CASSINA FRA' MARTINO DICHIARA GUERRA ALLA GIUNTA PEREGO E SULL'ESEMPIO DI BRUGAROLO FONDA UN COMITATO CIVICO



I residenti di Cassina che hanno partecipato all'assemblea pubblica

Oltre 60 persone hanno affollato, venerdì, la piccola aula della ex scuola elementare di Cassina Fra' Martino per partecipare all'assemblea pubblica organizzata dai gruppi di opposizione presenti in Consiglio comunale. Tra il pubblico il consigliere della maggioranza di "Merate al Centro", Ettore Mandelli e "l'agit-prop" di Dario Perego, Antonio Brambilla che però ha abbandonato l'incontro anzitempo.
Unico punto all'ordine del giorno la chiusura della scuola materna della frazione stabilita dall'ultima variante al Piano Regolatore Generale.
Moderatori della serata il coordinatore del Centrosinistra meratese Lanfranco Consonni, l'esperto di urbanistica di "Merate per Tutti", Ernesto Passoni e il capogruppo di "Polo-Merate Domani", Pierpaolo Arlati.
A Lanfranco Consonni il compito di aprire il dibattito: "La grande partecipazione all'assemblea - ha esordito - dimostra il desiderio della gente di conoscere le vicende comunali e di partecipare attivamente alla vita politica del paese".
Dopo di lui è stata la volta di Passoni che, Piano Regolatore alla mano, ha illustrato brevemente la variante approvata durante l'ultimo Consiglio comunale di martedì 10 luglio, soffermandosi più dettagliatamente sulla parte che riguarda il rione. "La chiusura della scuola materna di Cassina - ha detto citando l'assessore all'Urbanistica Romualdo Demontis - comporta la costruzione di un nuovo plesso a Sartirana. La villetta dove attualmente trova posto l'asilo verrà venduta e gli acquirenti potranno costruire un edificio di due piani per un totale di 1000 mq di superficie di pavimentazione". Passoni ha quindi invitato i presenti ad andare in Municipio per prendere visione della variante al Prg e proporre modifiche alla Giunta. "E' evidente - ha concluso - che la vendita della materna è finalizzata a recuperare soldi per pagare l'area Cazzaniga e il centro culturale di piazza degli Eroi. Se si fanno i conti per queste due opere i cittadini meratesi devono pagare oltre 1 milione di lire a testa".

Gli organizzatori dell'incontro pubblico.
Da destra, Ernesto Passoni, Lanfranco Consonni e Pierpaolo Arlati

Il pacato Tino Passoni stava ancora illustrando le questioni urbanistiche quando, rompendo bruscamente gli indugi, un uomo ha fatto subito capire come la pensano a Cassina: "Qui approfittano dell'estate per fare i colpi di mano. Siamo alle solite". Gli fa eco una donna che senza troppe formalità chiede: "Che cosa serve fare osservazioni alla variante se tanto questi hanno già deciso tutto? Se a loro interessava il nostro parere ce lo avrebbero chiesto prima di approvare la variante". "Credo - ha concluso - che le osservazioni saranno una perdita di tempo, perchè il Sindaco ha già deciso di non lasciare nulla nella nostra frazione". L'aria si surriscalda, la gente rumoreggia.
Un genitore di un alunno che frequenta la materna di via Marconi propone di ingrandire la struttura invece di venderla, in previsione dello sviluppo futuro e per non togliere l'unico edificio pubblico del rione, tra l'altro molto apprezzato perchè immerso nel verde e lontano dal traffico.
Il consenso a questa proposta è vasto ma a gettare secchiate d'acqua gelida provvede, sciaguratamente l'ex segretario Ds Andrea Consonni "La materna di Cassina non risponde agli standard di sicurezza. Credo inoltre sia più opportuno che i bambini vengano inseriti in un posto dove poi frequenteranno anche le elementari". La gente ascolta sbigottita; qualche secondo poi grandinano le critiche. Consonni avverte l'inopportunità della considerazione e subito rettifica: "Trovo comunque assurdo che il Comune diventi uno speculatore edilizio e non provveda a fornire di servizi la frazione".
L'assemblea va avanti tra battute e brusii. Prende la parola Pierpaolo Arlati, uno dei leader riconosciuti dello schieramento che si batte con maggior passione contro la Giunta di Dario Perego. "I margini di intervento non sono molti perchè, visti i precedenti del mancato referendum, la maggioranza si sente legittimata ad operare come preferisce senza consultare nessuno. Per cambiare qualcosa occorre raccogliere migliaia di firme e partecipare in massa al Consiglio comunale in cui la variante sarà deliberata definitivamente. Alla Giunta non interessa nulla della scuola di Cassina e dei problemi dell'istruzione perchè pensa solo a recuperare denaro".

La scuola materna di Cassina Fra' Martino


Arlati non sempre ci azzecca con le coniugazioni ma le sintesi sono di grande presa. La sessantina di persone presenti nell'auletta, per lo più donne, alza i toni di una già vibrante protesta. "Siamo cittadini di serie B - dicono - come quelli che abitano a Brugarolo". Ma non ci sono consiglieri di maggioranza che rappresentano la frazione? Qualcuno si guarda intorno fino ad incrociare gli occhi di Ettore Mandelli, entrato in Consiglio come primo dei non eletti dopo le polemiche dimissioni di Gabriella Maggioni. Il poveretto è in evidente difficoltà. E' noto per il suo impegno nel sociale e nel volontariato. Forse il "passo" nella politica poteva risparmiarselo. Non ha la prontezza di spirito di ribattere con una frase appena sensata. E dice: "Diremo le nostre ragioni quando la maggioranza promuoverà un incontro pubblico per spiegare la scelta di chiudere la materna, probabilmente a settembre". Come dire: non disturbateci, quando avremo fatto tutto, vi diremo anche perchè. Del tutto prevedibile la dura reazione dei presenti. Il parere alla gente lo si chiede prima, non dopo. Altrimenti il tutto suona come una presa in giro. Anche Mandelli lo sa. Ma che altro poteva dire?
Col cuore in mano (e il cervello temporaneamente a scartamento ridotto) ci pensa Lanfranco Consonni a tendere una mano all'amico Mandelli. Il bravo coordinatore del centrosinistra prova, con successo, a placare gli animi troppo accesi per non temere qualche gesto inconsulto. Consonni propone di fare come a Brugarolo: costituire un Comitato di cittadini che si impegni a stilare un documento da allegare alle osservazioni e a raccogliere quante più firme possibile per chiedere con forza alla maggioranza di bloccare la variante di Prg. Otto persone danno subito la disponibilità a lavorare in questa direzione: Barbara Bonfanti, Tiziana Bosia, Mariateresa Maiocchi, Giuseppe Mandelli, Mascia Maggi, Annachiara Masini, Angela Panzeri e Patrizia Rapetti.
La costituzione del Comitato riporta un po' di serenità nell'aula. Antonio Brambilla se n'è andato da un pezzo, consegnando ai cronisti la battuta che lo sta rendendo famoso come tuttologo e come ventriloquo: "questi non capiscono niente". Ettore Mandelli, volonteroso, promette che farà sapere alla Giunta il senso concreto del dibattito e assicura che la vendita della scuola non serve a finanziare il centro culturale di Piazza degli Eroi. Forse ha ragione; resta il fatto che "l'ultima tentazione di Perego" - la mega biblioteca da 8 miliardi - ha rotto una pace cittadina che durava dai tempi della lottizzazione Valenzasca e sta provocando una vera rivolta delle frazioni.

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