OSNAGO: MORTALE SULLA EX STATALE 36

I volontari del soccorso di Merate e il personale paramedico della
Croce Rossa Italiana di Olgiate hanno tentato il possibile per salvare la vita di Alessandro Robbiati, motociclista di Zibido San Giacomo che il prossimo primo agosto avrebbe compiuto trentasei anni.Dopo i numerosi tentativi di rianimazione non è restato però che constatarne il decesso.


Lunedì 16 luglio, poco dopo la mezzanotte, un motociclista si è schiantato all'altezza della rotonda di Osnago, tra il Decatlon e il Carpe Diem, nei pressi della zona fieristica, all'intersezione tra via XX Settembre e la ex statale 36. A bordo del potente mezzo c'era anche una collega, una giovane ragazza, Francesca Silvia De Mitri, un'impiegata di ventisei anni residente a Milano. I passanti hanno immediatamente chiesto aiuto al 118 che ha mandato sul posto due ambulanze: una dei Volontari del Soccorso e una della Croce Rossa. Sono intervenute pure due gazzelle dei carabinieri della Compagnia di Merate.
L'uomo che guidava la moto, Alessandro Robbiati, un operaio di 36 anni residente a Zibido San Giacomo, è parso subito in condizioni critiche. I sanitari dopo avergli tolto il casco hanno praticato la respirazione artificiale e numerosi massaggi cardiaci per cercare di rianimarlo, ma ogni sforzo è risultato vano. Dopo circa mezz'ora i sanitari hanno dovuto desistere. La ragazza, pur versando in stato di incoscienza, non pare abbia riportato gravi traumi. Dopo le prime cure sul posto ed essere stata immobilizzata con un collarino ortopedico, i soccorritori l'hanno accompagnata al San Leopoldo Mandic per ulteriori esami diagnostici. I medici del nosocomio meratese le hanno riscontrato varie fratture e politraumi guaribili in venti giorni.
Ancora da accertare le cause e la dinamica dell'incidente, anche se dalla prima ricostruzione dei fatti e dai rilievi del sinistro, sembra che il motociclista abbia fatto tutto da solo.

Robbiati viaggiava a bordo della sua Honda Crb, sulla 342 dir in direzione di Milano. Sul sedile posteriore c'era la sua ragazza. Forse la fretta di tornare a casa e la paura del violento temporale in arrivo, devono averlo spinto ad aprire il gas nonostante le condizioni dell'asfalto, già viscido a causa delle prime gocce d'acqua. Probabilmente ha imboccato la rotatoria troppo forte e non è più riuscito a "tenere" la curva. La moto ha urtato la banchina perimetrale che delimita l'aiuola che funge da spartitraffico in via XX Settembre e ha preso il volo, finendo 17 metri dopo, contro le recinzioni di un cantiere, sul lato sud della via. La ragazza invece è atterrata proprio all'incrocio tra la via XX Settembre e la ex 36, a una quindicina di metri dall'impatto. Il motociclista è andato a sbattere contro un palo di sfogo del metanodotto, posizionato proprio in mezzo all'aiuola. Ha fatto un volo di circa 9 metri e mezzo prima di urtare il palo con l'addome. L'impatto deve essere stato violentissimo, tanto che il motociclista nell'urto ha divelto parzialmente il palo, fratturandosi la gabbia toracica.
Dopo che i mezzi del 118 sono rientratu, i militari di via Gramsci hanno effettuato i rilievi del sinistro e chiamato l'agenzia di onoranze funebri Mattavelli per prelevare il cadavere e il Casati per la rimozione della moto. La salma è stata trasportata presso la camera ardente delle onoranze funebri di Osnago. Ai carabinieri invece il triste compito di avvisare la famiglia e la convivente di Robbiati.

Daniele De Salvo
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.