ADDIO AL TATUAGGIO PER I CANI ORA C'E' IL MICROCHIP
Il piccolo apparecchio è migliore e dura nel tempo. Il costo è identico a quello per il tatuaggio
Ormai il tatuaggio per i cani non serve più. Ogni mercoledì dalle 14.30 alle 16, il dottor Pietro Brini, veterinario dell'Asl di Lecco e il responsabile del canile meratese Luigi Riva, inseriscono sotto pelle, tramite una puntura quasi indolore, un microchip che ha memorizzati i dati del proprietario dell'animale. In caso di smarrimento è quindi possibili risalire all'indirizzo del legittimo possessore e restituire il cane.
L'intervento, che dura massimo dieci minuti, è molto semplice. Il veterinario innanzitutto depila la zona del collo del cane, poi disinfetta la parte dove deve essere inserito il processore e infine inserisce il microchip con una siringa. Il tutto nella massima sicurezza per chi opera a per l'animale stesso che riesce a cavarsela con un poco spavento e un pizzico di dolore. Nulla a che vedere però con la fastidiosa procedura del tatuaggio che tra l'altro rischia di dover essere ripetuta perchè l'inchiostro può sbiadire. Con il microchip inoltre non si corre il rischio che malintenzionati, per cancellare il tatuaggio, facciano del male al cane.

Solo oggi, mercoledì 24 ottobre, oltre15 persone si sono presentate in canile per sottoporre il proprio cane al piccolo intervento. La settimana scorsa, invece, sono stati 12 i cani marchiati. Un successo insperato se si pensa che il servizio è attivo da appena due settimane e che l'iniziativa è stata pubblicizzata solo con il passa-parola.
Il costo dell'operazione è di sole 21.000 lire, la stessa cifra necessaria per il tatuaggio. Al padrone del cane viene inoltre rilasciato il certificato regionale che riporta i codici di riconoscimento dell'animale e del proprietario e un adesivo da applicare sul libretto di accompagnamento del cane.
Nonostante migliorano le tecniche per il riconoscimento e la schedatura dei cani, non accennano però a diminuire i casi di abbandono.
Negli ultimi giorni sono stati trovati per strada ben 4 cani e un gattino. A Colico l'accalappiacani provinciale Luigi Riva ha dovuto "ritirare" un Siberia Aschi trovato in via Nazionale e un Dalmata sulla superstrada all'altezza del chilometro 90. Per l'ultimo intervento di recupero è dovuta intervenire anche la Polizia stradale. Sempre a Colico sono poi stato sequestrati due cani in seguito ad un'ordinanza del primo cittadino del paese. I padroni degli animali gli davano da mangiare rifiuti recuperati dall'immondizia e dalla discarica. I cani da recuperare avrebbero dovuto in realtà essere quattro, ma di due si è persa ogni traccia. Infine in via Spluga a Olginate è stato trovato un gattino di circa 8 mesi. L'animale, probabilmente in seguito ad una caduta, si è fratturato il bacino. Il veterinario lo ha già visitato e medicato.
"Dalla scorsa estate - ha commentato sconsolato gli episodi Luigi Riva - la media degli abbandoni non è diminuita, anzi sembra che stia crescendo".
Il veterinario depila il cane prima di effettiuargli l'iniezione
Ormai il tatuaggio per i cani non serve più. Ogni mercoledì dalle 14.30 alle 16, il dottor Pietro Brini, veterinario dell'Asl di Lecco e il responsabile del canile meratese Luigi Riva, inseriscono sotto pelle, tramite una puntura quasi indolore, un microchip che ha memorizzati i dati del proprietario dell'animale. In caso di smarrimento è quindi possibili risalire all'indirizzo del legittimo possessore e restituire il cane.
L'intervento, che dura massimo dieci minuti, è molto semplice. Il veterinario innanzitutto depila la zona del collo del cane, poi disinfetta la parte dove deve essere inserito il processore e infine inserisce il microchip con una siringa. Il tutto nella massima sicurezza per chi opera a per l'animale stesso che riesce a cavarsela con un poco spavento e un pizzico di dolore. Nulla a che vedere però con la fastidiosa procedura del tatuaggio che tra l'altro rischia di dover essere ripetuta perchè l'inchiostro può sbiadire. Con il microchip inoltre non si corre il rischio che malintenzionati, per cancellare il tatuaggio, facciano del male al cane.


Attraverso una siringa viene posto sotto la cute dell'animale un microchip
con memorizzati i cani identificativi
con memorizzati i cani identificativi
Solo oggi, mercoledì 24 ottobre, oltre15 persone si sono presentate in canile per sottoporre il proprio cane al piccolo intervento. La settimana scorsa, invece, sono stati 12 i cani marchiati. Un successo insperato se si pensa che il servizio è attivo da appena due settimane e che l'iniziativa è stata pubblicizzata solo con il passa-parola.
Il costo dell'operazione è di sole 21.000 lire, la stessa cifra necessaria per il tatuaggio. Al padrone del cane viene inoltre rilasciato il certificato regionale che riporta i codici di riconoscimento dell'animale e del proprietario e un adesivo da applicare sul libretto di accompagnamento del cane.
Nonostante migliorano le tecniche per il riconoscimento e la schedatura dei cani, non accennano però a diminuire i casi di abbandono.
Negli ultimi giorni sono stati trovati per strada ben 4 cani e un gattino. A Colico l'accalappiacani provinciale Luigi Riva ha dovuto "ritirare" un Siberia Aschi trovato in via Nazionale e un Dalmata sulla superstrada all'altezza del chilometro 90. Per l'ultimo intervento di recupero è dovuta intervenire anche la Polizia stradale. Sempre a Colico sono poi stato sequestrati due cani in seguito ad un'ordinanza del primo cittadino del paese. I padroni degli animali gli davano da mangiare rifiuti recuperati dall'immondizia e dalla discarica. I cani da recuperare avrebbero dovuto in realtà essere quattro, ma di due si è persa ogni traccia. Infine in via Spluga a Olginate è stato trovato un gattino di circa 8 mesi. L'animale, probabilmente in seguito ad una caduta, si è fratturato il bacino. Il veterinario lo ha già visitato e medicato.
"Dalla scorsa estate - ha commentato sconsolato gli episodi Luigi Riva - la media degli abbandoni non è diminuita, anzi sembra che stia crescendo".
Nazareno Fumagalli