Lecco: il punto sul mediatore dei conflitti in ambito sanitario
Facilitare il ripristino della comunicazione tra paziente e operatori sanitari risolvendo situazioni di conflitto che, nei casi peggiori, sfociano in azioni legali e richieste di risarcimento. Con questo scopo opera ormai da cinque anni il mediatore dei conflitti dell'azienda ospedaliera provinciale, servizio cresciuto nel tempo e che oggi si avvale del lavoro di un team che comprende, oltre alla coordinatrice, la dottoressa Lidia Zambelli, sette professionisti tra medici, coordinatori infermieristici e amministrativi, figure professionali già presenti ed operanti in azienda e che, all'occorrenza, vengono chiamate a svolgere l'attività di ascolto e mediazione.
Questo tipo di servizio non agisce quindi sul piano del diritto e, come ha precisato la coordinatrice, non interferisce assolutamente con l'aspetto risarcitorio che, dove previsto, procede parallelamente in modo autonomo. È importante quindi gestire i conflitti che inevitabilmente si presentano lavorando in un'ottica di continuo miglioramento. A tal proposito, ha sottolineato il direttore generale Bertoglio supportato dalle parole del direttore sanitario Genduso, è importante "non nascondersi di fronte ai problemi, non chiudere gli occhi ma agevolare un meccanismo di revisione interna che sia il più ampio possibile".
Questo tipo di servizio non agisce quindi sul piano del diritto e, come ha precisato la coordinatrice, non interferisce assolutamente con l'aspetto risarcitorio che, dove previsto, procede parallelamente in modo autonomo. È importante quindi gestire i conflitti che inevitabilmente si presentano lavorando in un'ottica di continuo miglioramento. A tal proposito, ha sottolineato il direttore generale Bertoglio supportato dalle parole del direttore sanitario Genduso, è importante "non nascondersi di fronte ai problemi, non chiudere gli occhi ma agevolare un meccanismo di revisione interna che sia il più ampio possibile".