San Zeno: 21 coppie rinnovano il sì nuziale e si fanno 'chiesa domestica, tempio di Dio'
La famiglia, "chiesa domestica", come l'ha definita Don Giancarlo Cereda nella sentita ed entusiastica omelia di domenica 20 ottobre, è stata al centro dei festeggiamenti della comunità sanzenese, che ha celebrato gli anniversari di matrimonio di ben 21 coppie.
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"Oggi si fa pane spezzato per sentire il Tempio dentro di noi. Dove ci sono due o più persone riunite c'è Dio e dunque la famiglia è una chiesa domestica, un piccolo tempio del Signore". Agli sposi celebranti, che hanno rinnovato la promessa nuziale e l'amore reciproco durante il rito della benedizione delle fedi, il parroco, che ha concelebrato la funzione col diacono Domingo, il quale si appresta a diventare prete tra nove mesi, ha riservato l'augurio di "prendere coscienza del fatto che in voi è stato deposto l'amore di Dio".
Il diacono Domingo e Don Giancarlo Cereda
"Voi siete faro e siete chiesa" ha incalzato Don Giancarlo, "siate anche insegnamento per i giovani, che non sono più capaci di vedere la gioia della coppia e della famiglia. In questo luogo, in chiesa, si rende visibile la comunità cristiana riunita con tante famiglie in assemblea. Qui si diventa pietra viva edificata sulla pietra angolare del tempio di Dio. Voi cari sposi siete chiamati ad essere casa sulla roccia, laddove la roccia è la casa del Signore. Ricordiamo che Gesù non ci salva se siamo soli, ma se siamo una comunità".
Ricordando le parole di San Paolo il parroco ha rinnovato l'invito a "mangiare tutti lo stesso pane, essere una cosa sola con Dio", soffermandosi poi sulle tante analogie tra famiglia e chiesa, che richiedono rispetto e dedizione, poiché "l'amore per Gesù si esprime massimamente nel servizio". Ostiari, sacristi, operatori e preparatori delle cerimonie in chiesa sono stati citati come esempi di questa forma di dedizione compiuta quotidianamente. "Dobbiamo avere gusto di stare in chiesa con i nostri fratelli, parrocchiani e anche con la coppia" ha concluso il parroco.
Il momento della benedizione delle fedi
Sfilando dal fondo della chiesa verso l'altare, le coppie che hanno pronunciato il loro sì da un lustro sino a quasi mezzo secolo orsono, si sono dunque preparate a ricevere la benedizione degli anelli nuziali; ha fatto seguito l'offertorio in cui gli sposi hanno donato i simboli dell'amore coniugale, il padre nostro recitato coralmente formando una catena umana a braccia intrecciate tra le due file.
L'offertorio
La messa, solenne, accompagnata magistralmente dal coro in una chiesa gremita di fedeli, si è conclusa con l'assegnazione dei regali agli sposi.
Il momento del 'Padre nostro'
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S.T.