Lomagna: la comunità rende omaggio a monsignor Inos Biffi, teologo della storia

Non un posto a sedere rimasto vuoto: Lomagna, nel pomeriggio di domenica 13 ottobre, si è davvero “stretta” intorno a monsignor Inos Biffi, concittadino al quale l’amministrazione comunale, in accordo con la parrocchia dei Santi Pietro e Paolo, alla soglia degli ottant’anni, ha voluto rendere omaggio con una giornata di riconoscimento pubblico iniziata con la santa messa e l’aperitivo offerto dall’associazione Acli per poi proseguire con la “cerimonia ufficiale” durante la quale è stata attribuita la cittadinanza onoraria al sacerdote che, con la sua attività in campo teologico, ha dato lustro al paesino brianzolo dove è nato e cresciuto.

Monsignor Inos Biffi. Sotto con gli amici il giorno della sua prima messa a Lomagna

Proprio sul rapporto tra Lomagna e monsignor Biffi, citato più spesso semplicemente come don Inos, si è soffermato, nel suo intervento, il professor Alessandro Panzeri, studioso e, prima di tutto, amico d’infanzia del festeggiato. “Il moltissimo che ha creato è radicato qui” ha dunque spiegato ai tanti presenti, citando, con delicatezza estrema, diversi esempi tratti dai 12 volumi dell’opera omnia che racchiude, in oltre 6.000 pagine, la produzione a firma “Inos Biffi”, una produzione “multiforme” in cui l’autore, in più passaggi, “riafferma in continuo il legame fraterno e materno con il paese” perché “se la comunità di Lomagna non fosse stata com’è, non sarebbe venuto fuori questo don Inos. Il riconoscimento di  oggi – ha proseguito il professor Panzeri in un altro passaggio del suo discorso – si apre al futuro, alle giovani generazioni che possono trovare in don Inos un modello positivo di vita”.

Il professor Panzeri e i volumi dell'opera omnia

Mons. Borgonovo e Mons. Biffi

E ancora, rivolgendosi direttamente al monsignore, “oggi non dirai che tutto quello che hai fatto è paglia, come il tuo Tommaso”, facendo riferimento al santo di cui Biffi è uno dei maggiori interpreti contemporanei tanto è vero che, monsignor Gianantonio Borgonovo, arciprete del duomo di Milano, ha confessato pubblicamente di aver rinominato il “collega” “doctor argutus”, rifacendosi all’appellativo “doctor Angelicus” dato a d’Aquino dai suoi discepoli ed evidenziandone dunque l’arguzia e la capacità di essere, all’occorrenza, pungente.

La consegna dell'omaggio dell'amministrazione comunale

“Inos Biffi è il teologo della storia” ha spiegato in apertura del suo simpatico intervento iniziato focalizzandosi sull’originale nome di battesimo assegnato al sacerdote dalla zia. “Esprime una singolarità, l’unicità di monsignor Biffi” ha quindi dichiarato argomentando come l’unico aggancio etimologico trovato, ricollegherebbe il nome Inos al termine vino. “Immagino dunque un buon barolo che nasce a Lomagna, si sedimenta con gli studi e viene fuori come un’ottima unica etichetta”. Come il professor Panzeri, poi anche monsignor Borgonovo si è focalizzato l’opera omnia: “un testo lungo e preciso da cui traspare l’attenzione al lettore”. Elogiata dunque “la semplicità del linguaggio, che non si presta a ambiguità” e che “si treccia con la ricerca per la forma, con la passione letteraria dello scrivere bene”.

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“Questa è la giornata dei ricordi che si trasformano in grazie” ha esordito il festeggiato,  dopo aver ricevuto per mano del sindaco Stefano Fumagalli l’omaggio attribuitogli dall’amministrazione comunale e dopo aver ricevuto il caloroso applauso di tutta la sala, levatasi in piedi. Nei suoi ringraziamenti monsignor Biffi ha dunque citato il consiglio comunale e i concittadini lomagnesi, monsignor Borgonovo e  il professor Panzeri “che deve avere qualche grave peccato da scontare per aver letto tutti i volumi. Di sicuro ne è uscito immacolato: aver il coraggio di leggere oltre 6.500 pagine è una cosa encomiabile” ha scherzato aggiungendo anche “lascio una copia dell’intera opera alla biblioteca di Lomagna: non credo che qualcuno la aprirà mai ma i volumi potranno fare bella mostra sugli scaffali” raccogliendo la risata generale.

Il parroco don Ambrogio e il sindaco.
A destra il maestro Porcelli che ha curato gli intermezzi musicali ricevendo i complimenti da mons. Biffi

“Il mio è un grazie che viene dal cuore. Domani celebrerà una messa per le vostre intenzioni, per voi e per i vostri morti: sarà il mio modo di dirvi grazie”.
A. M.
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