Verderio: in 150 al 1° Open day 'Seruso'. Adulti e bambini sul cammino dei rifiuti
La crisi economica che fa sentire i suoi effetti sulle famiglie del territorio si vede anche dalla raccolta dei rifiuti, che è in continuo calo. Questo è uno degli aspetti emersi durante il primo Open day promosso presso l’impianto di Seruso Spa di Verderio Inferiore, che riceve la raccolta differenziata “multi leggera” (il sacco viola nella nostra Provincia) dall’intero territorio lecchese e da diversi comuni delle Province di Monza e Brianza e Milano.
Durante la giornata di sabato 11 maggio in 150 si sono presentati ai cancelli dello stabilimento di Via Piave, per essere accompagnati alla scoperta del viaggio che carta, plastica, alluminio e Tetra Pack intraprendono da quando li gettiamo nella pattumiera di casa a quando escono da altri stabilimenti sotto forma di contenitori, indumenti in pile, moschettoni, sacchetti e materia prima da poter riutilizzare.
Perché è proprio questo che si fa nell’impianto di Verderio: i materiali del sacco vengono smistati e ridotti in “balle” compatte, poi inviate ad altri stabilimenti in grado di trasformarli in nuova materia base per una svariata serie di oggetti di uso quotidiano. Tanti gli adulti, ma anche i bambini, che hanno partecipato all’open day e hanno potuto visionare, all’inizio del percorso, un video riassuntivo dell’ attività di Seruso. È stato però il viaggio all’interno dello stabilimento ad entusiasmare maggiormente i numerosi visitatori.
A partire dall’enorme “macchina rompi sacchi”, che effettua una prima distinzione del materiale contenuto dividendola in base alla dimensione. Attraverso nastri trasportatori che corrono lungo tutta l’ampiezza del capannone, i rifiuti vengono poi avviati a specifiche lavorazioni. Un macchinario, illustrato da un addetto durante la visita guidata, permette di separare in maniera automatica le diverse tipologie di plastica.
“Una lampada illumina gli oggetti e separa la plastica trasparente da quella colorata, uno spettrometro permette di diversificare i materiali in base alla loro risposta alle onde emesse e una calamita permette di individuare eventuali presenze metalliche. Soffi d’aria indirizzano poi i materiali in diverse aree” ha spiegato l’addetto. Ciò che non viene classificato o che le macchine riconoscono come errore finisce in un grande silos, da cui gli oggetti vengono trasportati in una zona di selezione manuale in cui lavorano diversi addetti.
“Passano di qui 5- 6 tonnellate di rifiuti l’ora, i materiali poi vengono inviati alle press che realizzano le balle da 700 – 800 Kg l’una. La resa dei singoli materiali è dell’ordine dell’80%, ma molto dipende dalla qualità degli stessi. Per questo è importante che le persone si abituino a mettere nel sacco viola i materiali corretti, e puliti. Troviamo gli oggetti più disparati nei sacchi”. Sono circa 200 le tonnellate di rifiuti che ogni giorno l’impianto di Seruso Spa lavora, per poi inviare i materiali al riciclo. I Soci sono Società pubbliche che conferiscono il “multi-leggero”: BEA (Brianza Energia Ambiente), con un bacino di raccolta di circa 350.000 abitanti, e CEM (Consorzio Est Milano) con un bacino di circa 400.000 utenti serviti.
“Siamo molto soddisfatti per la giornata di sabato, che ha permesso a molte persone di rendersi conto cosa c’è dietro la raccolta dei rifiuti, e come avviene il recupero dei materiali e il loro riciclo” ha commentato il direttore tecnico Seruso Giovanni Albetti. “Indubbiamente la crisi ha contribuito ad una contrazione dei consumi, e di conseguenza anche ad un calo nella produzione dei rifiuti. Anche alcuni fenomeni, come la diffusione delle casette dell’acqua, ha cambiato la quantità di plastica che arriva nei sacchi, poiché se ne utilizza molto meno''.
Alla fine del percorso i visitatori hanno potuto ammirare diversi oggetti realizzati con i materiali riciclati, compresa una “ricicletta” derivata dalle scatolette di alluminio. La dimostrazione che, con una corretta raccolta differenziata, ciò che buttiamo via si trasforma in muova materia, nuovo lavoro, nuovi oggetti. E la natura ringrazia.
Al centro il presidente Seruso Mauro Colombo, alla sua sinistra il presidente CEM Paolo Brambilla
Durante la giornata di sabato 11 maggio in 150 si sono presentati ai cancelli dello stabilimento di Via Piave, per essere accompagnati alla scoperta del viaggio che carta, plastica, alluminio e Tetra Pack intraprendono da quando li gettiamo nella pattumiera di casa a quando escono da altri stabilimenti sotto forma di contenitori, indumenti in pile, moschettoni, sacchetti e materia prima da poter riutilizzare.
VIDEO
Perché è proprio questo che si fa nell’impianto di Verderio: i materiali del sacco vengono smistati e ridotti in “balle” compatte, poi inviate ad altri stabilimenti in grado di trasformarli in nuova materia base per una svariata serie di oggetti di uso quotidiano. Tanti gli adulti, ma anche i bambini, che hanno partecipato all’open day e hanno potuto visionare, all’inizio del percorso, un video riassuntivo dell’ attività di Seruso. È stato però il viaggio all’interno dello stabilimento ad entusiasmare maggiormente i numerosi visitatori.
A partire dall’enorme “macchina rompi sacchi”, che effettua una prima distinzione del materiale contenuto dividendola in base alla dimensione. Attraverso nastri trasportatori che corrono lungo tutta l’ampiezza del capannone, i rifiuti vengono poi avviati a specifiche lavorazioni. Un macchinario, illustrato da un addetto durante la visita guidata, permette di separare in maniera automatica le diverse tipologie di plastica.
“Una lampada illumina gli oggetti e separa la plastica trasparente da quella colorata, uno spettrometro permette di diversificare i materiali in base alla loro risposta alle onde emesse e una calamita permette di individuare eventuali presenze metalliche. Soffi d’aria indirizzano poi i materiali in diverse aree” ha spiegato l’addetto. Ciò che non viene classificato o che le macchine riconoscono come errore finisce in un grande silos, da cui gli oggetti vengono trasportati in una zona di selezione manuale in cui lavorano diversi addetti.
“Passano di qui 5- 6 tonnellate di rifiuti l’ora, i materiali poi vengono inviati alle press che realizzano le balle da 700 – 800 Kg l’una. La resa dei singoli materiali è dell’ordine dell’80%, ma molto dipende dalla qualità degli stessi. Per questo è importante che le persone si abituino a mettere nel sacco viola i materiali corretti, e puliti. Troviamo gli oggetti più disparati nei sacchi”. Sono circa 200 le tonnellate di rifiuti che ogni giorno l’impianto di Seruso Spa lavora, per poi inviare i materiali al riciclo. I Soci sono Società pubbliche che conferiscono il “multi-leggero”: BEA (Brianza Energia Ambiente), con un bacino di raccolta di circa 350.000 abitanti, e CEM (Consorzio Est Milano) con un bacino di circa 400.000 utenti serviti.
“Siamo molto soddisfatti per la giornata di sabato, che ha permesso a molte persone di rendersi conto cosa c’è dietro la raccolta dei rifiuti, e come avviene il recupero dei materiali e il loro riciclo” ha commentato il direttore tecnico Seruso Giovanni Albetti. “Indubbiamente la crisi ha contribuito ad una contrazione dei consumi, e di conseguenza anche ad un calo nella produzione dei rifiuti. Anche alcuni fenomeni, come la diffusione delle casette dell’acqua, ha cambiato la quantità di plastica che arriva nei sacchi, poiché se ne utilizza molto meno''.
Alla fine del percorso i visitatori hanno potuto ammirare diversi oggetti realizzati con i materiali riciclati, compresa una “ricicletta” derivata dalle scatolette di alluminio. La dimostrazione che, con una corretta raccolta differenziata, ciò che buttiamo via si trasforma in muova materia, nuovo lavoro, nuovi oggetti. E la natura ringrazia.
Rosa Ripamonti