Olginate: sgomento per la morte dell'uomo suicida nei boschi di Consonno. Il fratello: ''Nulla faceva presagire un tale gesto''
Una persona con una vita divisa tra la famiglia e il lavoro, ma che celava nell'anima un disagio così grande da decidere di togliersi la vita con un colpo di fucile nei boschi di Consonno, in una giornata di fine estate. La morte violenta e improvvisa del 38enne di Olginate, ritrovato nei pressi del cimitero della frazione del paese intorno alle 15.30 di martedì 18 settembre, ha lasciato nel dolore famigliari e amici, increduli e impotenti di fronte ad un gesto probabilmente dovuto a problemi legati al lavoro. Gli affari non andavano molto bene ultimamente, come da lui stesso confidato ad alcuni amici e alla moglie. Ma nulla poteva far presagire una decisione tanto drastica. "Non c'è un motivo per un gesto simile, non ci sono spiegazioni. Non sappiamo perché l'abbia fatto, è stato qualcosa di inaspettato e terribile" ha commentato il fratello all'indomani della sua perdita. "Ho sentito mio fratello al telefono alcuni giorni fa, non ho notato nulla di diverso. Aveva un lavoro, niente poteva prepararci ad una cosa simile". Non ha lasciato messaggi o spiegazioni, ma solo poche parole di scuse alla moglie e a un amico inviate con un sms al loro telefono cellulare. Dopo aver lasciato l'auto a Galbiate si è incamminato a piedi verso Consonno con il suo fucile e quando le forze dell'ordine, mobilitate in massa dopo la segnalazione della famiglia, lo hanno trovato era già morto da alcune ore. L'affetto della sua famiglia e degli amici non hanno potuto salvarlo da un disagio interiore che lo ha spinto a rinunciare alla vita.
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