Imbersago:160 alla festa dell’Inter Club. Bedy e Massimo tra gli ospiti d'onore

Una grande festa all’insegna dello sport e della solidarietà, che ha visto la partecipazione di 160 amanti dell’Inter e l’arrivo a sorpresa del presidente Massimo Moratti a coronamento di una serata che resterà nel cuore di molti appassionati del club nerazzurro.

Da sinistra Valentino Caimi, Mauro Bellugi, Bedy Moratti, Sergio Spairano, Roberto Colnaghi

Si è svolta martedì 5 febbraio, presso la storica sede di Via Castelbarco, la cena sociale dell’Inter Club Angelo Moratti. Che con i suoi 230 soci (190 senior, 40 “junior” cioè under 14) è il più rappresentativo della Provincia di Lecco. Tanti gli ospiti della serata, a iniziare dal campione del passato Mauro Bellugi che vestì la maglia dell’Inter a cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta. E poi Angelo Panzeri, storico promotore dell’Inter Club imbersaghese, il presidente Valentino Caimi e il suo vice Roberto Colnaghi, il responsabile del centro coordinamento Inter Club Sergio Spairani, Sergio Sironi di Radio 101, il sindaco di Imbersago Giovanni Ghislandi.
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Grande protagonista fin dall’inizio della serata è stata Bedy Moratti, che ha lanciato ai presenti un messaggio di incoraggiamento e speranza: “Su con il morale, siamo l’Inter! Non dimentichiamoci che abbiamo vinto tutto. Essere qui oggi è bello, come sempre sono tra amici”. E non ha voluto mancare all’appuntamento neppure il fratello Massimo, che nonostante un altro impegno in serata poso dopo le 22.00 ha raggiunto i commensali a Imbersago. “È stata una grande sorpresa per tutti i presenti, che pensavano non sarebbe arrivato” ha spiegato il presidente Caimi.

“Mi aveva dato la sua parola che sarebbe venuto, e l’ha mantenuta”. Presenti tra i commensali i tifosi di Imbersago, Paderno d’Adda, Verderio, Colle Brianza, Lomagna, Mandello, Calolziocorte, Colico, che hanno partecipato con gioia alla festa interista e alla lotteria benefica. “Anche quest’anno parte del ricavato della cena sarà devoluto in beneficenza. Andrà a Intercampus, realtà che grazie al calcio aiuta l’infanzia in tutto il Mondo”.
Il club imbersaghese è stato in passato al fianco di realtà locali come Ail e Fabio Sassi, e unisce da sempre la passione sportiva all’attenzione per i più bisognosi. Obiettivo raggiunto anche quest’ anno, per la gioia dei tanti che non hanno voluto mancare questo importante appuntamento.
Per ulteriori informazioni consultare il sito http://intercampus.inter. it/aas/ic2010.

Mancano pochi minuti alle 22.30 quando ai cori che cercano di tenere allegra la serata si aggiunge un’improvvisa euforia e tutti si precipitano alla porta del ristorante. “E’ arrivato, il presidente è arrivato” gridano tutti. Moratti entra e l’entusiasmo sale alle stelle. L’attesa ha creato aspettativa, così gli stati d’animo che li legano alla squadra trovano finalmente una strada per potersi esprimere. Anche il presidente è visibilmente emozionato, e le sue prime parole esprimono quello che sente : "Vi ringrazio per la passione con la quale riempite questa sala". Con lui sono arrivati anche alcuni giornalisti sportivi, che lo attenderanno per una lunga intervista. “Qui mi sento a casa – aggiunge il presidente nerazzurro – e comunque lo sono davvero. La nostra abitazione storica è a soli duecento metri. Sui prati di via Angelo Moratti ho giocato le mie partite più belle. Con me c’erano gli amici che ritrovo stasera e che ci danno sempre una mano. Imbersago è capitale del calcio mondiale. Su quel campo hanno giocato i grandi campioni. Quando l’Inter acquistava un giocatore importante, si saliva quassù per presentarlo a papà (Angelo ndr). Ricordo ancora Angelillo (grande attaccante argentino ndr) che si divertiva con i tunnel agli avversari. A Imbersago ci sono i ricordi della nostra famiglia”. Ad ascoltarlo c’è anche il sindaco Giovanni Ghislandi.


Nella seconda parte si affronta la situazione attuale della squadra, che Moratti difende con convinzione, dall’allenatore ai giocatori. “Il momento non è facile, ma basta poco, una vittoria, per cominciare a riprenderci. Vedo bene gli acquisti. Guarin, Palacio e Jesus sono una  realtà. Come Handanovic. Forse, mandandolo subito in campo, domenica scorsa abbiamo azzardato troppo con Schelotto, ma sono assolutamente convinto che la squadra ci sia. La società crede in questo allenatore. (“Quando sbaglia non si giustifica” dirà poi nelle interviste). Dopo sette anni consecutivi di vittorie, stiamo cambiando i titolari. Dobbiamo farlo con cautela, consentendo a chi ha vinto tutto, e davanti ai giovani loro saranno comunque grandi campioni, di trasferire la propria esperienza. Adesso sono arrivati anche Kovacic e Kuzmanovic. Ai tifosi chiediamo un po’ di pazienza, anche se, quando vediamo gli errori – continua rivolto alla sorella Bedy che gli sta accanto – siamo noi a primi ad arrabbiarci. Lo facciamo per passione. Ai tifosi, e già so che voi lo fate e lo farete, chiedo di starci vicino, di sostenere squadra e società. Ho visto grandi professionisti rientrare negli spogliatoi per l’intervallo, e dire con gioia ai compagni: il pubblico è con noi. Il vostro sostegno è sempre fondamentale”. Poi l’intervista e finalmente a tavola con gli amici di una vita. Come  fosse a casa.


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