Lecco: Roberto Maroni presenta i candidati, il meratese Domenico Fumagalli è nella lista

Da sinistra Cristina Valsecchi, Domenico Fumagalli, Raffaella Gianola


Ad attenderlo c'erano tutti, tra i maggiori rappresentati del mondo politico dell'area leghista, fino ai più alti vertici della sanità, autorità civili e militari e qualche cittadino, incuriosito dalla concentrazione di forze dell'ordine e di rappresentanze territoriali riunitesi di fronte al Bar Frigerio in Piazza XX Settembre a Lecco. L'onorevole Roberto Maroni è arrivato nel tardo pomeriggio di oggi, martedì 22 gennaio, nel capoluogo lecchese, per presentare alla stampa i tre candidati della lista civica 'Maroni Presidente': Domenico Fumagalli di Merate, presidente dell'associazione padri separati; Raffaella Gianola, sindaco di Carenno e Cristina Valsecchi, imprenditrice e vicepresidente terziario donne in Provincia di Lecco. Con loro anche Antonio Rossi,  che lo stesso Maroni ha già indicato come futuro assessore allo sport e che non ha potuto presentarsi nella lista civica a causa della violazione della par condicio, dovuta ad un contratto in essere con l'emittente televisiva Sky.

Roberto Maroni


Dopo i saluti ufficiali e la presentazione dei candidati, prima di dare loro la parola per presentarsi, il sindaco di Merate Andrea Robbiani ha lasciato spazio all'onorevole che ha riassunto così il suo programma, dopo aver precisato il significato di una lista civica: fatta di persone senza un'appartenenza politica, ma che vogliono impegnarsi in quest'avventura di governo della Regione dove vivono e operano. "È una politica con la 'p' maiuscola al servizio del territorio, della Regione. Il nostro obiettivo è quello di fare in modo che le tasse pagate dai lombardi rimangano in Lombardia, ciò ci permetterà di avere 50 milioni al giorno in più. Basterebbero due giorni per dare gratuitamente libri di testo a tutti gli studenti di tutte scuole della Regione, 2 mesi per cancellare il bollo auto, 6 mesi per cancellare l'Irap a tutte le imprese della Lombardia. È un sogno? Si, ma è il nostro grande sogno, tecnicamente e  facilmente realizzabile". Il come, l'onorevole Maroni lo ha spiegato durante il suo intervento, partendo dalla forza che la Lega avrebbe se, insieme a Veneto, Friuli e Piemonte, ottenesse anche la Lombardia.

A sinistra Roberto Maroni con Antonio Rossi


Una forza che "sarà tale che nessun governo potrà opporsi". Per quanto riguarda invece gli avversari, "non sanno altro che attaccare su questi punti ma non ho ancora sentito qualcosa di diverso". Si riferisce ad Albertini, al suo essere in campo "per farmi perdere" e alla sua candidatura al Senato. "Io non mi candido a Roma, solo in Lombardia. È un atto di onestà di fronte ai cittadini lombardi. Io non sono un imbroglione. Se vinco sarò governatore, se perdo consigliere regionale". Parla del governo Monti, "record di tasse, disoccupazione e diminuzione del benessere generale delle famiglie", della Fornero che ha alzato l'età pensionabile. "Scelte scellerate sono state fatte da questo governo. Ora noi dobbiamo intervenire per evitare che le famiglie finiscano nella disperazione". Parla anche di Bersani, che al Corriere della Sera ha dichiarato che  la prima cosa che farà sarà partire dagli immigrati. "Questa è la differenza tra lui e me. Noi partiamo dai lombardi". E ancora una volta la soluzione sembra essere chiara: fare in modo che il frutto del lavoro dei cittadini lombardi rimanga in regione. "Non chiediamo soldi ad altre regioni, né che qui rimanga tutto.  Una parte deve andare allo Stato per aiutare chi sta peggio di noi. Dare ad altri e ricevere solo tasse, questo no" A campagna elettorale iniziata, Maroni si dichiara ottimista, pieno di grinta e determinazione. "Vinceremo noi, perché non c'è altra alternativa per la Lombardia".


Pronti a mettersi in gioco sono anche i candidati alla lista civica che puntano sulla loro esperienza generale per avanzare proposte, farsi portavoce in Lombardia. Raffaella Gianola, classe 1967 di Lecco, avvocato, punta sul suo ruolo di mamma di due figli, sulla sua esperienza maturata nello svolgimento della professione di avvocato civilista, così come quella di sindaco di Carenno. Carica incompatibile con quella regionale, su cui ancora la candidata non ha preso una decisione. "Mi candido perché stimo Maroni, perché ha dato anche a noi sindaci gli strumenti per governare sul territorio e credo che lo farà crescere. La regione Lombardia merita di entrare in questa protezione". Lo chiama invece già presidente e si emoziona Cristina Valsecchi, classe 1968 di Olginate. Presidente della sezione Valle san Martino della Confcommercio Lecco, crede fortemente nel programma "perché valido strumento per far ripartire l'economia. Nel nostro territorio abbiamo la fortuna di poter coniugare il commercio e il turismo; penso agli anziani, agli imprenditori, alle botteghe nei piccoli paesini. Miglioriamo la fiscalità". Meratese, padre di due figlie e presidente dell'associazione padri separati, Domenico Fumagalli, 55 anni, punta i riflettori sul tema del divorzio, in quanto fenomeno sociale  e percorso disumanizzante.


"Il mio sogno è quello di portare le cause di separazione e divorzio dalla condanna alla mediazione e alla pace. Ho scelto di candidarmi con Maroni, perché o qui ci muoviamo noi, o dovremo aspettare fino al 3000. Non c'è altra soluzione per il territorio italiano". A conclusione degli interventi dei candidati ha preso la parola anche l'olimpionico Antonio Rossi, che ha spiegato il perché della sua adesione al programma di Maroni. "Il mio obiettivo è aumentare la cultura sportiva, perché lo sport è un vero e proprio valore aggiunto e civile. In provincia sono stati fatti molti progetti validi che vorrei portare anche in ambito regionale, per raggiungere ed estendere importanti risultati".

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