Merate: scuola, associazioni, istituzioni, Polizia ammoniscono gli studenti. ''Ragazzi scegliete la vita e combattete la droga''

Da sinistra il dottor Bellotto, l'ispettore Antonio Verbicaro, Sofia Muccio, la dottoressa Belrosso, Giovanni Terenghi, il Prefetto Antonia Bellomo, Antonio Conrater, Maria Teresa Rigato e Lorenzo Pelamatti. Seduto il presidente di So.Le.Vol Angelo Colombo

Abolire i sermoni e mostrare fatti concreti. Privilegiare la testimonianza, meglio se di esperienza vissuta direttamente, al dato numerico. Mostrare le facce della droga, delle trasgressione e, dall'altro lato, quelle della legalità. Schierarle in fila indiana e lasciarsi guardare direttamente negli occhi da loro. Per capire davvero.  "Chi decide la tua vita?" è la domanda che si è posta  So.Le.Vol, la stessa che ha voluto rivolgere agli studenti del Liceo Agnesi, dell'Istituto Viganò, della Fondazione Clerici e dell'Istituto di grafica e moda che nella mattinata di giovedì sono stati coinvolti nell'incontro con personalità provenienti da diversi ambiti - istruzione, giustizia, educazione, enti locali ed associazioni - i quali quotidianamente e da diversi punti di vista trattano, vivono, hanno a che fare con le tematiche della droga e della trasgressione giovanile.


Coloro che, come ha voluto sottolineare la preside del liceo meratese Maria Teresa Rigato, concorrono a realizzare quella "sincresi educativa" indispensabile affinché i giovani maturino coscienza critica sull'argomento; coloro che, di fatto, compongono una grande "agenzia di educazione".

Il prefetto Antonia Bellomo e il Provveditore Giuseppe Petralia


Hanno portato agli studenti la loro testimonianza di lavoro e di vita l'Ispettore della Polizia di Stato lecchese Antonio Verbicaro, Giovanni Terenghi, investigatore privato, Sofia Muccio avvocato e criminologa, la dottoressa Belrosso che dirige il centro di prima accoglienza del dipartimento di giustizia minorile, ed il Dottor Marco Bellotto, psicologo della onlus Il Gabbiano. Non è mancata la rappresentanza della Provincia nella figura d' Antonio Conrater, di diversi insegnanti e presidi degli Istituti coinvolti, del Prefetto Antonia Bellomo e del Provveditore Giuseppe Petralia che hanno incalzato i giovani, spronandoli a farsi catalizzatori della ricostruzione della società in base al merito e al rispetto delle regole; "noi adulti non dobbiamo abdicare al nostro compito primario che è quello di fare i tutor, gli accompagnatori. Quando un ragazzo è pronto e maturo dobbiamo metterci in testa che uscirà dal nido e farà le sue scelte, ma sarà la società civile a beneficiare o meno dell'educazione e dell'orientamento che abbiamo dato ai nostri ragazzi".

A sinistra in prima fila Giovanni Terenghi e Antonio Verbicaro

Proprio educazione ed istruzione, con tutti gli aspetti che vi gravitano attorno, sono stati gli argomenti sui quali discutere per poi agganciarsi alla tematica della droga e entrare nel vivo del momento voluto da So.Le.Vol e dal suo presidente Angelo Colombo. Fuori dai sermoni appunto. Semplicemente mostrando foto e qualche numero facile però da concretizzare, ma soprattutto raccontando.

Proprio come ha fatto, ad esempio, l'Ispettore Verbicaro, che ha lasciato che fossero i visi fotografati, rovinati dalla droga, a parlare, che ha portato alle orecchie dei presenti la testimonianza di un trentennio passato "sulle strade" a raccogliere tra le braccia ragazzi spenti per sempre dall'overdose, corrosi dall'astinenza, di quei due ragazzi morti perché avevano assunto ecstasy senza sapere di essere affetti da patologie che insieme alla droga hanno fatto fare il botto al loro cuore, di quel giovane che ha rubato il quadro appeso sul muro di casa per procurarsi una busta, forse l'ultima della sua giovane esistenza. La droga come fatto concreto, quindi anche economico. Che si materializza nei piedini di bimbo che battono e macerano le foglie di coca o nelle pareti di scompartimenti navali interamente costruiti con la droga stessa.


"I narcotrafficanti hanno costituito un sistema eccezionale; se noi riusciamo a investire 10 nel nostro lavoro, loro investono 1000. La droga si può combattere. Voi potete combatterla evitando di assumerla".

 

Forse gli studenti presenti dimenticheranno presto che oggi a Milano si stima che i consumatori di sostanze stupefacenti siano circa 150mila, che la Regione Lombardia investe circa 100 milioni l'anno per l'assistenza ed il recupero, ma il viso di Roseanne, trasformata da farfalla a larva dalla droga, e quello di Melissa, caduta dalla rete del crack quando era loro coetanea, probabilmente resteranno loro impressi. Un augurio e un buon consiglio l'ha lasciato loro l'assessore Conrater, "nella famiglia, nello studio e nel lavoro cercate di trovare sempre la forza di superare ogni difficoltà", anche quella legata a una scelta sbagliata da cui riscattarsi, a una debolezza della giovane età, a una delusione affrontata in modo sbagliato.

S.T.
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