Olgiate: Roberta Cogliati, 80 anni, da 60 partecipa in aula alle sedute del consiglio. Sottopasso ferroviario permettendo
“Partecipare ai consigli comunali è un dovere civico, ma non solo. Mi piace apprendere la informazioni in modo diretto, senza mediazioni. Devo ascoltare e leggere con i miei occhi ciò che si decide per il mio paese, è sempre stato così, è una cosa naturale. Non capisco chi non si interessa e non si informa e poi è solo capace di lamentarsi”.
Roberta Cogliati, olgiatese di 80 anni, fin da quando era giovane partecipa attivamente alla vita politica (e non solo) del paese, da spettatrice in consiglio e attenta lettrice dei documenti dell’albo pretorio. Un’abitudine messa a dura prova dalla “divisione” del comune lungo la linea ferroviaria, con la barriera al posto del passaggio a livello che però non le impedisce di assolvere ai suoi “doveri” di cittadina. Il suo è un esempio di senso civico che, soprattutto in un periodo come quello attuale, stupisce per la longevità e per la determinazione, al di là di ogni schieramento politico.

Roberta Cogliati
“Non mi interessa che l’amministrazione sia di destra o sinistra, ma che agisca per il bene del paese. Molti mi dicono che non partecipano ai consigli perché non si può intervenire, ma anche ascoltare quello di cui si parla è importante. Mi ricordo che il sindaco Mandelli aveva dato la possibilità ai cittadini di intervenire al termine del consiglio, una iniziativa apprezzabile. Ma anche senza questa possibilità ci si può fare un’idea delle cose solo informandosi e ascoltando il confronto tra maggioranza e minoranza in modo completo, e dal vivo. Ci sono stati consigli infuocati, aspri confronti tra gruppi politici diversi. Oggi si parla della casa di riposo e degli asili nido, delle emergenze sociali, di patto di stabilità e Imu. Un argomento a lungo dibattuto è stato il raddoppio ferroviario, durante una assemblea civica io e altri cittadini chiedevamo un passaggio interrato del treno, un intervento mai realizzato per mancanza di fondi”.
La signora Roberta ha visto passare molte amministrazioni, in diversi palazzi comunali. “Ricordo quando la sala consigliare era nell’attuale sala civica, e l’albo pretorio in un sottoscala angusto in una villa del paese. Io andavo a leggere i documenti, e un vice sindaco che ora non c’è più mi diceva con stupore che ero l’unica a farlo. Ho sempre fatto parte anche della Pro Loco e del Comitato Gemellaggio, ma ora le cose sono cambiate”.
Se infatti il nuovo sottopasso ferroviario non pone limiti di movimento durante il giorno alla signora Roberta (che affronta agilmente i 60 gradini che separano la sua casa dal centro del paese), con il buio mantenere i suoi impegni è diventato molto più difficile. “In consiglio vado solo perché ho qualcuno che mi accompagna, ma alle riunioni dell’associazione e del comitato ho rinunciato” ha spiegato. “Ho paura a passare là sotto da sola, con il passaggio a livello anche di notte non avevo problemi, era ben illuminato e in superficie. Mi muovo a piedi, come tanti altri soprattutto anziani che vivono qui che con il raddoppio sono rimasti “tagliati fuori”. È un peccato, ma cerco comunque di partecipare il più possibile alla vita del paese. Lo faccio anche per non avere sorprese, se qualcosa aumenta o dovrò pagare di più lo so prima che arrivi la posta”. Attraverso le affissioni in paese, i documenti cartacei (ancora “appesi” al’albo pretorio comunale in abbinamento alla pubblicazione online) e il contatto “diretto” con gli amministratori, la signora Roberta si mantiene informata su quello che accade nel locale sulla base degli eventi nazionali, seguiti attraverso la tv. E ora sta imparando anche a utilizzare la Rete. “Ho un computer e ho frequentato un corso di “nonno web”, ma devo ancora imparare molte cose”, ha spiegato. “Mi spiace solo per gli anni che stanno passando in fretta, e perchè un giorno non potrò più partecipare direttamente alla vita del mio paese”. A vederla al pc mentre naviga sul sito comunale, quel giorno sembra davvero ancora molto lontano.
Roberta Cogliati, olgiatese di 80 anni, fin da quando era giovane partecipa attivamente alla vita politica (e non solo) del paese, da spettatrice in consiglio e attenta lettrice dei documenti dell’albo pretorio. Un’abitudine messa a dura prova dalla “divisione” del comune lungo la linea ferroviaria, con la barriera al posto del passaggio a livello che però non le impedisce di assolvere ai suoi “doveri” di cittadina. Il suo è un esempio di senso civico che, soprattutto in un periodo come quello attuale, stupisce per la longevità e per la determinazione, al di là di ogni schieramento politico.

Roberta Cogliati
“Non mi interessa che l’amministrazione sia di destra o sinistra, ma che agisca per il bene del paese. Molti mi dicono che non partecipano ai consigli perché non si può intervenire, ma anche ascoltare quello di cui si parla è importante. Mi ricordo che il sindaco Mandelli aveva dato la possibilità ai cittadini di intervenire al termine del consiglio, una iniziativa apprezzabile. Ma anche senza questa possibilità ci si può fare un’idea delle cose solo informandosi e ascoltando il confronto tra maggioranza e minoranza in modo completo, e dal vivo. Ci sono stati consigli infuocati, aspri confronti tra gruppi politici diversi. Oggi si parla della casa di riposo e degli asili nido, delle emergenze sociali, di patto di stabilità e Imu. Un argomento a lungo dibattuto è stato il raddoppio ferroviario, durante una assemblea civica io e altri cittadini chiedevamo un passaggio interrato del treno, un intervento mai realizzato per mancanza di fondi”.
La signora Roberta ha visto passare molte amministrazioni, in diversi palazzi comunali. “Ricordo quando la sala consigliare era nell’attuale sala civica, e l’albo pretorio in un sottoscala angusto in una villa del paese. Io andavo a leggere i documenti, e un vice sindaco che ora non c’è più mi diceva con stupore che ero l’unica a farlo. Ho sempre fatto parte anche della Pro Loco e del Comitato Gemellaggio, ma ora le cose sono cambiate”.
Se infatti il nuovo sottopasso ferroviario non pone limiti di movimento durante il giorno alla signora Roberta (che affronta agilmente i 60 gradini che separano la sua casa dal centro del paese), con il buio mantenere i suoi impegni è diventato molto più difficile. “In consiglio vado solo perché ho qualcuno che mi accompagna, ma alle riunioni dell’associazione e del comitato ho rinunciato” ha spiegato. “Ho paura a passare là sotto da sola, con il passaggio a livello anche di notte non avevo problemi, era ben illuminato e in superficie. Mi muovo a piedi, come tanti altri soprattutto anziani che vivono qui che con il raddoppio sono rimasti “tagliati fuori”. È un peccato, ma cerco comunque di partecipare il più possibile alla vita del paese. Lo faccio anche per non avere sorprese, se qualcosa aumenta o dovrò pagare di più lo so prima che arrivi la posta”. Attraverso le affissioni in paese, i documenti cartacei (ancora “appesi” al’albo pretorio comunale in abbinamento alla pubblicazione online) e il contatto “diretto” con gli amministratori, la signora Roberta si mantiene informata su quello che accade nel locale sulla base degli eventi nazionali, seguiti attraverso la tv. E ora sta imparando anche a utilizzare la Rete. “Ho un computer e ho frequentato un corso di “nonno web”, ma devo ancora imparare molte cose”, ha spiegato. “Mi spiace solo per gli anni che stanno passando in fretta, e perchè un giorno non potrò più partecipare direttamente alla vita del mio paese”. A vederla al pc mentre naviga sul sito comunale, quel giorno sembra davvero ancora molto lontano.