TRE LECCHESI ARRESTATI PER SEQUESTRO DI PERSONA A MILANO

Operazione della squadra mobile del capoluogo lombardo
e del commissariato di Greco Turro

Si tratta di personaggi con vincoli di parentela con il gruppo calabrese dei Trovato


Un momento della conferenza stampa della Polizia
(foto tratta dal sito www.ilgiorno.it)

Sono legati al gruppo criminale dei Trovato, il clan della ‘Ndrangheta calabrese insediatosi nella nostra provincia, i tre lecchesi arrestati oggi dalla squadra mobile di Milano e dagli agenti del commissariato di polizia di Greco Turro al termine di indagini su una serie di sequestri di prostitute avvenuti nella zona di Lentate sul Seveso. I tre arrestati risultano residenti tutti nella nostra provincia e sarebbero già conosciuti anche dalle forze dell’ordine che operano in città. Le indagini sono scattate una decina di giorni fa quando alla Sezione Criminalità Organizzata della Polizia milanese è giunta la segnalazione di alcuni sequestri lampo di prostitute e che si concludevano nel giro di pochi giorni dopo il pagamento di un cospicuo riscatto. In manette sono finiti Francesco Prestìa nato a Milano 29 anni fa e residente in via Gradisca, 20 a Lecco, e il cugino Vincenzo Prestia, 22 anni originario di Catanzaro e residente in via Corsica a Dolzago (Lc), entrambi incensurati e che, secondo gli inquirenti, avevano organizzato i rapimenti delle giovani prostitute albanesi con la complicità Sergio Bonati, nato a Bergamo 36 anni fa e residente a Calolziocorte in Corso Europa, pregiudicato. Tutti sono nipoti di Franco Coco Trovato in carcere dai primi Anni ’90 condannato all’ergastolo perché ritenuto il depositario della ‘Nadrangheta in Lombardia. Subito dopo la segnalazione gli investigatori hanno avviato serrate indagini scoprendo che due giovanissime albanesi, “Eva” di 19 anni e “Anna” di 20, erano tenute in ostaggio in un casolare di campagnia a Cisano Bergamasco, mentre loro compagne stavano raccogliendo denaro per pagare i tre sequestratori. Il rapimento era avvenuto a Lentate sul Seveso (Milano). Per la prima prostituta il pagamento del riscatto era già avvenuto al momento del blitz, mentre per l’altra, attraverso intercettazioni telefoniche la Mobile ha individuto il luogo fissato per l’appuntamento utile allo scambio ostaggio-denaro. Sabato sera nella toilette di un bar di Cisano Bergamasco, attorno alla mezzanotte, dopo che i tre malviventi hanno incassato i soldi gli agenti sono entrati in azione bloccandoli senza dar loro modo di reagire. Uno dei tre aveva in tasca anche una pistola Beretta calibro 9 con colpo in canna. Il blitz ha anche comportato l’immediata liberazione della donna. La banda, sempre secondo gli investigatori, “puntava” a giovani lucciole sfruttando la loro condizione di clandestine. Durante una perquisizione la Polizia ha anche sequestrato materiale ritenuto “altamente interessante” e non si esclude che la banda fosse composta anche da altri elementi e che abbia messo a segno almeno altri 3 sequestri analoghi.
 
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