Calco: il Bar Sala decretata ''attività storica'' lombarda. Dopo 100 anni l'avventura continua grazie a Fiorella, Mosè e Lucia
Da sempre protagonista della storia e del costume del paese di Calco, il "Bar Sala" è ora entrato a far parte della speciale categoria delle "attività economiche storiche" della Regione Lombardia, ottenendo il riconoscimento ufficiale in occasione dei 100 anni dalla sua fondazione. Un traguardo importante, ulteriore spunto di rilancio per Fiorella Ripamonti e i figli Mosè e Lucia, che hanno fatto rifiorire l'antica osteria puntando su pranzi di lavoro, serate culinarie "a tema" e un programma di concerti ed eventi dedicati ai più giovani.
"Ho inviato tutto il materiale presso l'ufficio preposto della Regione e qualche settimana fa ci è stato comunicato che abbiamo ottenuto il riconoscimento" ha spiegato Fiorella, alla guida del locale dal 2007.
La storia "ufficiale" del bar Sala inizia nel 1910, quando Rosa Corneo detta "Nina"ottiene la licenza di Osteria presso la camera di Commercio di Como. Il marito Pietro Sala, registrato negli archivi parrocchiali come "oste" di professione, era il "cavalant": proprietario di un tiro di cavalli e di un carretto, trasportava merci e forniva il servizio di traino delle chiatte che risalivano il fiume Adda. Pietro muore nel 1909, e da quel momento l'osteria viene gestita da Nina insieme ai figli Edoardo, Pietro Francesco detto "Pierino" e Giovanni.
Dopo la morte di Pierino nel 1940, Rosa va a vivere col figlio Giovanni e il locale assume il nome di "Osteria della Nina di Sala". La donna cede la licenza all'uomo, che ha 5 figli dalla moglie Antonietta Sella. All'infanzia sopravvivono Emilia, Rosanna e Costanza, che gestiscono di fatto l'osteria insieme alla madre mentre il padre continua a fare l'operaio.
Nel 1950 inizia la costruzione dell'edificio attuale, primariamente composto dalla sala bar e altri due locali di servizio. Nel 1959 l'edificio viene completato con il salone per il ristorante.
Durante la gestione di Giovanni si aggiungono inoltre alla licenza di osteria le licenze di "trattoria con locanda" (1950 - due camere), vendita di superalcolici (1957), patentino per la rivendita di tabacchi (1957). Nel 1959 con il completamento del salone per i banchetti inizia l'attività di ristorante: Rosanna affianca la mamma Antonietta in cucina, mentre Emilia lascia il lavoro di operaia tessile e diventa la responsabile del Bar. Costanza rimarrà come aiuto fino al matrimonio nel 1962 con Carlo Giabelli.
Nel 1963 Rosanna si sposa con Giuseppe Ripamonti e i due decidono di rimanere ad abitare nei locali soprastanti il bar con la sorella Emilia, la mamma Antonietta e il papà Giovanni.
Dal matrimonio nascono Claudia (1964), Fiorella (1965), Lorenza (1966) e Serafino (1972).
Dopo la morte di Antonietta nel 1978, Emilia vive un periodo difficile a causa di problemi di salute nel 1985 e decide così di are in gestione l'attività. Dal 1985 al 1990 le sorelle Sala assistono impotenti al decadimento della loro attività, riuscendo a rientrarne in possesso nuovamente, non senza una serie di vicissitudini legali, solo nel 1990.
Dal 1991 al 1993 Rosanna ed Emilia, nonostante l'età non più giovane, riaprono i battenti e cercano di riportare l'osteria all'antico splendore, ma nel 1993 l'attività viene data in gestione nuovamente fino al 2007. In questi anni l'attività si mantiene continuativa e si specializza in trattoria con menù di lavoro e bar.
Verso la fine del 2006 i gestori chiedono che gli venga ceduta la licenza, ma l'unica intestataria Rosanna (Emilia è mancata in estate) non ci sta. Inizia un periodo di fermento, l'attività è chiusa e tantissimi bussano alla porta per chiederne la gestione.
È qui che Fiorella si rimette completamene in gioco e insieme ai figli Mosè (1988) e Lucia (1989), grandi abbastanza da poter essere di valido aiuto, decide di riprendere la gestione.
Il "Bar Sala" riapre i battenti con gli eredi di diritto il 13 luglio 2007.
Fiorella si fa carico dell'apertura del mattino con le colazioni e dell'attività di trattoria come cuoca, attingendo alle "memorie storiche" di Rosanna e le esperienze culinarie fatte negli anni di vita all'estero. Mosè e Lucia gestiscono il servizio di sala del mezzogiorno, coadiuvati da "nonno Pino" (marito di Rosanna) e l'attività serale e notturna con il bar dedicato ai giovani, l'organizzazione dei venerdì musicali e di altri eventi.
Il futuro prevede ulteriori novità. "La sera del 31 ottobre offriremo un aperitivo per festeggiare l'importante traguardo, a partire dalle 19.30" ha spiegato Fiorella. "Ai tradizionali menù di lavoro aggiungeremo l'attività di "ristorante" casalingo con piatti caratteristici del nostro territorio, una cucina ‘etnica' brianzola".
Dal carretto di Pietro alle prime automobili, dall'arrivo della televisione alla moda della Vespa, dalla briscola a 6 di cui qualche tavolo in legno rimane ancora a memoria, fino al computer di Mosè, dal Bar Sala è passata la storia del paese e di un'intera epoca. E la parola fine è ancora lontana.

Da sinistra Mosè, Fiorella, Lucia e nonna Rosanna
"Ho inviato tutto il materiale presso l'ufficio preposto della Regione e qualche settimana fa ci è stato comunicato che abbiamo ottenuto il riconoscimento" ha spiegato Fiorella, alla guida del locale dal 2007.
La storia "ufficiale" del bar Sala inizia nel 1910, quando Rosa Corneo detta "Nina"ottiene la licenza di Osteria presso la camera di Commercio di Como. Il marito Pietro Sala, registrato negli archivi parrocchiali come "oste" di professione, era il "cavalant": proprietario di un tiro di cavalli e di un carretto, trasportava merci e forniva il servizio di traino delle chiatte che risalivano il fiume Adda. Pietro muore nel 1909, e da quel momento l'osteria viene gestita da Nina insieme ai figli Edoardo, Pietro Francesco detto "Pierino" e Giovanni.

Il Bar Sala oggi
Dopo la morte di Pierino nel 1940, Rosa va a vivere col figlio Giovanni e il locale assume il nome di "Osteria della Nina di Sala". La donna cede la licenza all'uomo, che ha 5 figli dalla moglie Antonietta Sella. All'infanzia sopravvivono Emilia, Rosanna e Costanza, che gestiscono di fatto l'osteria insieme alla madre mentre il padre continua a fare l'operaio.
Nel 1950 inizia la costruzione dell'edificio attuale, primariamente composto dalla sala bar e altri due locali di servizio. Nel 1959 l'edificio viene completato con il salone per il ristorante.

La capostipite dell'attività Rosa Corneo, detta "Nina"
Durante la gestione di Giovanni si aggiungono inoltre alla licenza di osteria le licenze di "trattoria con locanda" (1950 - due camere), vendita di superalcolici (1957), patentino per la rivendita di tabacchi (1957). Nel 1959 con il completamento del salone per i banchetti inizia l'attività di ristorante: Rosanna affianca la mamma Antonietta in cucina, mentre Emilia lascia il lavoro di operaia tessile e diventa la responsabile del Bar. Costanza rimarrà come aiuto fino al matrimonio nel 1962 con Carlo Giabelli.
Nel 1963 Rosanna si sposa con Giuseppe Ripamonti e i due decidono di rimanere ad abitare nei locali soprastanti il bar con la sorella Emilia, la mamma Antonietta e il papà Giovanni.
Dal matrimonio nascono Claudia (1964), Fiorella (1965), Lorenza (1966) e Serafino (1972).


Alcuni scatti di famiglia fuori dall'osteria
Dopo la morte di Antonietta nel 1978, Emilia vive un periodo difficile a causa di problemi di salute nel 1985 e decide così di are in gestione l'attività. Dal 1985 al 1990 le sorelle Sala assistono impotenti al decadimento della loro attività, riuscendo a rientrarne in possesso nuovamente, non senza una serie di vicissitudini legali, solo nel 1990.
Dal 1991 al 1993 Rosanna ed Emilia, nonostante l'età non più giovane, riaprono i battenti e cercano di riportare l'osteria all'antico splendore, ma nel 1993 l'attività viene data in gestione nuovamente fino al 2007. In questi anni l'attività si mantiene continuativa e si specializza in trattoria con menù di lavoro e bar.

Verso la fine del 2006 i gestori chiedono che gli venga ceduta la licenza, ma l'unica intestataria Rosanna (Emilia è mancata in estate) non ci sta. Inizia un periodo di fermento, l'attività è chiusa e tantissimi bussano alla porta per chiederne la gestione.
È qui che Fiorella si rimette completamene in gioco e insieme ai figli Mosè (1988) e Lucia (1989), grandi abbastanza da poter essere di valido aiuto, decide di riprendere la gestione.
Il "Bar Sala" riapre i battenti con gli eredi di diritto il 13 luglio 2007.

Fiorella si fa carico dell'apertura del mattino con le colazioni e dell'attività di trattoria come cuoca, attingendo alle "memorie storiche" di Rosanna e le esperienze culinarie fatte negli anni di vita all'estero. Mosè e Lucia gestiscono il servizio di sala del mezzogiorno, coadiuvati da "nonno Pino" (marito di Rosanna) e l'attività serale e notturna con il bar dedicato ai giovani, l'organizzazione dei venerdì musicali e di altri eventi.

Da destra Giovanni Sala, la figlia Rosanna e la moglie Antonietta. Prima a sinistra un'ospite svedese
che ha inviato la cartolina a Calco come ringraziamento del soggiorno
che ha inviato la cartolina a Calco come ringraziamento del soggiorno
Il futuro prevede ulteriori novità. "La sera del 31 ottobre offriremo un aperitivo per festeggiare l'importante traguardo, a partire dalle 19.30" ha spiegato Fiorella. "Ai tradizionali menù di lavoro aggiungeremo l'attività di "ristorante" casalingo con piatti caratteristici del nostro territorio, una cucina ‘etnica' brianzola".
Dal carretto di Pietro alle prime automobili, dall'arrivo della televisione alla moda della Vespa, dalla briscola a 6 di cui qualche tavolo in legno rimane ancora a memoria, fino al computer di Mosè, dal Bar Sala è passata la storia del paese e di un'intera epoca. E la parola fine è ancora lontana.























