Lecco: infortunio alla Fiocchi munizioni del 2010, in tribunale parlano i periti della difesa

Tre periti nominati dalla difesa hanno deposto questa mattina in tribunale a Lecco davanti al giudice Gian Marco De Vincenzi, nel processo sull'infortunio sul lavoro che avvenne nel gennaio 2010 alla Fiocchi munizioni spa di Lecco. Rimase ferito gravemente un operaio, il 40enne Silvio C., residente a Carenno. Mentre stava trasportando con il muletto un bancale di inneschi da un deposito all'altro, perse la vista dall'occhio sinistro, investito da una fiammata per l'esplosione nel casello 131.
Imputati per il reato di lesioni colpose (art.590 cp) Stefano e Costantino Fiocchi, oltre a Sergio Scottoni, dirigente di reparto.
Primo a deporre è stato Paolo Gilardi, che ha relazionato per diverse decine di minuti la perizia effettuata per conto della difesa.
Secondo quanto ha riportato al giudice e al pubblico ministero, il vpo Mattia Mascaro, non sarebbero emerse irregolarità per quel che concerne l'attività dell'azienda lecchese. Né sotto il profilo produttivo, né organizzativo. Ma in particolare Gilardi si è concentrato sull'aspetto relativo alla formazione dei dipendenti da parte dei vertici aziendali, studiando anche lo ''storico'', dal 1997 all'epoca dei fatti.
Secondo il professionista, anche l'operaio coinvolto nel grave infortunio aveva frequentato i corsi di formazione, tuttavia l'episodio sarebbe ascrivibile ad un suo errore, una ''manovra sconsiderata''. ''Nonostante la formazione non era immune dall'errore'' ha commentato in proposito. Dalla ricostruzione dell'accaduto emersa sino a questo momento, ci fu una collisione tra il bancale in movimento sul muletto e quelli già stoccati nel deposito provvisorio: conseguenza fu un'esplosione che investì il 40enne.
Gilardi ha proseguito spiegando di non aver rilevato alcuna lacuna da parte della Fiocchi munizioni spa, nemmeno per quel che concerne il documento di valutazione del rischio, questione confermata anche dal secondo perito escusso in aula stamani.
Tesi dunque opposte a quelle sostenute dai testimoni sentiti nella seduta dello scorso giugno. A deporre erano stati, oltre alla vittima (già risarcita in sede civile) i vigili del fuoco, oltre che il dottor Giovanni Achille,  dirigente del servizio Asl di tutela salute nei luoghi di lavoro: era emerso come l'incidente fosse a loro dire attribuibile ad una formazione professionale non completa.
Si torna in aula nelle prossime settimane per il completamento dell'istruttoria, poi la sentenza.

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