RAPINATORI PENDOLARI: SALE A SETTE IL NUMERO DEGLI ARRESTATI
Sale il numero degli implicati nel giro di rapina alle banche della Lombardia scoperto a Merate e Pavia
Tra le rapine compiute dalla banda di siciliani anche un colpo da 3 miliardi a Milano
Sale a 7 arresti, un denunciato e 2 indagati il bilancio delle operazioni di carabinieri e polizia che stanno portando alla luce una serie di gruppi criminali dediti alle rapine nel nord Italia messe a segno da pendolari della malavita provenienti dalla Sicilia. Il blitz che ha portato lunedì scorso i carabinieri di Merate ad assicurare alla giustizia 4 palermitani è stato seguito da altre due operazioni avvenute a Pavia e Piacenza ed ora gli inquirenti stanno cercando di scoprire collegamenti fra i tre tronconi risultato della prima fase dell’inchiesta. Se vi fossero potrebbe essere ipotizzata l’accusa di associazione a delinquere fra i malavitosi arrestati nel meratese e quelli che sono finiti in carcere ieri. Nel pavese sono stati in particolare identificati e arrestati i componenti la banda che la scorsa primavera aveva messo a segno due rapine in provincia. Di origine palermitana la gang ha colpito almeno 7 volte in Lombardia sino a quando è stata bloccata da un’operazione congiunta delle squadre mobili di Milano e Palermo. Ma nella cattura dei rapinatori professionisti un’importanza notevole è stata rappresentata anche dal contributo fornito dalle indagini della squadra mobile di Pavia. Grazie soprattutto alla nitidezza delle immagini registrate dalle telecamere di sorveglianza interna degli istituti di credito pavesi rapinati nei mesi scorsi, gli investigatori hanno potuto ricollegare anche questi due colpi alla banda che stava agendo nel Nord Italia. Tutti di Palermo (come accaduto per la rapina di lunedì al Credito Valtellinese di Sirone), Antonino Sanfilippo, 32 anni, Fabio Diego La Dolcetta, 32, e Claudio Riccardi, di 38, sono stati identificati come i tre uomini che il 13 marzo 2001 fecero irruzione nell’ufficio della Cariparma a Strabella. Armati di taglierino, i 3 erano fuggiti con un bottino di circa 60 milioni in denaro contante. Stesso copione qualche mese dopo a Pavia. Era il 7 maggio quando in quattro fecero irruzione, sempre armati di taglierino, nell’ufficio della Banca regionale europea di via Pavesi. Oltre ai 3 rapinatori già in azione a Strabella, per la rapina a Pavia è stato identificato anche Francesco Mauro, 48 anni, di Palermo. Anche in questa seconda rapina il bottino era stato di 60 milioni. Proprio Mauro, insieme a La Dolcetta sono i due banditi che il 4 maggio assaltarono la filiale della Banca Nazionale del Lavoro a Caorsana. Ne sono convinti in questo caso gli investigatori della squadra mobile di Piacenza che ora indagano nei loro confronti. Mauro è del resto ritenuto il capo della banda che avrebbe firmato altri 7 colpi. Il più eclatante fu quello del 12 maggio nella gioielleria Chopard di via della Spiga a Milano: quattro banditi erano fuggiti con preziosi per un valore calcolato in 3 miliardi di lire. I banditi sono stati trovati in un bar di Milano, armati di pistola, e stavano con ogni probabilità preparando l’ennesimo colpo. Ora gli inquirenti sono impegnati a stabilire i collegamenti fra i tre gruppi malavitosi bloccati a Merate, Pavia e Piacenza.
Tra le rapine compiute dalla banda di siciliani anche un colpo da 3 miliardi a Milano
Sale a 7 arresti, un denunciato e 2 indagati il bilancio delle operazioni di carabinieri e polizia che stanno portando alla luce una serie di gruppi criminali dediti alle rapine nel nord Italia messe a segno da pendolari della malavita provenienti dalla Sicilia. Il blitz che ha portato lunedì scorso i carabinieri di Merate ad assicurare alla giustizia 4 palermitani è stato seguito da altre due operazioni avvenute a Pavia e Piacenza ed ora gli inquirenti stanno cercando di scoprire collegamenti fra i tre tronconi risultato della prima fase dell’inchiesta. Se vi fossero potrebbe essere ipotizzata l’accusa di associazione a delinquere fra i malavitosi arrestati nel meratese e quelli che sono finiti in carcere ieri. Nel pavese sono stati in particolare identificati e arrestati i componenti la banda che la scorsa primavera aveva messo a segno due rapine in provincia. Di origine palermitana la gang ha colpito almeno 7 volte in Lombardia sino a quando è stata bloccata da un’operazione congiunta delle squadre mobili di Milano e Palermo. Ma nella cattura dei rapinatori professionisti un’importanza notevole è stata rappresentata anche dal contributo fornito dalle indagini della squadra mobile di Pavia. Grazie soprattutto alla nitidezza delle immagini registrate dalle telecamere di sorveglianza interna degli istituti di credito pavesi rapinati nei mesi scorsi, gli investigatori hanno potuto ricollegare anche questi due colpi alla banda che stava agendo nel Nord Italia. Tutti di Palermo (come accaduto per la rapina di lunedì al Credito Valtellinese di Sirone), Antonino Sanfilippo, 32 anni, Fabio Diego La Dolcetta, 32, e Claudio Riccardi, di 38, sono stati identificati come i tre uomini che il 13 marzo 2001 fecero irruzione nell’ufficio della Cariparma a Strabella. Armati di taglierino, i 3 erano fuggiti con un bottino di circa 60 milioni in denaro contante. Stesso copione qualche mese dopo a Pavia. Era il 7 maggio quando in quattro fecero irruzione, sempre armati di taglierino, nell’ufficio della Banca regionale europea di via Pavesi. Oltre ai 3 rapinatori già in azione a Strabella, per la rapina a Pavia è stato identificato anche Francesco Mauro, 48 anni, di Palermo. Anche in questa seconda rapina il bottino era stato di 60 milioni. Proprio Mauro, insieme a La Dolcetta sono i due banditi che il 4 maggio assaltarono la filiale della Banca Nazionale del Lavoro a Caorsana. Ne sono convinti in questo caso gli investigatori della squadra mobile di Piacenza che ora indagano nei loro confronti. Mauro è del resto ritenuto il capo della banda che avrebbe firmato altri 7 colpi. Il più eclatante fu quello del 12 maggio nella gioielleria Chopard di via della Spiga a Milano: quattro banditi erano fuggiti con preziosi per un valore calcolato in 3 miliardi di lire. I banditi sono stati trovati in un bar di Milano, armati di pistola, e stavano con ogni probabilità preparando l’ennesimo colpo. Ora gli inquirenti sono impegnati a stabilire i collegamenti fra i tre gruppi malavitosi bloccati a Merate, Pavia e Piacenza.























