A causa della siccità compromesso tra il 50-60% del raccolto di mais. Ora si anticipa la trebbiatura. È la maledizione del 10° anno

Un inverno rigido, le piogge frequenti nel periodo di germinazione ma soprattutto la siccità che ha colpito il territorio e che da mesi  non regala l'acqua necessaria alle coltivazioni di mais ne ha compromesso i raccolti, arrivando a pregiudicarne la metà e, in certi casi, ancora di più. Ormai si può dire con una certa sicurezza - dopo che le stime fatte dagli stessi coltivatori già a fine luglio non erano state ottimistiche - e basta buttare un occhio alle piantagioni rinsecchite dal sole per farsi un'idea dell'entità dei danni subiti. A raccolto ancora da effettuare, tra poco più di due settimane, i pronostici del mese scorso sembrano essersi avverati. Abbiamo chiesto ad alcune aziende agricole della zona le loro previsioni e le stime attuali.


All'azienda Boschi di Verderio Superiore preferiscono non sbilanciarsi e incrociare le dita, anche se il mais appare ovviamente molto - o meglio troppo - secco, ma non ancora nel periodo giusto per essere raccolto. Si attenderanno quindi 15-21 giorni, dopo di che si provvederà a recarsi nei campi per valutare di quante grane saranno composte le pannocchie, indicatore che darà dunque il verdetto definitivo.
All'azienda agricola Burbello di Verderio Inferiore, invece, le sorti sono ormai dettate: il 40%, forse addirittura il 50% delle piantagioni sono state compromesse dalla siccità. In confronto all'anno passato, quando il raccolto era ammontato a 7 quintali alla pertica, quest'anno farne 3 sarà già da considerarsi un lusso. Nelle piantagioni, che sono state già "setacciate" dagli agricoltori, la situazione appare piuttosto tragica, con macchie di piante prive di pannocchie ogni 2 o 3 piantagioni. Su un totale di 200 pertiche, ogni due si ha praticamente un "vuoto"; facile quindi tirare le nefaste stime. "Anche se piovesse ora quello che è fatto è fatto" ha spiegato Angelo, il fratello del proprietario. Adesso in azienda ci sarà persino da decidere se vale la pena sostenere la spesa per la mietitrebbia, che non è in dotazione della stessa azienda ma che viene fornita da una esterna; "forse sarebbe più la spesa che la resa". Si rimanderà a metà settembre, che sarà il  periodo di raccolto, la decisione. Ancora peggiori sono le previsioni all'azienda agricola Villa di Imbersago, dove, ha spiegato il signor Ezio "almeno il  50 o il 60% del raccolto è già compromesso. Questo significa che se continua così non aspetteremo la metà di settembre ma già da settimana prossima raccoglieremo. Anche nella bergamasca, dove possono beneficiare di impianti di irrigazione che qui non abbiamo, la situazione è comunque molto nera". Sembra questa essere una sorta di "maledizione" che si abbatte sugli agricoltori ogni 10 anni; "questa volta è arrivata un po' prima, al 9° anno, perché l'ultima volta che abbiamo avuto un raccolto molto scarso a causa della siccità è stato nel 2003".


C'è poi stato chi, previdentemente, da anni imposta la conduzione della propria azienda agricola sulle piantagioni che hanno fase vegetativa in primavera, fase annuale in cui è più facile beneficiare delle piogge. All'azienda agricola Galbusera di Merate si è preferito anche per quest'anno evitare la rischiosa coltivazione del mais. "La nostra raccolta del frumento è stata buona, il problema di chi ha seminato mais è che con la siccità avrà un raccolto molto scarso; nelle nostre zone non avendo a disposizione l'acqua da irrigazione abbiamo questa grande problematica" ha spiegato Stefano, alludendo quindi al rischio divenuto purtroppo certezza di un raccolto condizionato, in pratica quasi esclusivamente, dalla quantità di acqua piovana. "Un paio di anni fa abbiamo coltivato la soia, ma il raccolto non è stato buono", per gli stessi motivi che influenzano oggi le piantagioni di mais. All'azienda Depetri di Ronco Briantino, inoltre, il mais appare oggi così secco che con tutta probabilità si procederà alla trebbiatura senza macinarlo.
S.T.
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.