MERATE: SETTANTA GLI ALLOGGI DI EDILIZIA PUBBLICA RESIDENZIALE, MA NON BASTANO
L'ingresso degli alloggi di edilizia residenziale pubblica di via Roma
Sono una settantina in tutto gli alloggi di edilizia residenziale pubblica di proprietà del Comune di Merate, divisi tra via Roma, via Sant'Ambrogio e via Annunciata a Cicognola. Un'altra decina, dislocati tra viale Cornaggia e via Montegrappa a Sartirana, vengono gestiti dall'Amministrazione comunale pur appartenendo all'Aler - l'Azienda Lombarda di Edilizia Residenziale. Per accedervi occorre compilare un apposito modulo e consegnarlo all'Ufficio dei Servizi alla Persona del Municipio. La richiesta va inoltrata solitamente a settembre, quando l'Aler pubblica i nuovi bandi e revisiona le graduatorie. Gli appartamenti vengono assegnati in base ad una graduatoria unica, compilata comunque su base comunale, stilata dalla Commissione 6^ dell'Aler. Le graduatorie pubblicate si riferiscono ai dati presentati tre anni prima. Ogni anno a settembre gli interessati già iscritti nelle liste possono anche conoscere la loro posizione in graduatoria e sapere se ci sono state variazioni di punteggio.
La lista di attesa a Merate è di una trentina di persone e mediamente la richiesta viene soddisfatta in due anni, tre al massimo.
La posizione in graduatoria dipende dal reddito, dal numero di figli, dall'urgenza di reperire un appartamento, dai disabili a carico, dalle condizioni igieniche dell'alloggio in cui si abita e da altri parametri. I locali disponibili devono essere divisi tra anziani, disabili e normali residenti. Può quindi succedere che si liberi un posto, ma che vi subentri non il primo in graduatoria, bensì chi è nelle condizioni per sfruttare al meglio le caratteristiche dell'alloggio rimasto vuoto. Se ad esempio si crea la disponibilità di una casa con l'ascensore, probabilmente verrà assegnato al primo della lista che sia un portatore di handicap o che abbia difficoltà deambulatorie e non a chi è in cima alla graduatoria.
Gli affitti per gli alloggi di edilizia residenziale variano da un canone minimo di 240mila lire annue a un massimo di 5 milioni. Dipendono dal reddito di chi li occupa. Quanti hanno un reddito mensile di 700mila lire - il minimo previsto in Italia - pagano naturalmente il canone di locazione più basso.
Quando un appartamento si libera - perchè chi lo occupava è deceduto o ha perso i requisiti necessari - l'Amministrazione comunale ha tempo sessanta giorni per riassegnarlo. Generalmente però il passaggio avviene in trenta giorni: giusto il tempo di sbrigare le pratiche burocratiche e liberare i locali.
L'assessore ai Servizi sociali Lorenza Bosisio
L'ingresso degli alloggi di edilizia residenziale pubblica di via Sant'Ambrogio