Valgreghentino: il 6 consiglio aperto su Algat e Nord dolciaria
Si terrà venerdì 6 settembre alle ore 21.00, presso il Polo scolastico di Valgreghentino in Via Donizetti 1, il consiglio comunale aperto in cui all’ordine del giorno sarà la grave situazione di crisi che investe le due più importanti aziende del paese: la Algat Industrie Srl e la Nord Dolciaria Spa. Al Consiglio sono state invitate le aziende, le parti sociali, la Provincia di Lecco per fare il punto della situazione, informare sui possibili sviluppi e sulle iniziative messe in campo dalle varie parti per affrontare il grave problema occupazionale.
Per quanto riguarda la Algat, azienda specializzata nel settore dell’automotive che ha in paese ha una sede con una sessantina di addetti, dovrebbe essere sottoscritta in questi giorni a Roma la cassa integrazione straordinaria per i dipendenti lecchesi, i 200 della sede nel torinese e i 70 del terzo polo di Cuneo. Il fallimento dell’azienda è stato dichiarato a luglio, ma da parte del curatore fallimentare nominato dal Tribunale di Varese, dove ha sede legale l’attività, è stata fatta richiesta di esercizio provvisorio fino a settembre, per il quale sarà chiesta una proroga al fine di cercare un acquirente.
Vi è dunque una prospettiva di continuità che rende possibile il ricorso alla cassa integrazione. “L’attività continua con i lavoratori che alternano periodi di impiego ad altri di fermo. Vengono informati settimanalmente, la gestione in questa fase è molto delicata” ha spiegato Elena Rossi, Fiom Cgil Lecco e Monza Brianza. “Cigil, Cisl e Uil, unitamente a Api Confindustria e alcuni istituti bancari, hanno sottoscritto un accordo che prevede l’anticipo della cassa integrazione da parte delle banche, poiché dalla sottoscrizione della straordinaria alla sua effettiva erogazione possono passare alcuni mesi. In questo modo, per un massimo di 9 mesi e fino a 700 euro, i lavoratori che sono per lo più uomini residenti sul territorio percepiscono una entrata”. Attraverso un apposito bando il curatore fallimentare cercherà di promuovere l’affitto dell’attività finalizzato all’acquisto, unica possibilità per i dipendenti di continuare a lavorare dopo il fallimento della loro ditta.
Il fallimento della Nord Dolciaria Spa è stato decretato a fine luglio, mettendo fine al disegno di continuità che, attraverso la creazione di una “newco” – Nord Dolciaria Italy – avrebbe dovuto portare ad una rinascita dell’attività di produzione di dolci da forno. Per i 58 ex lavoratori, in gran parte donne e di una età compresa tra i 35 e i 60 anni, è stata attivata la cassa integrazione ma potrebbero passare diverse settimane prima che il denaro arrivi sui loro conti correnti. L’azienda, a differenza della Algat, andrà all’asta e la speranza di sindacalisti ed ex dipendenti è che chi la acquisterà possa darle una continuità.
Le due difficili situazioni saranno affrontate nel consiglio di venerdì, aperto a tutti i cittadini.
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Valgreghentino: fallita la Nord Dolciaria, l’azienda all’asta. In 58 attendono la cassa
Per quanto riguarda la Algat, azienda specializzata nel settore dell’automotive che ha in paese ha una sede con una sessantina di addetti, dovrebbe essere sottoscritta in questi giorni a Roma la cassa integrazione straordinaria per i dipendenti lecchesi, i 200 della sede nel torinese e i 70 del terzo polo di Cuneo. Il fallimento dell’azienda è stato dichiarato a luglio, ma da parte del curatore fallimentare nominato dal Tribunale di Varese, dove ha sede legale l’attività, è stata fatta richiesta di esercizio provvisorio fino a settembre, per il quale sarà chiesta una proroga al fine di cercare un acquirente.
La sede della Algat
Vi è dunque una prospettiva di continuità che rende possibile il ricorso alla cassa integrazione. “L’attività continua con i lavoratori che alternano periodi di impiego ad altri di fermo. Vengono informati settimanalmente, la gestione in questa fase è molto delicata” ha spiegato Elena Rossi, Fiom Cgil Lecco e Monza Brianza. “Cigil, Cisl e Uil, unitamente a Api Confindustria e alcuni istituti bancari, hanno sottoscritto un accordo che prevede l’anticipo della cassa integrazione da parte delle banche, poiché dalla sottoscrizione della straordinaria alla sua effettiva erogazione possono passare alcuni mesi. In questo modo, per un massimo di 9 mesi e fino a 700 euro, i lavoratori che sono per lo più uomini residenti sul territorio percepiscono una entrata”. Attraverso un apposito bando il curatore fallimentare cercherà di promuovere l’affitto dell’attività finalizzato all’acquisto, unica possibilità per i dipendenti di continuare a lavorare dopo il fallimento della loro ditta.
La Nord Dolciaria
Il fallimento della Nord Dolciaria Spa è stato decretato a fine luglio, mettendo fine al disegno di continuità che, attraverso la creazione di una “newco” – Nord Dolciaria Italy – avrebbe dovuto portare ad una rinascita dell’attività di produzione di dolci da forno. Per i 58 ex lavoratori, in gran parte donne e di una età compresa tra i 35 e i 60 anni, è stata attivata la cassa integrazione ma potrebbero passare diverse settimane prima che il denaro arrivi sui loro conti correnti. L’azienda, a differenza della Algat, andrà all’asta e la speranza di sindacalisti ed ex dipendenti è che chi la acquisterà possa darle una continuità.
Le due difficili situazioni saranno affrontate nel consiglio di venerdì, aperto a tutti i cittadini.
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