle prime luci dell'alba di sabato 5 gennaio, nell'appartamento di via Tofane a Cicognola, utilizzato come covo da tre dei cinque malviventi, tutti di origine albanese, nei confronti dei quali, quest'oggi, si è espresso il dottor Massimo Mercaldo, gup del Tribunale di Lecco. Il procedimento, celebratosi con rito abbreviato dopo che, nel corso della scorsa udienza, non era stato raggiunto un accordo per l'eventuale patteggiamento, ha visto inflitte condanne per un totale di poco meno di 19 anni complessivi di reclusione. 

Il blitz all'alba dei carabinieri della Compagnia

Cinque, come dicevamo, gli imputati: Saimir Krasniqi, classe 1979, il coetaneo Alfred Duraku e il ventiseienne  Besnik Spahiu arrestati nel corso del blitz di Pagnano,  Ledjan Xhiani, "acciuffato" a casa della sorella a Cavenago Brianza e Argian Markai  a cui gli inquirenti sono arrivati a seguito di ulteriori controlli disposti successivamente come l'analisi dei tabulati telefonici relativi all'utenza in suo uso. La posizione di quest'ultimo è comunque risultata marginale rispetto a quella degli altri quattro connazionali, con la contestazione a suo carico, di un solo episodio rispetto ai molteplici ascritti ai "compagni"  per i quali è stata imputata anche l'associazione a delinquere. Markai, difeso dall'avvocato Sonia Bova, se l'è dunque cavata con 1 anno e 4 mesi di reclusione (pena sospesa) e il pagamento di una multa da 280€. Peggio è andata alla "banda" vera e propria i cui componenti si sarebbero macchiati, secondo l'accusa, di almeno due furti aggravati in abitazioni private e diversi colpi messi a segno ai danni di esercizi commerciali delle province di Lecco, Bergamo e Monza Brianza. Giusto per fare qualche esempio, i quattro albanesi hanno ammesso le proprie responsabilità in merito ai tre "assalti" subiti dal bar "Lo Zingaro" di Sartirana e di quello perpetrato al bar "Fumagalli" di Cassago, nell'agosto del 2012, quando i Carabinieri riuscirono a risalire a Shamo Fatbardh, ulteriore "affiliato" al gruppo, rimasto ferito durante la spaccata e rintracciato quindi presso l'ospedale di Vimercate, dove si era recato per farsi medicare.

Le armi rinvenute nell'appartamento di Via Tofane

Definiti, poi, in base alle confessioni rese dagli imputati, anche i loro "ruoli" all'interno della compagine criminale:  Alfred Duraku, assistito dall'avvocato Marcello Perillo, sarebbe stato "l'autista" della banda. Per lui il dottor Mercaldo ha sentenziato una condanna a 4 anni 3 mesi e 10 giorni di reclusione associati a una multa da 1680€ (contro i 3 anni e 5 mesi chiesti dalla dottoressa Citterio). Pena pressoché identica per il giovane Besnik Spahiu, "palo" durante i furti, difeso dall'avvocato Simona Bove:  4 anni, 3 mesi e 10 giorni più una sanzione di 1770€. Dei tre arrestati a Pagnano, la pena più "aspra" è però arrivata per Saimir Krasniqi al quale, oltre all'associazione a delinquere e ai furti è stato contestato anche il possesso delle armi e della droga rinvenute nell'appartamento di Tofane nonché di un documento falso.


A fronte dei 6 anni e 11 mesi  chiesti dalla pubblica accusa, a cui si è opposto l'avvocato Filippo Bignardi, il gup ha "scontato" solo pochi mesi pronunciando una sentenza di condanna a 6 anni, 7 mesi e 24 giorni di carcere a cui va aggiunta una multa da 1920€. 3 anni, 4 mesi e 10 giorni e 1220€ di sentenza pecuniaria, la pena infine inflitta al ventiseienne Ledjan Xhihani, difeso dall'avvocato Luisa Bordeaux, scovato nascosto in un armadio nell'abitazione di Cavenago intestata alla sorella e al cognato. Riservandosi 40 giorni per il deposito delle motivazioni, il dottor Mercaldo ha infine disposto la distruzione della pistola ad aria compressa, delle altre armi e delle munizioni rinvenute nell'abitazione di Pagnano oltre che del bilancino di precisione e della sostanza da taglio e stupefacente trovata nella medesima circostanza nonché il dissequestro dell'altro materiale "trattenuto" ai fini processuali.



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Alice Mandelli
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