MONTEVECCHIA: IN MOLTI ALLA VENDEMMIA NEL PARCO

Domenica 16 settembre nell'autunnale clima mattutino, in più di ottanta persone si sono presentate al parcheggio di Montevecchia in alta collina. In programma c'era l'uscita organizzata dalle Guardie Ecologiche Volontarie sulla vendemmia, e ,grazie alla buona partecipazione dopo una breve introduzione presso la piazzetta Agnesi, si sono costituiti due gruppi. In altrettante cantine i partecipanti hanno potuto conoscere i segreti della coltivazone, della raccolta e, infine, le operazioni che permettono di trasformare i grappoli d'uva in mosto, quindi in vino. Alle Cantine Cattaneo il proprietario Ettore ha atteso il primo gruppo sceso dal sentiero Oliva acompagnandolo in campagna per mostrare i propri vitigni. Contemporaneamente presso la Cascina Casarigo, sede dell'azienda Valcurone, l'altro gruppo ha vissuto, in forma ridotta e didascalica, la vendemmia montevecchina. Lungo i sentieri, intercalati tra i filari di Barbera e quelli di Sauvignon, Cattaneo e le Gev hanno indicato le piante aromatiche di Salvia e Rosmarino, tipiche dell'agricoltura montevecchina e particolarmente apprezzate per il retrogusto che conferiscono alle uve e al vino. I presenti hanno potuto poi raccogliere in due casse i grappoli, coltivati per ogni vite su più di non due tralci: accorgimento introdotto negli ultimi anni per l'ottenimento, in aderenza a quanto chiesto sempre più dal mercato enologico, di maggiore qualità, determinando ovviamente una diminuzione quantitativa del prodotto. Dopo la raccolta delle uve, effettuata con i forbici, tutti di nuovo in fila per risalire alla cantina di Cattaneo dove, come ai ragazzi delle scuole elementari, il rumore della pigia diraspatrice e il fascino del mosto che cade nelle vasche di fermentazione ha meravigliato anche gli adulti. Al termine la visita guidata nelle cantine dov'è custodito, ancora perfettamente, il primo antico torchio del secolo scorso utilizzato per pigiare le uve di tutta la collina di Montevecchia.