Dolzago: don Salati pronto ad accogliere don De Capitani

La parrocchiale di Dolzago
E' dunque ormai prossimo il trasferimento di don Giorgio De Capitani, sacerdote di Monte di Rovagnate, che si appresta a lasciare la parrocchia in cui ha esercitato il suo ministero per ben diciassette anni. Una decisione, come noto, voluta dall'arcivescovo di Milano Angelo Scola che in questi mesi tuttavia sta facendo molto discutere spingendo tanti parrocchiani di Monte a portare avanti mobilitazioni per evitarne la "rimozione" secondo alcuni legata proprio alla sua visione "radicale" della chiesa e alle note prese di posizione su temi etici, civili e politici, a volte anche provocatorie e non sempre da tutti condivise.
Nonostante il clamore e le proteste di tanti parrocchiani, la decisione del Cardinale Scola per ora sembrerebbe essere rimasta irremovibile, al punto che, come dicevamo, don Giorgio De Capitani si appresta ormai al trasloco e lo stesso parroco della comunità pastorale Beato Giovanni Paolo II di Castello Brianza e Dolzago ha deciso di comunicare ufficialmente ai propri parrocchiani l'ingresso del sacerdote di Rovagnate nella comunità attraverso le pagine dell'informatore parrocchiale.
"Soltanto ora posso comunicarvi che il Vescovo mi ha chiesto tempo fa di accogliere e accompagnare un prete che stava terminando il suo ministero nella parrocchia di residenza" ha scritto infatti il parroco dolzaghese. "Si tratta di don Giorgio De Capitani a cui è stato chiesto di lasciare la parrocchia di Monte di Rovagnate e a cui ho offerto la possibilità di celebrare a Dolzago la santa messa festiva delle 18. Si è parlato poi anche di una eventuale ospitalità negli ambienti parrocchiali, ma ha preferito optare per un'altra soluzione abitativa".
In merito alla "discussa" figura di don Giorgio De Capitani, don Salati non ha nascosto di non condividerne sempre le prese di posizione, apprezzandone tuttavia le caratteristiche emerse conoscendolo di persona: "Molti probabilmente conoscono don Giorgio De Capitani dai suoi interventi un po' provocatori pubblicati su internet, ma posso garantire che, negli incontri personali avuti con lui, ho verificato che è tutta un'altra persona" confessa infatti il parroco di Dolzago. "La disponibilità ad accoglierlo in parrocchia a Dolzago non significa, da parte mia, condividere "in toto" le sue posizioni un po' estreme sulla chiesa e sulla politica, né tanto meno il suo modo un po' colorito di esprimerle. Vivo soltanto il desiderio di essere vicino a un prete per aiutarlo a sentirsi parte di un presbiterio che si prende cura di lui. Avremo comunque tutti la possibilità di conoscerlo".
M.M.