Cernusco: l’ing. Debernardi presenta la bozza del piano del traffico e in sala si scatenano le proteste. Zardoni: ''E’ stato stravolto il PGT''
La serata di presentazione della bozza del piano urbano del traffico alla commissione congiunta tra urbanistica ed ecologia di Cernusco Lombardone non è stata priva di sorprese e chi si aspettava di trovare accorgimenti e lievi modifiche, si è trovato di fronte, in certi casi, a uno "stravolgimento di tutto il lavoro fatto con il piano di governo del territorio". Un botta e risposta tra i consiglieri di minoranza, in testa Giovanni Zardoni e Giovanni Battista Spada, il presidente della consulta Ruggero Lensi e in alcuni momenti anche lo stesso ing. Andrea Debernardi estensore del PUT, che non ha mancato di creare momenti di tensione.
Dopo l'illustrazione dei cardini di questo strumento (identificazione delle problematiche e dei temi, analisi conoscitiva su come è fatto il traffico, obiettivi e strategie possibili e infine stesura) l'ingegnere è passato a sviscerare la situazione di Cernusco aiutandosi con le slides rappresentative del PUT. Slides che non sono state consegnate ai consiglieri e, dunque, hanno creato la prima ragione di dissenso. Il vero botto, però, l'ha suscitata la dichiarazione del tecnico sul semaforo. "Uno dei problemi di Cernusco è che ha una rete povera" ha spiegato "ci sono pochi assi interni e tutto si sviluppa sulla provinciale. Dalle 7 in avanti il semaforo è congestionato. Abbiamo visto però, studiando i flussi di traffico, che dal 2007 in avanti non è cambiato nulla. Il problema è il primo incrocio a sud. In realtà questo impianto semaforico è quasi perfetto". Apriti cielo. Non mancando di manifestare anche visivamente il suo stupore e dissenso il consigliere Giovanni Zardoni di Civicamente Cernusco è sbottato: "Però! Scopriamo adesso che il semaforo funziona benissimo, che è quasi perfetto. E allora, scusate, chi è quel pazzo che andrebbe a toglierlo per fare una rotonda. Sono anni che stiamo parlando di realizzare le rotonde e ora scopriamo che il semaforo così com'è impostato adesso è quasi perfetto. Allora, dico io, perché non applichiamo la tecnologia Mo.Va. (strategia di controllo dei semafori basata sui flussi di traffico) che magari avremo un ulteriore miglioramento?". "Qui si dovrà decidere per il male minore e per quello che porta un miglior risultato" ha risposto l'ingegnere "non esiste una situazione di scala comunale per risolverlo. Ma le posso rispondere che si trattava di uno studio farlocco sul Mo.Va. che è sì un sistema intelligente ma che non funzionerebbe applicato in questa situazione".
Parlando invece del cambio di destinazione dell'area delle serre (diventata area di collegamento con il passaggio di una strada e non più di compensazione a verde) non è mancato il malumore espresso a gran voce, e che ha suscitato anche un certo risentimento da parte dell'ing. Debernardi, degli esponenti di minoranza. "Mi sento preso in giro" ha dichiarato il geometra Giovanni Battista Spada "va bene delle modifica ma addirittura fare il contrario di quanto già deciso davvero non mi sta bene". Un battibecco che si è protratto con la richiesta di delucidazioni da parte del consigliere Giovanni Zardoni che, al silenzio opposto e alla mancata consegna della documentazione ai consiglieri, ha sbottato "Ma ci sono dei segreti di Fatima in questo comune?". "Giovanni stai ostacolando l'illustrazione dei documenti" gli ha ribattuto l'assessore Salvatore Krassowski. "Non ci è stato possibile consegnare la documentazione per via dell'assessore che è in ospedale" ha spiegato il sindaco "Questa è solo una prima presentazione". Una motivazione, tuttavia, che ha trovato la netta contrarietà delle minoranze, basite per una giustificazione "senza senso e per nulla accettabile". "Qui si sta cancellando tutto quanto viene deciso e mi fa piacere che anche Amato, ex assessore, la pensi come me" ha rincarato la dose Zardoni cui, poi, è toccato rispondere anche all'ing. Debernardi il quale, contrariato per la polemica in corso ha chiesto di chiudere la serata e di non proseguire con tali modalità "sterili di porre il problema". "Non accetto lezioni di procedura amministrativa da un tecnico incaricato dall'amministrazione comunale che ammette di lavorare al PUT dal mese di aprile quando l'incarico ufficialmente l'ha ricevuto il 18 giugno".
CENTRO E CONNESSIONI
Esiste un grosso problema di barriere, come il Molgora, che tagliano il paese creando anche dei dislivelli. Ci sono, secondo l'ing. Debernardi, tre connessioni da valorizzare: dal centro verso l'oltrestatale, dal centro verso il parco di Mercurio e dal centro verso il quartiere San Marco. A questo si aggiunga l'obiettivo di sistemare Piazza Vittoria e di recuperare il sagrato. Nel piano è prevista una maggiore coesione tra il centro e i quartieri, nonché la chiusura del tratto di strada di Via Balbo, particolarmente stretta e ostica al passaggio e l'inversione del senso di svolta in Via S. Cecilia.
Tra il dissenso dei consiglieri di minoranza presenti è stata ipotizzata una riorganizzazione dell'area delle serre, indicata come AR1, che da Pgt avrebbe dovuto essere una compensazione a verde e che ora diventa una strada per limitare il traffico. Al posto del semaforo attualmente presente in Via Resegone, nei pressi del cimitero, il piano urbano del traffico prevede una rotonda.
ZONA COMMERCIALE DELL'ESSELUNGA
Per migliorare l'ingresso, l'uscita e lo scorrimento dei veicoli e per abbassare la pericolosità degli accessi che portano alle aree parcheggio dei vari negozi, l'idea sarebbe quella di creare una sorta di circolare con una rotonda in fondo alla strada, dove prima c'era la "pineta" e dove attualmente si può entrare nel parcheggio interrato del supermercato. Sull'attuale controviale le auto continuerebbero a marciare in senso orario per accedere ai comparti per poi uscire dal retro, con una strada che andrebbe a congiungersi alla nuova rotonda. "Nell'AT1 del Pgt" ha puntualizzato Zardoni "c'era la proposta di concedere alle attività di allargare i loro capannoni con quella nuova strada proposta dai privati ed in sede di osservazioni la stessa è stata cancellata ed ora viene riproposta dal Comune".
OLTRESTATALE
Da questo quartiere sono arrivate il maggior numero di osservazioni. L'ipotesi è quella di rivedere l'assetto interno con una maggiore protezione per i pedoni e i ciclisti su Via Verdi e Via Don Ferrario. Se necessario sarà istituito un senso unico in Via Pensiero e una zona 30 kmh.La sosta in questo quartiere risulta più problematica che in San Marco mentre su Via Papa Giovanni si pensa di realizzare un'isola pedonale protetta per consentire l'attraversamento in maggior sicurezza della trafficata arteria che porta al semaforo. "Attualmente" ha spiegato l'ingegner Debernardi, "la fasatura del semaforo per un pedone è più difficile e difficoltosa".
STAZIONE
Esiste una situazione di saturazione della sosta e un problema di accesso al campo sportivo. Gli interventi in quest'area devono andare proprio nella direzione di aumentare i posti auto sia per le attività che si svolgono all'anello di atletica che per i pendolari.
OLTREMOLGORA
Si tratta di un quartiere non particolarmente problematico dove sarà possibile realizzare una zona 30 kmh in un'area perimetrata già per sua caratteristica. In Via San Dionigi si pensa a una revisione del rallentamento del traffico davanti alle scuole e alla congiunzione, nella zona del Molinazzo, con la pista ciclabile che arriva da Montevecchia.
La serata si è chiusa dopo la mezzanotte. A questo punto l'appuntamento per i cittadini, per la presentazione della bozza del PUT all'Oltrestatale, è per lunedì 29 ottobre
Dopo l'illustrazione dei cardini di questo strumento (identificazione delle problematiche e dei temi, analisi conoscitiva su come è fatto il traffico, obiettivi e strategie possibili e infine stesura) l'ingegnere è passato a sviscerare la situazione di Cernusco aiutandosi con le slides rappresentative del PUT. Slides che non sono state consegnate ai consiglieri e, dunque, hanno creato la prima ragione di dissenso. Il vero botto, però, l'ha suscitata la dichiarazione del tecnico sul semaforo. "Uno dei problemi di Cernusco è che ha una rete povera" ha spiegato "ci sono pochi assi interni e tutto si sviluppa sulla provinciale. Dalle 7 in avanti il semaforo è congestionato. Abbiamo visto però, studiando i flussi di traffico, che dal 2007 in avanti non è cambiato nulla. Il problema è il primo incrocio a sud. In realtà questo impianto semaforico è quasi perfetto". Apriti cielo. Non mancando di manifestare anche visivamente il suo stupore e dissenso il consigliere Giovanni Zardoni di Civicamente Cernusco è sbottato: "Però! Scopriamo adesso che il semaforo funziona benissimo, che è quasi perfetto. E allora, scusate, chi è quel pazzo che andrebbe a toglierlo per fare una rotonda. Sono anni che stiamo parlando di realizzare le rotonde e ora scopriamo che il semaforo così com'è impostato adesso è quasi perfetto. Allora, dico io, perché non applichiamo la tecnologia Mo.Va. (strategia di controllo dei semafori basata sui flussi di traffico) che magari avremo un ulteriore miglioramento?". "Qui si dovrà decidere per il male minore e per quello che porta un miglior risultato" ha risposto l'ingegnere "non esiste una situazione di scala comunale per risolverlo. Ma le posso rispondere che si trattava di uno studio farlocco sul Mo.Va. che è sì un sistema intelligente ma che non funzionerebbe applicato in questa situazione".
L'ing. Andrea Debernardi
Parlando invece del cambio di destinazione dell'area delle serre (diventata area di collegamento con il passaggio di una strada e non più di compensazione a verde) non è mancato il malumore espresso a gran voce, e che ha suscitato anche un certo risentimento da parte dell'ing. Debernardi, degli esponenti di minoranza. "Mi sento preso in giro" ha dichiarato il geometra Giovanni Battista Spada "va bene delle modifica ma addirittura fare il contrario di quanto già deciso davvero non mi sta bene". Un battibecco che si è protratto con la richiesta di delucidazioni da parte del consigliere Giovanni Zardoni che, al silenzio opposto e alla mancata consegna della documentazione ai consiglieri, ha sbottato "Ma ci sono dei segreti di Fatima in questo comune?". "Giovanni stai ostacolando l'illustrazione dei documenti" gli ha ribattuto l'assessore Salvatore Krassowski. "Non ci è stato possibile consegnare la documentazione per via dell'assessore che è in ospedale" ha spiegato il sindaco "Questa è solo una prima presentazione". Una motivazione, tuttavia, che ha trovato la netta contrarietà delle minoranze, basite per una giustificazione "senza senso e per nulla accettabile". "Qui si sta cancellando tutto quanto viene deciso e mi fa piacere che anche Amato, ex assessore, la pensi come me" ha rincarato la dose Zardoni cui, poi, è toccato rispondere anche all'ing. Debernardi il quale, contrariato per la polemica in corso ha chiesto di chiudere la serata e di non proseguire con tali modalità "sterili di porre il problema". "Non accetto lezioni di procedura amministrativa da un tecnico incaricato dall'amministrazione comunale che ammette di lavorare al PUT dal mese di aprile quando l'incarico ufficialmente l'ha ricevuto il 18 giugno".
Il battibecco tra Ruggero Lensi presidente della consulta (primo a sinistra) e Giovanni Zardoni (primo a destra di spalle)
CENTRO E CONNESSIONI
Esiste un grosso problema di barriere, come il Molgora, che tagliano il paese creando anche dei dislivelli. Ci sono, secondo l'ing. Debernardi, tre connessioni da valorizzare: dal centro verso l'oltrestatale, dal centro verso il parco di Mercurio e dal centro verso il quartiere San Marco. A questo si aggiunga l'obiettivo di sistemare Piazza Vittoria e di recuperare il sagrato. Nel piano è prevista una maggiore coesione tra il centro e i quartieri, nonché la chiusura del tratto di strada di Via Balbo, particolarmente stretta e ostica al passaggio e l'inversione del senso di svolta in Via S. Cecilia.
Il quartiere Oltrestatale
Tra il dissenso dei consiglieri di minoranza presenti è stata ipotizzata una riorganizzazione dell'area delle serre, indicata come AR1, che da Pgt avrebbe dovuto essere una compensazione a verde e che ora diventa una strada per limitare il traffico. Al posto del semaforo attualmente presente in Via Resegone, nei pressi del cimitero, il piano urbano del traffico prevede una rotonda.
1. La nuova rotonda prevista in Via Resegone
2. La nuova viabilità all'Esselunga
2. La nuova viabilità all'Esselunga
ZONA COMMERCIALE DELL'ESSELUNGA
Per migliorare l'ingresso, l'uscita e lo scorrimento dei veicoli e per abbassare la pericolosità degli accessi che portano alle aree parcheggio dei vari negozi, l'idea sarebbe quella di creare una sorta di circolare con una rotonda in fondo alla strada, dove prima c'era la "pineta" e dove attualmente si può entrare nel parcheggio interrato del supermercato. Sull'attuale controviale le auto continuerebbero a marciare in senso orario per accedere ai comparti per poi uscire dal retro, con una strada che andrebbe a congiungersi alla nuova rotonda. "Nell'AT1 del Pgt" ha puntualizzato Zardoni "c'era la proposta di concedere alle attività di allargare i loro capannoni con quella nuova strada proposta dai privati ed in sede di osservazioni la stessa è stata cancellata ed ora viene riproposta dal Comune".
La circolare prevista nel comparto commerciale
OLTRESTATALE
Da questo quartiere sono arrivate il maggior numero di osservazioni. L'ipotesi è quella di rivedere l'assetto interno con una maggiore protezione per i pedoni e i ciclisti su Via Verdi e Via Don Ferrario. Se necessario sarà istituito un senso unico in Via Pensiero e una zona 30 kmh.La sosta in questo quartiere risulta più problematica che in San Marco mentre su Via Papa Giovanni si pensa di realizzare un'isola pedonale protetta per consentire l'attraversamento in maggior sicurezza della trafficata arteria che porta al semaforo. "Attualmente" ha spiegato l'ingegner Debernardi, "la fasatura del semaforo per un pedone è più difficile e difficoltosa".
STAZIONE
Esiste una situazione di saturazione della sosta e un problema di accesso al campo sportivo. Gli interventi in quest'area devono andare proprio nella direzione di aumentare i posti auto sia per le attività che si svolgono all'anello di atletica che per i pendolari.
OLTREMOLGORA
Si tratta di un quartiere non particolarmente problematico dove sarà possibile realizzare una zona 30 kmh in un'area perimetrata già per sua caratteristica. In Via San Dionigi si pensa a una revisione del rallentamento del traffico davanti alle scuole e alla congiunzione, nella zona del Molinazzo, con la pista ciclabile che arriva da Montevecchia.
La serata si è chiusa dopo la mezzanotte. A questo punto l'appuntamento per i cittadini, per la presentazione della bozza del PUT all'Oltrestatale, è per lunedì 29 ottobre
S.V.