Lecco: in consiglio maggioranza divisa su rinnovo dell’accordo con le scuole paritarie

Lamberto Bodega e Pierino Locatelli
5 milioni e 461 mila euro in cinque anni. È quanto il comune di Lecco darà all'associazione scuole dell'infanzia paritarie in virtù dell'accordo rinnovato lunedì sera dal consiglio comunale, seduta segnata anche dall'esordio tra i banchi di Palazzo Bovara del nuovo movimento Siamo Gente Comune, rappresentato dai consiglieri ex Lega Pierino Locatelli e Lamberto Bodega. La decisione di rinnovare l'accordo con le scuole paritarie è giunta al termine di un lungo iter durante il quale non erano mancate forti prese di posizione e polemiche, che in verità hanno caratterizzato anche quest'ultimo decisivo passaggio della delibera. I consiglieri di maggioranza Alessandro Magni (Sel) ed Ezio Venturini (Idv) hanno, infatti, deciso di presentare ben nove emendamenti, tutti respinti, che hanno quindi notevolmente rallentato la discussione che doveva essere in gran parte già stata esaurita in commissione, come ricordato dall'assessore all'istruzione Francesca Bonacina. "Il percorso è stato articolato e si è strutturato attraverso quattro commissioni consiliari - ha spiegato l'assessore Bonacina - la Convenzione è importante perché assicura il diritto allo studio facilitando la frequenza alla scuola dell'infanzia. L'equilibrio raggiunto è delicato e legato ad un concorso di spesa che vede in causa più soggetti: le famiglie, il ministero, la Regione, il Comune". La convenzione, avviata dal comune di Lecco nel lontano 1948 per sopperire alla mancanza di scuole dell'infanzia statale (ad oggi sono 5 contro le 16 paritarie), è sempre stata strenuamente difesa dal gruppo di opposizione, come ribadito anche ieri sera dal capogruppo del Pdl Filippo Boscagli, "Avevamo sottolineato come non fosse tollerabile il taglio alle opere educative lecchesi - ha detto - tanto più a questa convenzione che da anni sostiene le famiglie lecchesi. Non ci siamo tirati indietro su una collaborazione fattiva, anzi abbiamo sostenuto l'assessore Bonacina. Nel contenuto non abbiamo contestato l'accordo, ma l'abbiamo difeso da una parte della maggioranza che proponeva gli stessi emendamenti riportati stasera, la cui ratio di fondo sembra essere la sfiducia se non un velato disprezzo al lavoro di queste opere educative". Un parere ampiamente condiviso anche da buona parte della maggioranza, tanto che è toccato al consigliere Salvatore Rizzolino (Pd) cercare di riportare un po'di ordine nella discussione appianando le divergenze. "Il programma elettorale del candidato Brivio garantiva la continuità della convenzione in atto - ha sottolineato Rizzolino - quindi quella che approviamo stasera non è un'iniziativa estemporanea del sindaco o della giunta. È un ben preciso atto politico condiviso da tutte le forze politiche che hanno deciso di aderire alla candidatura del sindaco". Ovviamente non si è fatta attendere la replica da parte di Venturini, presentatore insieme a Magni dei nove emendamenti, che a delibera approvata ha infatti precisato: "Mancanza di una sensibilità nei confronti di cittadini lecchesi che visti i tempi soffrono come i Comuni nell'incertezza, famiglie che avrebbero bisogno di risorse aggiuntive, ma si preferisce garantire senza condizioni una quota Comunale ben precisa per i prossimi tre anni alle scuole materne paritarie. Si preferisce sovvenzionare rette di bambini non residenti, per cui con soldi provenienti dai contribuenti Lecchesi (Imu ecc.) favorire in pratica una famiglia che porta il proprio figlio alla scuola materna a Lecco (12% 15%), per proprie esigenze lavorative, che aiutare o distribuire risorse a chi realmente ha contribuito di tasca propria pagando Imu o Irpef. Questo era il senso degli emendamenti presentati. Evidentemente alla Maggioranza e alla Minoranza non interessa niente, non sono assolutamente contrario alla scuola materna paritaria anzi ne riconosco l'utilità, vista la mancanza di scuole materne nella città, il mio voto di astensione alla delibera riconosce sicuramente la migliorata convenzione stipulata rispetto alla precedente, ma dimostra il distacco da questa grave ingiustizia sociale resa operativa dal voto dell'assemblea". E riprendendo uno dei temi sollevati anche da Venturini, ossia il versamento della prima rata di Imu, riportiamo la precisazione fatta ieri dal Sindaco in merito ai mancati introiti del comune di Lecco, risposta data a seguito della richiesta di chiarimenti avanzata a tal proposito dai consiglieri Alessandro Magni (Sel) e Cinzia Bettega (Lega nord). "La discrepanza dalla cifra indicata dal decreto governativo è di un milione e mezzo circa di euro - ha precisato Brivio - e arriveremo probabilmente ai 3 con la tranche di dicembre. Normativamente però la cifra viene recuperata con il fondo di riequilibrio che toglierà alle eccedenze e coprirà i mancati introiti. Il fatto che a livello nazionale sia stata raggiunta questa cifra dovrebbe mettere al riparo il fondo. È comunque evidente, e lo dico come dato di responsabilità, che c'è una parte di minore entrata di Imu legata alle seconde e terze case che, al netto del lavoro che andrà fatto su ritardi ed evasioni, imporrà una riduzione di parte della spesa corrente. La cosa importante comunque è che il ministero applichi quell'indicazione del fondo di riequilibrio e sui trasferimenti statali".
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