Paderno: 18 squadre di calcio, 14 di volley e gli sbandieratori al memorial Roby Nava

PADERNO D'ADDA - Memorial Roberto Nava al Centro Sportivo Comunale di via Airoldi, dove mezza Brianza ha ricordato il giovane morto qualche anno fa di leucemia. Diciotto squadre iscritte al torneo di calcetto, quattordici a quello di pallavolo, decine di volontari in maglia verde con la scritta "Amici di Roby". Sono i numeri che, Carlo e Fabio Nava, padre e fratello di Roberto, hanno potuto mettere in campo al fischio d'inizio, quando alle 14 di sabato 23 giugno, calciatori e appassionati del volley hanno aperto l'edizione 2012 dei tornei che ricordano il giovane padernese. Una leggera brezza aveva peraltro interrotto l'afa che da quattro giorni rendeva l'aria della Brianza Orientale quasi irrespirabile.

E il pubblico non è davvero mancato. Una presenza che è continuata fino alle 21 di domenica sera, quando, per consentire ai tifosi di seguire la partita degli azzurri, la lunga kermesse sportiva ha chiuso il torneo premiando i vincitori. Ad aggiudicarsi il torneo di calcio sono stati i rossoblu della "Zeno C'E'", che in finale hanno battuto i bianco-azzurri della "ACB". Nelle semifinali "Zeno C'E?" aveva battuto la Fiorita per 2 a 0, mentre per vincere "ACB" avevano dovuto affrontare "Oasi 2" con i rigori. Un anticipo di Inghilterra-Italia, che molti hanno seguito sul maxischermo.

La domenica è stata comunque molto intensa, col torneo di calcio che è ricominciato alle 9. Alle 10,30, sul prato al centro della pista di pattinaggio, la messa col parroco don Antonio Caldirola. Tra i fedeli, numerosissimi sulle tribune e sotto gli alberi, il sindaco Valter Motta. Ha detto il parroco nell'omelia, riprendendo la parabola del re che aveva aperto a tutti la mensa del pranzo preparato per il matrimonio della figlia. "Il Vangelo di oggi dice: Venite alla Festa!. Ma noi come ci comportiamo?. Io vi dico quello che , nell'incontro con le famiglie, il Papa ha risposto ai genitori americani che gli chiedevano: "Abbiamo sei figli. Come possiamo conciliare lavoro, famiglia e giornata di festa per il Signore?. Il Papa ha risposto così: "Sarebbe bello trovare qualche momento della domenica, durante il quale la famiglia trovi il tempo per stare insieme. La domenica deve essere un giorno nel quale ci sentiamo liberi. Difendere la domenica in festa significa difendere la libertà dell'uomo. Dobbiamo chiederci se siamo ancora capaci di fare festa con la nostra famiglia. La domenica i super e i negozi sono aperti. In Norvegia chiudono alle 3 del sabato pomeriggio, e nessuno si lamenta, anzi". "La festa - ha continuato don Antonio - è ritrovare l'altro, è presentarsi con l'abito nuovo anche alla nostra famiglia. Oggi s iamo a quella di Roberto, che ha sofferto. Siamo vicini a loro per condividere questo incontro".

All'offertorio bambini hanno letto le preghiere che aveva scritto durante l'oratorio feriale guidato da suor Oriana. Tra i doni la maglietta del volontario. Dopo la messa sul campo al centro della pista di pattinaggio, spettacolo con gli sbandieratori di Fenegrò.


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Sergio Perego
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