Verderio Sup.: presidio alla Ferrari. Il 29 ultimo giorno, poi la 'new co' e 117 esuberi. Cassa attivata, ma i soldi tra mesi
Un presidio davanti ai cancelli per chiedere all’azienda di dare risposte concrete ai 117 lavoratori che, su 202 impegnati nelle sedi di Verderio Superiore e Carvico, rimarranno esclusi dalla new company “Adelchi Ferrari” con cui l’attività produttiva avrà un seguito. Lo hanno promosso Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil nella mattinata di oggi, quando alcuni dei pendenti della "Agostino Ferrari" hanno manifestato lungo Via per Cornate a Verderio Superiore e a Carvico.
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Primo da sinistra Domenico Alvaro (Fiom Cgil), sulla destra Pierangelo Arnoldi (Fim Cisl) e Daniele D'Elia (Uilm Uil)
“La nostra posizione e quella della proprietà sono assai distanti, in un incontro ieri abbiamo chiesto che la scelta di chi continuerà a lavorare venga fatta rispettando i parametri di legge di anzianità di lavoro, carico famigliare e esigenze tecniche” ha spiegato ai lavoratori in presidio il sindacalista Fiom Cgil Domenico Alvaro, presente con Piarangelo Arnoldi Fim Cisl e Daniele D’Elia Uilm Uil. “Ci è stato spiegato che non sarà facile rispettarli, perché la produzione a Carvico e qui non subirà variazioni dal punto di vista qualitativo, dunque tutti i lavoratori saranno sullo stesso piano a livello tecnico. Noi non ci opporremo alla creazione di una new-co, nelle volontà dell’ azienda come da loro spiegato, ma vogliamo un impegno concreto nel cercare di includere nella nuova società la maggior parte dei lavoratori, e dare risposte a quelli che restano fuori”. Tra le richieste fatte dai sindacalisti alla proprietà quella di dare priorità a loro in caso di nuove assunzioni, prevedere contratti a meno ore ma che diano la possibilità a più persone di lavorare, affidare il lavoro il meno possibile a terzisti.