Merate: Walter Mapelli procuratore a Monza parla agli studenti di legalità, mafia, servizio
"Ragazzi diffidate da tutto ciò che non ha una prospettiva generale. Il dibattito sulla giustizia è inquinato dalle richieste personali di qualcuno che vorrebbe assoggettare la magistratura alle sue necessità. Invece noi dobbiamo tornare a gestire la giustizia come un servizio". Walter Mapelli, sostituto procuratore a Monza, ha parlato a "braccio" e a cuore aperto, come è nel suo stile, agli studenti di Viganò, liceo Agnesi e Villa Greppi radunati nell'aula magna di Via dei Ludovichi. Quello di stamane è stato il primo di tre incontri del progetto "Educare alla legalità democratica" proposto dalle scuole in collaborazione con l'Arci di Lecco e che, salvo problemi dell'ultimo minuto, vedrà la partecipazione alla seconda giornata di Marta Chiavari, giornalista autrice del libro "La quinta mafia" e di Rita Borsellino, sorella del magistrato ucciso, in chiusura di evento.
Walter Mapelli
"Si tratta di un'iniziativa voluta dalle rete di scuole composta da Viganò, Agnesi e Villa Greppi" ha spiegato la professoressa Lucilla Barassi, tra le curatrici del ciclo di conferenze "il nostro obiettivo è creare una coscienza critica negli studenti, far sì che facciano proprio il monito che questa mattina il procuratore Mapelli ha rivolto loro: ragazzi state attenti, sviluppate la capacità di ragionamento e analisi. Terminate queste conferenze nelle classi si lavorerà per studiare la storia della mafia, guardando film e leggendo libri. Vogliamo capire con gli studenti il fenomeno mafioso, accompagnandoli anche alla partecipazione della carovana antimafia e supportando i ragazzi che parteciperanno ai campi di lavoro".Questa mattina gli sguardi dell'aula magna sono stati catalizzati tutti dall'oratoria di Walter Mapelli che, raccontando del lavoro del magistrato, ha soprattutto offerto aneddoti che hanno consentito di convincersi come la mafia c'è anche in Lombardia, anche in Brianza. "Il vincolo familistico che lega gli appartenenti alle cosche" ha spiegato "fa sì che esista anche un forte grado di omertà. Nessuno tradisce. Gli incontri della 'ndrangheta sono come riunioni di condominio, democratiche, con una sorta di alzata di mano. Chi dissente però rischia. Famoso è il filmato che riprende una riunione a Paderno Dugnano con l'intero clan attorno a un enorme tavolo".
Giulia Venturini, referente Arci Lecco per la legalità democratica e antimafia sociale, con Walter Mapelli
Rispondendo poi alla domanda di uno studente che chiedeva come riconoscere il mafioso, Mapelli ha detto che "bisogna stare lontani e prendere le distanze da comportamenti palesemente illegali. Certo quando ognuno fa il proprio lavoro, i rapporti di forza si ristabiliscono e così la confisca dei beni della mafia da parte dello Stato ha portato a un progressivo impoverimento dell'organizzazione". E infine parlando delle accuse che la politica sempre più rivolge alla magistratura, Mapelli ha concluso: "a un magistrato si possono fare due accuse: di prendere soldi e di essere di parte. Ma poi bisogna fare i nomi di chi assume questi atteggiamenti e non nascondersi dietro la scusante che altrimenti si rischia di finire nei guai per qualche rivendicazione".
S.V.