C’era da aspettarselo: i fans dei Nomadi e di Augusto Daolio in modo particolare, non si sono voluti perdere l’inaugurazione della mostra delle opere pittoriche del grande musicista allestita presso la Chiesa Antica di Perego.
Sabato 25, già prima delle 17.00, ora fissata per l’apertura al pubblico dell’esposizione, decine di pereghini e non solo, amanti dei Nomandi, dell’arte o semplicemente curiosi attendevano pazientemente di poter entrare.
Dinanzi alla piccola chiesetta mediovale, a dare loro il benvenuto, gli amministratori dei comuni coinvolti nell’iniziativa, i volontari di “Camminiamo per il mondo” organizzatori dell’evento e la compagna di Augusto, la signora Rosanna Fantuzzi. “Portare in giro i quadri di Augusto è come continuare a viaggiare con lui” ha affermato visibilmente emozionata colei che per 23 anni ha diviso la propria vita con il paroliere e cantante dello storico gruppo.
Presentando le opere messe in mostra, la signora Rosanna ha voluto precisare che “Augusto non era un dilettante: disegnava fin dall’infanzia con vera passione. Questa è la sua ultima produzione, magari in un secondo momento ci sarà modo di mostrare anche le sue prime opere”.
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Una speranza condivisa anche degli organizzatori: “Questa iniziativa non vuole essere una “prima edizione” ma la base per un progetto che continuerà nel tempo, magari crescendo e coinvolgendo anche altri paesi”.
Dello stesso avviso anche “la padrona di casa”, il sindaco di Perego Paola Panzeri: “E’ un’emozione essere qui per chi come me è cresciuto con la musica dei Nomadi” ha sostenuto. “Siamo onorati di ospitare nel nostro paese le opere di un cantante speciale che ha saputo interpretare il disagio di una generazione di giovani, ha saputo comunicare emozioni ancora attuali. I giovani di allora sono diventati adulti ma, i giovani di adesso, continuano a provare le stesse sensazioni descritte nelle canzoni di Augusto, emozioni che non sono oggetto di mode”.
E, con le parole di Rosanna Fantuzzi e del sindaco Panzeri in testa, guardando i quadri esposti, con i loro tratti per certi versi “fantasy”, non possono che tornare in mente i versi della celebre “Dio è morto” scritta da Guccini e interpretata proprio da Augusto Daolio: “Ma io penso Che questa mia generazione è preparata A un mondo nuovo e a una speranza appena nata Ad un futuro che ha già in mano”.
Alice Mandelli
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