Imbersago: alla serata Rotary presentato il progetto sperimentale contro il bullismo

Relatori intervenuti, ospiti e membri del Rotary


"Bullismo, il contrasto inizia alla scuola materna". Si intitola così il primo incontro di presentazione pubblica del progetto pilota di contrasto al bullismo avviato lo scorso anno dalla scuola materna "La Chiocciola" di Molteno  ed ora pronto ad essere raccolto in un libro a diffusione nazionale, realizzato dal dottor Mario Di Pietro, uno dei massimi esponenti italiani di psicologia infantile. L'incontro è stato organizzato dal Rotary Club di Merate e si è svolto giovedì sera, presso il ristorante "Il Lido" di Imbersago, contando la presenza di esperti relatori tra cui Patrizia Riboldi, presidente della Fondazione Gerosa, Maria Rosaria Liscio, psicoterapeuta e docente universitaria, la psicologa Francesca Mauri, Giampiero Redaelli, presidente provinciale della Federazione Italiana Scuole Materne, Emanuela Valagussa, insegnante coordinatrice della scuola materna di Cernusco ed Ettore Mandelli, presidente della scuola materna di Cernusco nonché socio del R.C. di Merate.

Gregorio Paissan, Giorgio Santacroce, Patrizia Riboldi, Ruggero Riva


Ospiti speciali della serata sono stati il generale dei carabinieri Gregorio Paissan ed il comandante della compagnia carabinieri di Merate, il capitano Giorgio Santacroce. Ad arricchire la rosa di presenze, oltre a soci e dirigenze del Rotary Club, presieduto da Ruggero Riva, ci sono stati i giovani del Rotaract ed i responsabili dell'associazione "Amici di CAM" con Rita Pizzagalli e Marina Rasnesi, le socie dell'Inner Wheel, Hani Gaber.

Maria Rosaria Liscio


 "L'obiettivo è stato mettere al centro il bambino, capire cosa fare per aiutarlo a diventare un adulto consapevole" ha spiegato la presidente della Fondazione Gerosa Patrizia Riboldi; "abbiamo notato che il loro atteggiamento, una volta lasciata la scuola dell'infanzia, era cambiato. I bambini erano diventati meno docili". Il progetto è stato dunque sviluppato indagando le diverse sfaccettature che compongono il concetto di bullismo, collegandolo a quella che è stata definita "alfabetizzazione emotiva", partendo dal presupposto che "è necessario che i bambini sappiano riconoscere i sentimenti e cosa provocano i loro comportamenti sugli altri".

I giovani del Rotaract


Un ciclo di incontri con i bambini della scuola dell'infanzia "La Chiocciola" di Molteno ha quindi suffragato l'ipotesi che i bimbi tra i 4 e i 6 anni possano incrementare la loro capacità di riconoscere e interpretare la mimica delle emozioni; l'obiettivo degli incontri è stato proprio quello di fornire ai bimbi gli strumenti base per riconoscerle e interpretarle. Felicità, paura, rabbia, sorpresa, tristezza sono state riconosciute come le cinque emozioni fondamentali; tramite un test per immagini è stato chiesto ai bimbi di identificarle e "dar loro un nome". Dai risultati è emerso che rabbia e paura vengono spesso "scambiate". Ne risulta che, come ha spiegato la dottoressa, "se noi non insegniamo ai bambini a distinguere tra la rabbia e la paura, reagiranno alla paura con la rabbia".

Galleria fotografica (vedi tutte le 19 immagini)


Anche tra sorpresa e rabbia sono stati commessi degli scambi; inoltre, la sorpresa è stata l'emozione che i bambini hanno maggiormente faticato a identificare.
Anche per quanto riguarda la capacità di mimare le cinque emozioni fondamentali, sono state riscontrate delle forti differenze individuali. Nel corso del progetto è emerso anche che i bimbi tra i 4 e i 6 anni faticano a verbalizzare cosa provano e a identificare l'emozione dell'altro.Dopo una serie di quattro incontri in cui i piccoli sono stati quindi "alfabetizzati" dal punto di vista emotivo, ha fatto seguito un quinto incontro di "controllo" a distanza di tre settimane, che ha avuto lo scopo di verificare il livello di consolidamento,  le capacità di riconoscimento, riproduzione mimica, verbalizzazione e interpretazione situazionale delle emozioni, che sono andate migliorando notevolmente.

Hani Gaber rappresentante della missione diplomatica di Palestina in nord Italia, Gregorio Paissan,
Giorgio Santacroce, Patrizia Riboldi, Ruggero Riva, Maria Rosaria Liscio, Giampiero Redaelli


In questo contesto, gli esperti relatori hanno voluto sottolineare l'importanza del ruolo genitoriale, che deve essere in grado di guidare il bambino e non lasciarlo libero di scegliere sempre e solo autonomamente. A fine serata il presidente del Rotary Club ha voluto fare un plauso alla grande professionalità dimostrata a più voci nell'ambito di tale progetto. La consegna dei gagliardetti d'annata ha chiuso dunque quello che è stato il primo momento di presentazione pubblica di un progetto sperimentale, che non ha eguali né in Italia né altrove.

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S.T.
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