Lecco: online sessant’anni di sentenze penali del Tribunale

È una storia lunga e travagliata che arriva fino a giorni nostri quella che ha come protagonista il tribunale di Lecco, istituito nel lontano 1862. 150 anni di vita segnati da numerosi cambi di sede e persino da una soppressione, avvenuta nel 1923, e che sono racchiusi in centinaia di faldoni e documenti conservati presso gli archivi del tribunale e presso l'archivio di stato di Como. Un patrimonio per anni quasi inaccessibile ma che grazie ad un interessante progetto finanziato dalla Fondazione della Provincia di Lecco che sfrutta le possibilità messe a disposizione dalle nuove tecnologie ora si apre a tutti, studiosi, storici e semplici appassionati. È stato infatti presentato oggi, venerdì 5 ottobre, il progetto di digitalizzazione delle sentenze penali del Tribunale di Lecco nel periodo 1862-1923, una novità illustrata dal presidente del Tribunale di Lecco, Renato Bricchetti, dal presidente della Fondazione della provincia di Lecco, Mario Romano Negri, dalla direttrice dell'Archivio di Stato di Como, Lucia Ronchetti e da Antonio Battaglia, ricercatore dell'Istituto e Archivio Storico della provincia di Lecco, che si è materialmente occupato della scannerizzazione di oltre 70 mila fascicoli.

Da sx: Antonio Battaglia, ricercatore dell’Istituto e Archivio Storico della provincia di Lecco - Lucia Ronchetti,
Direttrice dell’Archivio di Stato di Como - Mario Romano Negri, Presidente della Fondazione della provincia di Lecco -
Renato Bricchetti, Presidente del Tribunale di Lecco - Federica Zelioli, Presidente dell’Istituto e Archivio Storico della provincia di Lecco

"La storia del crimine - ha sottolineato il presidente Bricchetti - è parte integrante della storia di una città", e le sentenze emesse in quegli anni, soprattutto di ambito penale, restituiscono uno spaccato interessante e per certi versi inedito della società lecchese a cavallo tra la fine dell'Ottocento e i primi decenni del Novecento. Un patrimonio di storie, nomi, date, luoghi che merita di essere conservato e valorizzato e che grazie a questo progetto è stato reso facilmente consultabile. Basta infatti accedere al sito internet dell'Archivio di Stato di Como, www.archivi.beniculturali.it/ASCO , entrare nella sezione "patrimonio" e qui selezionare "documenti on line" per poter visualizzare sessant'anni di sentenze penali pronunciate presso le aule del Tribunale lecchese.

Durante questi mesi di lavoro, ha raccontato il ricercatore Antonio Battaglia, le sorprese non sono mancate e fra le tante vicende racchiuse in queste carte ingiallite dal tempo ve ne sono alcune davvero curiose. Ad esempio risale al 1889 il processo che vedeva come imputato un medico di Pescate, Enea Perazzi, reo di aver tardato nell'avvisare il Sindaco dell'incombente pericolo di un'epidemia di vaiolo, o ancora la vicenda di un improbabile estorsore che nei primi del Novecento, a Canzo, tentò di mettere a segno invano un colpo da ben tre mila lire, cifra considerevole per il tempo, ai danni di una facoltoso concittadino. Tra le storie più divertenti, infine, figura quella che ha come protagonista un incallito truffatore di origini liguri che scelse di portare anche a Lecco la sua losca attività per motivi di cuore. Dopo aver girovagato per tutto il nord Italia decise infatti di trasferirsi su queste sponde del Lago attirato dall'annuncio di una signorina lecchese, tale Giuseppina Valsecchi, che affidò alle colonne di un giornale le sue speranze di trovar marito.

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