Novate: Padre Sandro racconta il miracolo di Ikonda. 12mila ricoveri, 3mila interventi


Per raccontare la missione di Padre Sandro in Tanzania e il "suo" Ikonda Hospital, amici e simpatizzanti hanno organizzato una serata presso il salone polifunzionale della parrocchia di Novate. Qui il cernuschese, novatese di adozione, oltre a rappresentare con filmati e immagini la sua missione ha potuto anche raccontare dal vivo, la quotidianità della sua Africa, con le povertà, le miserie ma anche tante gioie e soddisfazioni.

Il coro Ana di Giussano e Elena Nava, sorella di Padre Sandro


A fare da sottofondo a questo momento che per oltre 200 persone è stato davvero intenso e importante è intervenuto il coro degli alpini di Giussano.

Padre Sandro
 
Il consolata Hospital si trova a oltre 2mila metri di altitudine sulle montagne dell'Ukinga.  Nel 1961 ai missionari della Consolata si chiede di aprire un ospedale per dare rifugio e soccorrere le popolazioni colpite dalle infezioni, dalle malattie, dalla malnutrizione. L'anno successivo si posa la prima pietra. Nel 1968 il centro ha 60 posti letto, un vero miracolo per quella terra, e il 7 ottobre dello stesso anno ad inaugurarlo arriva lo stesso presidente della Tanzania. Dal 1971 inizia un rapporto di collaborazione con i medici del Cuamm che andrà avanti 25 anni.

A sostenere le attività ospedaliere arrivano anche medici volontari spagnoli e di Medicus Mundi Biscalia e particolarmente importante si rivelerà la realizzazione della scuola "Tecnici di laboratorio". Dal 2002, Padre Sandro nominato amministratore del Consolata Ikonda Hospital avvia un'opera di ristrutturazione, di potenziamento e di rinnovo. Il ponte costruito verso l'Italia si fa di giorno in giorno più solido e i sostegni a questo collegamento arrivano proprio dalla terra natia di Padre Sandro, dove si costituisce l'associazione Amici di Ikonda Hospital e partono campagne di raccolta fondi e ogni iniziativa volta a sostenere economicamente la struttura.

L'ospedale si amplia, vengono costruiti la medicina donne e la pediatria, il blocco amministrativo, l'impianto di depurazione delle acque nere, la clinica per l'HIV/AIDS, il reparto Day Hospital, la medicina uomini, la palestra e il centro di riabilitazione, il reparto infettivi, la nuova farmacia, la lavanderia, la sartoria e la stireria, i reparti chirurgia, maternità, prematuri, le case per gli infermieri, il settore per le mamme, le nuove sale operatorie di ortopedia, una sala rianimazione. In più vengono potenziate le cliniche mobili, i gruppi elettrogeni. Un miracolo sotto il cielo d'Africa a oltre 2mila metri di altitudine sul quale nessuno, ma proprio nessuno, avrebbe scommesso.

S.V.

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