Cernusco: cinquant'anni di matrimonio per il Cavalier Carlo Pirovano, fondatore della 'Libertas' e la sua amata Pinuccia

Cinquant'anni insieme. Una vita. Una lunghissima storia d'amore. Pinuccia e Carlo. Carlo e Pinuccia come direbbe lei, rimanendo un "passo indietro" rispetto all'adorato marito, personaggio noto e apprezzato a Cernusco, socio fondatore della Libertas e per tanti anni presidente della società sportiva, prima di passare il testimone alla Gigia che, con la medesima passione, sta portando avanti il "sogno sportivo" del paese.
Nella loro abitazione, al piano superiore dell'ex cartoleria di via Roma gestita dalla famiglia di Pinuccia e dalla donna stessa che, per continuare l'attività si era fatta "pensionare" dalle Poste, dove aveva prestato servizio, sempre con il sorriso sulle labbra per anni e anni, non solo a Cernusco ma anche in altri uffici della Brianza meratese, il coniugi Pirovano hanno tagliato, nella giornata di ieri, lunedì 3 giugno, il traguardo delle nozze d'oro.

Pinuccia e Carlo il giorno del loro matrimonio, il 3 giugno 1963

Era infatti il 1963 quando Pinuccia, avvolta in un bellissimo abito bianco ha raggiunto all'altare l'atletico Carlo, progettista di bell'aspetto, alto e slanciato. Al "si", pronunciato in paese, era poi seguito il pranzo a Montevecchia. "Quando però abbiamo saputo della morte di papa Giovanni, non ci siamo più sentiti di continuare la festa. Ci siamo scusati con gli ospiti e siamo venuti via" racconto, tornando indietro nel tempo Pinuccia, vero esempio di fede e devozione. "Quel papa, scomparso proprio il giorno del nostro matrimonio, ci ha però lasciato un insegnamento che torna sempre utile quando hai a che fare con gli altri: tratta tutti da fratelli" prosegue, con semplicità, chiedendo conferma, parola dopo parola, al suo Carlo. E l'attenzione verso il prossimo, Pinuccia l'ha dimostrata anche a poche ore dai "fiori d'arancio" scegliendo di inviare il suo raffinato abito da sposa, tramite un'associazione, in Africa per regalare una cerimonia da favola anche a ragazze meno fortunate di lei e anticipando così i tempi , visto che, cinquant'anni fa, una decisione del genere non era certo usuale con i vestiti che veniva conservati o "smontati" per far nascere nuove creazioni da destinare a sorelle minori o amiche prossime al grande passo.
Amante della lettura lei, grande conoscitore di vini lui, tanto da essere chiamato come "consulente-assaggiatore" da una casa produttrice, Pinuccia e Carlo, liberi dagli impegni lavorativi, hanno girato su e giù per il Bel Paese, grazie anche alle settimane "bianche, verdi e azzurre" che lui organizzava per la Polisportiva. "Le nostre mete preferite erano la Valle d'Aosta, la Sardegna e la Toscana. Viaggiavamo tanto, sempre in Italia" ha proseguito la signora, aprendo il "libro dei ricordi". "A Carlo piaceva studiare gli itinerari, leggeva la rivista del Touring Club e provava i percorsi per poi proporli alla Libertas" aggiunge mostrando anche l'attestato, appeso alla parete del soggiorno , con cui il presidente Pertini nominò suo marito "Cavaliere della Repubblica" per il suo impegno per portare lo sport in paese. "Con altri, andò anche a Roma, per chiedere la pista d'atletica. E ci riuscirono. Dopo Como, in provincia, c'era solo l'impianto di Cernusco. All'inizio la gente pensava anche male. Si chiedevano cosa facessero con i ragazzi. E invece andavano solo a correre".
Una vita intensa, dunque, quella dei coniugi Pirovano vissuta "giorno per giorno", con il cuore colmo di Fede tanto che per il cinquantesimo di nozze, "l'unica cosa che ho fatto per festeggiare è stato chiedere al parroco di celebrare per noi una Messa" ci ha confessato Pinuccia. Non sono però mancati gli auguri da parte di quegli amici che, una data così importante non l'hanno scordata, a partire dalla coppia che, da dieci anni, aiuta gli "sposini" nelle faccende domestiche, con l'attenzione che si deve a due persone speciali, nella loro composta normalità. Auguri!
Alice Mandelli
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