Montevecchia: trasferta a Gorizia per 49 cittadini in visita a Mons. Redaelli

Sono partiti dal “Colle” di prima mattina, alla volta di Gorizia, in visita all’amato Monsignor Carlo Roberto Maria Redaelli, Vescovo Ausiliario, Vicario Generale della Diocesi di Milano ed ora Arcivescovo Metropolita di Gorizia-Acquileia a seguito della recente nomina conferitogli da parte del Papa.





Ben 49 i membri della comunità montevecchina che la scorsa domenica 14 ottobre hanno voluto - insieme a Gianna, la madre di Monsignor Redaelli, a sua zia Maria ancora residente in paese e ai fratelli - rendergli omaggio partecipando alla celebrazione della santa funzione e alla venerazione delle reliquie avvenuta nella basilica di Aquileia, ma soprattutto manifestandogli simbolicamente e fisicamente la loro vicinanza durante il suo ingresso al Duomo di Gorizia.






Con loro, centinaia di fedeli e diverse autorità hanno gremito le panche per assistere alla sfilata solenne, accompagnata dalle forze dell’ordine e dal suono delle campane, tintinnanti a festa, che ha preceduto il momento della consegna del Pastorale e dell’anello episcopale da parte di Monsignor Dino De Antoni al suo successore.
Rito, questo, che ha tenuto gli astanti col fiato sospeso per l’emozione e a cui ha fatto seguito un breve discorso tenuto dal nuovo arcivescovo, in cui è stato spiegato anche il motivo di attribuzione dei tre nomi che porta: Carlo, il primo, deciso dai genitori e forse proprio in onore dell’omonimo nonno, originario di Montevecchia, Roberto, il nome scelto dai padrini e Maria “perché ci sta sempre bene”.



Dopo l’insigne funzione, un rinfresco in compagnia ha potuto riunire Monsignor Redaelli alle tante persone, circa un centinaio, venute dall’arcidiocesi ambrosiana per l’occasione.
Un compito importante quello a cui è stato chiamato ad adempiere, un incarico pastorale “che ha accettato con obbedienza in ossequio alla volontà papale, pur consapevole del gravoso impegno”, data l’immane risonanza che Aquileia ebbe nella storia della chiesa sin dall’antichità, quando il suo patriarca amministrava un’area già vastissima con 57 diocesi.



I montevecchini, orgogliosi e “onorati di potergli manifestare la nostra sincera vicinanza e gratitudine in un momento così solenne quale l’ingresso nella Sua Diocesi” non hanno quindi voluto mancare all’evento, ritornando poi in serata sul loro bel Colle, quello omaggiato dal Cardinal Carlo Maria Martini dopo una visita pastorale del 1988, con queste ormai note parole: “Montevecchia è davvero un giardino proiettato verso il cielo, con il Santuario mariano che, dall’altro, veglia ed orienta”.









S.T.
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