MONTEVECCHIA: BOMBA MOLOTOV CONTRO UN'ABITAZIONE PRIVATA
La bottiglia incendiaria è stata lanciata nella notte tra venerdì e sabato in via Monza; solo il caso ha voluto che non si rompesse e non provocasse gravi danni
Dalle prime indiscrezioni sembra una bravata, ma il lancio di una bomba molotov nel giardino di un'abitazione privata di Montevecchia ha gettato comunque un senso di inquietudine e paura su tutto il paese.
Nella notte tra venerdì 24 e sabato 25 agosto ignoti hanno lanciato una bottiglia incendiaria nel giardino su cui si affacciano 4 villette familiari in via Monza 8. La bomba però fortunatamente non è esplosa e al mattino è stata ritrovata da un componente della famiglia Cipriani che occupano il complesso residenziale. L'uomo ha immediatamente avvertito i parenti e chiamato subito i carabinieri di Merate. Non l'hanno neppure toccata, per dare agli investigatori quanti più elementi possibile e non inquinare eventuali tracce di chi l'ha costruita e lanciata. La molotov, fatta artigianalmente con una bottiglia in vetro per acqua minerale, uno straccio come stoppino e con presubimilmente miscela per motorini, è bruciata solo in parte e l'unico danno che ha provocato e stato l'annerimento di una piccola zona di prato. Il rudimentale ordigno è stato posto sotto sequestro dai militari che hanno già provveduto ad inviarla ai laboratori della sezione scientifica e hanno passato al setaccio il prato in cerca di ulteriori indizi. Fuori dall'abitazione infatti è stata rinvenuta un'altra bottiglia, ma vuota e di un tipo diverso da quella utilizzata per la Molotov. Era appoggiata fuori dal cancello di ingresso riservato ai pedoni.
La molotov, lanciata da via Monza, probabilmente da una macchina in corsa ad andatura ridotta o da un motociclo, ha fatto un volo di una quindicina di metri ed è atterrata vicino ad un albero, ad appena tre metri di distanza di una delle villette. Se nell'urto con il suolo la bottiglia si fosse rotta, il liquido infiammabile contenuto avrebbe potuto appiccare un incendio alle vicine abitazioni con conseguenze devastanti.
Ciò che sembra preoccupare gli inquirenti è che se le indagini confermeranno che l'episodio sia riconducibile ad una bravata, il ripetersi di atti simili da parte di balordi possa prima o poi trasformarsi in tragedia.
Indicato dal dito, il punto in cui è caduta la bottiglia incendiaria
Dalle prime indiscrezioni sembra una bravata, ma il lancio di una bomba molotov nel giardino di un'abitazione privata di Montevecchia ha gettato comunque un senso di inquietudine e paura su tutto il paese.
Nella notte tra venerdì 24 e sabato 25 agosto ignoti hanno lanciato una bottiglia incendiaria nel giardino su cui si affacciano 4 villette familiari in via Monza 8. La bomba però fortunatamente non è esplosa e al mattino è stata ritrovata da un componente della famiglia Cipriani che occupano il complesso residenziale. L'uomo ha immediatamente avvertito i parenti e chiamato subito i carabinieri di Merate. Non l'hanno neppure toccata, per dare agli investigatori quanti più elementi possibile e non inquinare eventuali tracce di chi l'ha costruita e lanciata. La molotov, fatta artigianalmente con una bottiglia in vetro per acqua minerale, uno straccio come stoppino e con presubimilmente miscela per motorini, è bruciata solo in parte e l'unico danno che ha provocato e stato l'annerimento di una piccola zona di prato. Il rudimentale ordigno è stato posto sotto sequestro dai militari che hanno già provveduto ad inviarla ai laboratori della sezione scientifica e hanno passato al setaccio il prato in cerca di ulteriori indizi. Fuori dall'abitazione infatti è stata rinvenuta un'altra bottiglia, ma vuota e di un tipo diverso da quella utilizzata per la Molotov. Era appoggiata fuori dal cancello di ingresso riservato ai pedoni.
L'ingresso del complesso residenziale di via Monza
La molotov, lanciata da via Monza, probabilmente da una macchina in corsa ad andatura ridotta o da un motociclo, ha fatto un volo di una quindicina di metri ed è atterrata vicino ad un albero, ad appena tre metri di distanza di una delle villette. Se nell'urto con il suolo la bottiglia si fosse rotta, il liquido infiammabile contenuto avrebbe potuto appiccare un incendio alle vicine abitazioni con conseguenze devastanti.
Ciò che sembra preoccupare gli inquirenti è che se le indagini confermeranno che l'episodio sia riconducibile ad una bravata, il ripetersi di atti simili da parte di balordi possa prima o poi trasformarsi in tragedia.
Daniele De Salvo