OMICIDIO RUSCONI, FRA GLI INDAGATI ANCHE UN PREGIUDICATO DI AIRUNO

Fu la malavita organizzata ad ordinare ed a far eseguire il 17 agosto del ’98 il brutale assassinio di Agostino Rusconi, l’imprenditore edile 49enne di Calolzio (Lecco) trovato cadavere nella sede della sua ditta con la testa fracassata e il volto reso irriconoscibile da una serie di colpi inferti con una sbarra in ferro. Ne sono convinti i carabinieri del reparto operativo provinciale che indagano per quel fatto due noti esponenti della malavita locale riconosciuti legati ad un giro di prestiti ad usura e droga fra Airuno e Lecco. Fra di loro ci sarebbe anche l’esecutore materiale del delitto già al centro di indagini subito dopo la scoperta del cadavere. Dal suo cellulare, infatti, sarebbe partita una serie di telefonate a Rusconi nelle ore che precedettero l’omicidio. Sui fatti da tempo i carabinieri sono giunti ad una ricostruzione definita “attendibile” su cui pesa però il muro di omertà che sino ad oggi almeno non ha permesso di procedere al fermo dei responsabili, uno dei quali attualmente in carcere a Como. (AGI)
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