Paderno: è scomparso Giuseppe Motta, dal '70 al '96 gestore dello storico ''Bar Peppino''

Giuseppe Peppino Motta

Dal bancone del bar che ha gestito per tanti anni, che ancora conserva il suo nome, ha visto passare insieme alla moglie quasi 30 anni di volti, storie, protagonisti di un'epoca in cui la vita del paese ruotava intorno alle piccole botteghe e alle grandi aziende tessili. Si è spento all'età di 79 anni Giuseppe Motta, conosciuto da tutti come "Peppino", che dal 1970 al 1996 ha gestito insieme alla moglie Antonia il bar tabacchi di Paderno d'Adda che di lui conserva tuttora il nome. Nativo di Verderio, Giuseppe ha iniziato a lavorare a Paderno fin da giovane. "Da ragazzo è stato cameriere nel locale vicino al ponte, che allora era molto più piccolo, e in un ristorante della zona" ha spiegato la figlia Laura, rimasta sola con la madre dopo la prematura scomparsa del fratello Marco lo scorso novembre e ora del padre "Con mia mamma hanno poi gestito un bar in Via Manzoni fino al 1970, quando è iniziata l'attività al Bar Peppino. Dal 1973 all'attività del bar si è aggiunta quella dei tabacchi, ma mio padre amava particolarmente stare dietro al bancone, servire e ascoltare i clienti. Era piuttosto taciturno, ma ha sempre amato il suo lavoro". Un'attività svolta insieme alla moglie, che alcuni decenni fa era molto diversa da quella dei bar di oggi. "Tutti lo conoscevano, allora lavoravamo tanto con le aziende tessili del territorio, molti bergamaschi lavoravano qui e si fermavano a pranzo da noi" ha raccontato la moglie Antonia. "La domenica mattina era sempre aperto, iniziavo io alle cinque e mi alternavo con lui fino a tarda sera, eravamo solo noi due. Arrivava gente dai paesi qui intorno e dalla bergamasca. Tante cose sono cambiate negli anni, allora Paderno era un paese vivo e molto aperto, per via della aziende e delle botteghe di paese. Ora è molto diverso".


Laura e Marco sono praticamente cresciuti al bar insieme a papà Peppino e mamma Antonia, e conservano tanti ricordi legati all'attività di famiglia. "Il bar era un vero e proprio luogo di aggregazione, dove la gente si incontrava e raccontava dei fatti propri" ha spiegato la figlia "All'epoca non c'erano gratta e vinci e macchinette, tutti si conoscevano, durante gli anni delle prime televisioni inoltre a vedere "Lascia o raddoppia" ci si trovava tutti lì, non tutti potevano permettersi lo schermo in casa". Tanti amcici, conoscenti ed ex clienti del bar Peppino, e della tabaccheria che il figlio Marco gestiva in Via Volta, hanno accompagnato Giuseppe Motta nel suo ultimo viaggio il 16 agosto, nella chiesa parrocchiale di Paderno. Con lui se ne va un pezzo di storia del paese, testimone dei cambiamenti sociali dal 1970 ad oggi.
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.