Lecco: la poetessa Germana Marini si racconta al pubblico
Una poesia che compenetra il sacro e l'umano, squarciando la superficie del quotidiano per svelarne la profondità con componimenti quasi ellenistici e di rara efficacia.
Questa la marca distintiva delle opere di Germana Marini, poetessa e scrittrice, lecchese d'adozione, che si è raccontata, in un incontro al collegio A.Volta con un presentatore d'eccezione, monsignor Franco Buzzi, prefetto della biblioteca Ambrosiana.
Presenti in sala anche monsignor Cecchin che ha auspicato che ''la poesia apra nuovi scenari per il singolo e per il paese'' e il prefetto di Lecco, Antonia Bellomo in una serata di approfondimento culturale tra i numerosi impegni nonché il rettore del collegio Volta, don Angelo Puricelli e la preside, Giovanna Oddono.
“La Marini attinge da quelle profondità umane rivelate dall'umanesimo agostiniano, la ricerca di Dio e la comprensione della natura dell'anima” ha commentato mons. Buzzi. “Con una specie di ' bisturi letterario', scegliendo le giuste parole, ci insegna a guardare dentro di noi e a fare chiarezza nella nostra realtà umana”.
Numerosi i passaggi che rivelano un'anima mistica e gli echi pascaliani, la concezione di un uomo sull'abisso tra infinitamente piccolo e infinitamente grande, illuminato dalle vie del Vangelo.
“La poesia della Marini è sempre illuminata dalla speranza, dalla fede” ha aggiunto mons. Buzzi. “E tra i temi centrali c'è la relazione con se stessi e gli altri, vista come il canale che permette agli uomini di realizzarsi o distruggersi”.
Affrontata anche la crisi della famiglia e i delitti all'ordine del giorno contro le donne “Ho scritto del perché l'amore si trasforma in odio e diventi predatorio in una trilogia di romanzi: 'Nonostante tutto...Nata' del '98, 'Eternamente l'amore' del 2011 e 'Odissea di un vinto' del 2012 '.
Molteplici le ispirazioni poetiche per Germana Marini, dalle circostanze umane, la nascita del primo figlio [poesia “A mio figlio”] a quelle politico-letterarie, come la morte di Pier Paolo Pasolini [ poesia 'Di che stupite']. Da leggere contro il mercimonio dei sentimenti umani e divini 'I surrogati'.
Un'opera poliedrica che conserva in primo piano la trama della spiritualità e dell'esperienza religiosa cristiana per aprire una finestra sulla profondità della natura umana.
Questa la marca distintiva delle opere di Germana Marini, poetessa e scrittrice, lecchese d'adozione, che si è raccontata, in un incontro al collegio A.Volta con un presentatore d'eccezione, monsignor Franco Buzzi, prefetto della biblioteca Ambrosiana.
Presenti in sala anche monsignor Cecchin che ha auspicato che ''la poesia apra nuovi scenari per il singolo e per il paese'' e il prefetto di Lecco, Antonia Bellomo in una serata di approfondimento culturale tra i numerosi impegni nonché il rettore del collegio Volta, don Angelo Puricelli e la preside, Giovanna Oddono.
Da sinistra la scrittrice Germana Marini, monsignor Franco Buzzi,
prefetto della biblioteca Ambrosiana e Giovanna Oddono, preside del collegio Volta
“La Marini attinge da quelle profondità umane rivelate dall'umanesimo agostiniano, la ricerca di Dio e la comprensione della natura dell'anima” ha commentato mons. Buzzi. “Con una specie di ' bisturi letterario', scegliendo le giuste parole, ci insegna a guardare dentro di noi e a fare chiarezza nella nostra realtà umana”.
Numerosi i passaggi che rivelano un'anima mistica e gli echi pascaliani, la concezione di un uomo sull'abisso tra infinitamente piccolo e infinitamente grande, illuminato dalle vie del Vangelo.
“La poesia della Marini è sempre illuminata dalla speranza, dalla fede” ha aggiunto mons. Buzzi. “E tra i temi centrali c'è la relazione con se stessi e gli altri, vista come il canale che permette agli uomini di realizzarsi o distruggersi”.
L'intervento del prefetto Antonia Bellomo
Altra tematica è quella del dolore umano, frutto di un'esperienza personale della poetessa, una malattia autoimmune che ha portato alla stesura di 'Dal mio letto di dolore il tuo nome annuncerò' edito nel 2008 da Cantagalli. Malattia che ha rafforzato la fede cattolica e la convinzione dell'immortalità dell'anima.Affrontata anche la crisi della famiglia e i delitti all'ordine del giorno contro le donne “Ho scritto del perché l'amore si trasforma in odio e diventi predatorio in una trilogia di romanzi: 'Nonostante tutto...Nata' del '98, 'Eternamente l'amore' del 2011 e 'Odissea di un vinto' del 2012 '.
Molteplici le ispirazioni poetiche per Germana Marini, dalle circostanze umane, la nascita del primo figlio [poesia “A mio figlio”] a quelle politico-letterarie, come la morte di Pier Paolo Pasolini [ poesia 'Di che stupite']. Da leggere contro il mercimonio dei sentimenti umani e divini 'I surrogati'.
Un'opera poliedrica che conserva in primo piano la trama della spiritualità e dell'esperienza religiosa cristiana per aprire una finestra sulla profondità della natura umana.
V.M.