Merate: a Villa dei Cedri l'11 si parla di "Vivere la RSA"
dalle ore 16 alle ore 18
presso la sala conferenze della RSA Villa dei Cedri
VIVERE LA RSA
a partire dalle provocazioni dello spettacolo teatrale RIPOSO, riflessioni apiù voci con i protagonisti diretti della vita di comunità: ospiti, operatori, famigliari, volontari
VENERDI 11 OTTOBRE 2013 SPI CGIL E FUNZIONE PUBBLICA CGIL, ASSIEME ALLA R.S.A. VILLA DEI CEDRI DI MERATE,
PROMUOVONO UN'INIZIATIVA DI RIFLESSIONE SULLA CONDIZIONE DELLA PERSONA ANZIANA ALL'INTERNO DELLE CASE DI RIPOSO.
L'IDEA CHE HA ISPIRATO I PROMOTORI NASCE DALL'ESPERIENZA E DAI VISSUTI DEI DIVERSI SOGGETTI CHE "CONVIVONO" ALL'INTERNO DI QUELLE SPECIALI COMUNITA' RAPPRESENTATE APPUNTO DALLE R.S.A. (RESIDENZE PER ANZIANI); NON E' PENSABILE, NE' PROGETTABILE POLITICAMENTE, IL BEN-ESSERE DELLA PERSONA ANZIANA SE CONSIDERATO IN MANIERA SEPARATA DAL BEN-ESSERE DEL CONTESTO UMANO ALL'INTERNO DEL QUALE VIVE ; PER CHI STA IN UNA CASA DI RIPOSO CONTA LA QUALITA' DELLE CURE E DEGLI AMBIENTI, MA SOPRATTUTTO LA QUALITA' DELLE RELAZIONI : CON GLI ALTRI OSPITI, CON I FAMIGLIARI, GLI OPERATORI SOCIO SANITARI, I VOLONTARI DELLE ASSOCIAZIONI.
LA RIFLESSIONE SUL TEMA PARTIRA' DALLO SPETTACOLO TEATRALE DAL TITOLO "RIPOSO", SCRITTO DIRETTO E INTERPRETATO DA ALICE BETTINELLI DELLA "QUERCIA TEATRO" DI CANZO; A SEGUIRE GLI INTERVENTI DEI PROMOTORI E LE TESTIMONIANZE DI OSPITI, FAMIGLIARI, OPERATORI;
LE CONCLUSIONI SARANNO TENUTE DAL DOTT. M. GIUPPONI DIRETTORE SOCIALE DELL'ASL DI LECCO.
L'INIZIATIVA SI TERRA' VENERDI 11 OTTOBRE 2013 PRESSO LA SALA CONFERENZE DELLA R.S.A. VILLA DEI CEDRI IN VIA MONTE GRAPPA 59 A MERATE, DALLE ORE 16,00 FINO ALLE ORE 18,00 CIRCA.
La compagnia "La Quercia Teatro" proporrà lo spettacolo teatrale intitolato "Riposo", selezionato per il "Premio Scenario 2009", scritto, diretto e interpretato da Alice Bettinelli, con aiuto regia e scenografia di Mita Bolzoni - risulta di grande impatto emotivo ed evidenzia in modo estremamente reale i sentimenti controversi di una operatrice che lavora presso una Residenza Sanitaria Assistenziale (Rsa) per anziani: il tutto nasce da un lavoro costruito dalla protagonista con gli ospiti e le animatrici di una RSA di Milano. "Riposo" ha come tema un argomento delicato e ricco di possibilità, ma spesso ritenuto scomodo e poco attraente: la vecchiaia. In un contesto sociale che invecchia rapidamente e che, per contrasto, guarda all'ultima fase della vita in modo distratto o superficiale, la compagnia "La Quercia Teatro" ha voluto guardare con occhio artistico e creativo alla vecchiaia, senza il muro di luoghi comuni che ne fanno quasi un tabù per la nostra società. Quando si narra della vita all'interno delle Residenze Sanitarie Assistenziali, si pone al centro del racconto, come naturale protagonista: l'ospite, l'anziano che vi è ricoverato. Inserito nella quotidianità di un posto con regole dettate dalle esigenze assistenziali e dai vincoli della disabilità degli ospiti, l'anziano ne vive, ma il più delle volte sopporta, ogni aspetto. Il tempo, la routine, la compagnia forzata, lo spazio, i ricordi, i sentimenti, la spersonalizzazione... Sono tutte parti di una vita che cambiano il loro senso originale e sembrano interessare solo l'anziano ospitato, che pure ospite non è, perché in quel luogo vive, lasciando le altre persone che vi trascorrono le loro giornate di lavoro, invulnerabili a tutte queste sollecitazioni. Chi trascorre del tempo in questi luoghi non può essere invulnerabile alle emozioni e ai sentimenti che inevitabilmente nascono in lui e fra lui e chi vi è ospitato. Le RSA sono vissute, pur se con ruoli tempi e forme diversi, anche da altre persone. Gli operatori assistenziali, per esempio, vi trascorrono la loro giornata di lavoro. E si tratta di un tempo lungo, faticoso, e sempre a contatto con l'ospite con il quale, inevitabilmente, si crea un legame. L'ospite ha bisogno di cure. L'operatore fa il suo lavoro. Alice Bettinelli, l'autrice ed interprete del monologo teatrale "Riposo" che, diretto da Mita Bolzoni, ha voluto mettere in scena l'RSA dal punto di vista di una operatrice che scopre le relazioni quotidianamente vissute e che, alla luce di una nuova consapevolezza, le appaiono importanti e necessarie. "Riposo" è la storia di Ketty, un'infermiera che lavora in un ospizio della Brianza ormai da molti anni. La residenza è diventata la sua casa e le sue ospiti la sua famiglia, ma lei non ne è consapevole, non lo riesce ad ammettere. La vediamo alle prese con il suo ipotetico ultimo giorno di lavoro prima del tanto atteso periodo di ferie. Ketty ha organizzato una vacanza che si fa aspettare da nove anni, dove finalmente prendere una boccata d'aria, un po' di riposo lontana dal microcosmo chiuso che la vede in prima fila giorno dopo giorno. La povera protagonista, che non partirà mai per la vacanza sperata, è l'anello di congiunzione tra l'universo del cinismo e la normalità, tra quello che si deve vedere e quello che deve restare nascosto. Il mondo esterno ha isolato la parte "malata" della sua società. In un grande contenitore teatrale vediamo agire nel medesimo contesto le anziane e la nostra protagonista che attraverso il suo calvario lavorativo farà emergere aspetti di sé che la avvicinano alla condizione di "malattia" delle pazienti.
