Costi della politica: ecco quanto ''guadagnano'' gli amministratori locali tra riduzioni e rinunce. A Montevecchia si fa ''volontariato''

Sempre più spesso in questi tempi di crisi e di manovre da "lacrime e sangue" si sente parlare di finanziarie e tagli ai costi della politica, a partire da quella locale. Ma quanto incidono effettivamente i costi di sindaci e assessori sui bilanci della Politica, quella con la "P" maiuscola che dovrebbe consentire al nostro Paese di crescere e guardare al futuro? 
Per rispondere al quesito abbiamo condotto una breve indagine tra i municipi dell'area del meratese, del casatese e dell'oggionese, verificando tramite consultazione delle apposite delibere o interpellando gli interessati, l'ammontare delle cosiddette "indennità di carica" delle amministrazioni attualmente in carica.
Dati alla mano non si può certo dire che sindaci e assessori navighino nell'oro, contrariamente a quanto si potrebbe immaginare a fronte ai tagli imposti ai futuri consigli comunali sul numero di poltrone.
I primi cittadini presentano indennità molto variabili tra loro a seconda del numero di abitanti del paese  e che si tratti di lavoratori autonomi, pensionati o lavoratori dipendenti. Per quest'ultima categoria i "compensi" subiscono per legge una decurtazione del 50%, analogamente a quanto previsto anche per gli assessori.
Numericamente parlando, per i comuni analizzati, si passa da un minimo di 600 euro (Monticello) a un massimo di 2.900 (Merate), indicati ovviamente sempre in misura lorda ed escludendo Lecco, dove a Virginio Brivio sono assegnati 4.508,68€ al mese.
Il sindaco Sandro Capra
Secondo la normativa, invece, ai vicesindaci spetta un'indennità pari al 50% dell'importo base mensile di indennità funzionale spettante al primo cittadino mentre ai semplici assessori spetta il 45%. Per entrambe le categorie, comunque, la cifra percepita è destinata a dimezzarsi qualora il diretto interessato svolga un lavoro dipendente come spiegato in precedenza. In questo modo, venendo ai numeri concreti, sul territorio le indennità lorde corrisposte agli assessori variano significativamente, partendo comunque da cifre irrisorie come i 97,61 euro percepiti, ad esempio, dagli assessori di Castello Brianza o Barzago.
Esistono poi casi specifici dove i sindaci, pur avendo diritto alle rispettive indennità, decidono di rinunciarvi per destinare tali somme a opere di beneficenza oppure quale gesto simbolico o soltanto da lasciare a disposizione dei sempre più magri bilanci comunali, come nei casi di Verderio Inferiore, Bulciago e Annone Brianza. Esemplare, poi, il caso di Montevecchia, dove i costi sono ridotti a 0: il sindaco Sandro Capra, il suo vice e tutti gli assessori, nonché i consiglieri di maggioranza del gruppo "Montevecchia Democratica" "lavorano" infatti gratis, avendo rinunciato del tutto alle proprie indennità.  Oltre a questo caso, più unico che raro, vi è comunque da evidenziare la scelta, condivisa da molti amministratori di auto-ridursi lo "stipendio" per non incidere eccessivamente sulle casse del Comune.


A MERATE il sindaco Andrea Robbiani, svolge il suo servizio pubblico a tempo pieno avendo optato per l'aspettativa rispetto al suo impiego di lavoratore dipendente. Il primo cittadino si vede attribuire all'incirca 2.900 euro lordi. I suoi assessori variano dai 1200-1300 euro lordi del libero professionista ai 600-700 euro del lavoratore dipendente. "Un comune come il nostro" ha sbottato il borgomastro meratese "dove ci si dà da fare per essere virtuosi, le indennità invece di diminuire andrebbero aumentate. Oggi chi fa l'amministratore e lo vuole fare bene, dedica tempo, tanto tempo a questo mestiere. Un tempo che non è di certo paragonabile a quello speso dai parlamentari. Oggi l'amministratore locale è sottopagato rispetto al servizio amministrativo che svolge e alle responsabilità che si prende. Spesso gli emolumenti e i rimborsi sono pari a zero. Chi amministra ogni giorno, come me e come gli altri colleghi di tutte le parti politiche, e lo fa con serietà merita il giusto riconoscimento. La virtuosità dei nostri comuni è merito di chi ogni giorno spende ore, tempo, impegno per il proprio paese. Quindi ritengo sia corretto dare il 10% in più e non decurtarlo. Rifuggo questa visione francescana del mondo, che è solo demagogia. Oggi servono competenze manageriali e chi amministra e lo fa bene è giusto che debba essere pagato. La meritocrazia è un principio che dovrebbe essere normato poiché consente di fare investimenti se si amministra in maniera oculata".

Ecco, ad esempio, il caso di OLGIATE:
L'indennità di funzione mensile spettante a Dorina Zucchi, sindaco di un comune con popolazione compresa tra i 5001 e i 10.000 abitanti, dovrebbe essere, in base a quanto previsto dalla normativa vigente 2,788,86€, con applicazione del dimezzamento in quanto il primo cittadino risulta essere lavoratrice dipendente. La Zucchi dovrebbe, in linea teorica percepire dunque mensilmente 1.394,43€ come Ambrogio Sala al quale, in qualità di vicesindaco pensionato, spetterebbe la metà dello "stipendio" del primo cittadino. In realtà entrambi hanno scelto di rinunciare a parte del proprio compenso. Oltre dunque a una riduzione del 3% già prevista dalla legge 122/2010 Dorina Zucchi ha rinunciato mensilmente a 238,60€ percependo dunque 1.114€ lordi mentre Ambrogio Sala si è "tagliato" ben 852,60€ scendendo così a quota 500€ lordi, lo stesso compenso che percepiscono anche gli altri tre assessori.  Marco Canzi (bilancio) e Roberto Romagnano (urbanistica) che, in quanto lavoratore autonomo il primo e lavoratore dipendente in aspettativa non retribuita il secondo, dovrebbero ricevere 1.254,99€ hanno quindi rinunciato a 717.34€ ognuno al mese. Isabella Lavelli (cultura), unica lavoratrice dipendente, si è invece autoridotta l'indennità di 108,67€ percependo dunque 500€ come i colleghi, contro i 627,49€ a cui avrebbe diritto.


I numeri fin qui proposti sono però "lordi".

Vediamo, con due semplici tabelle "riepilogative" su ROBBIATE, come il tutto si ridimensioni ulteriormente arrivando al netto "intascato" dagli amministratori:



MONTEVECCHIA:
In base ai dati dell'anno scorso, l'indennità spettante al Sindaco è pari a 1.301,47 € lordi /mese (ossia 15.617,64 lordi €/anno), al Vice-sindaco  260,30 €  lorde/mese (ossia 3.123,60 €/anno) e agli assessori 195,22 € lorde/mese (ossia  2.342,64 €/anno) ma, sia in riferimento al 2011, sia per l'anno corrente, gli amministratori insieme a tutti i consiglieri di "Montevecchia Democratica" hanno rinunciato completamente alla propria indennità.

PADERNO D'ADDA:
Nel comune di 3.900 abitanti circa il primo cittadino, Valter Motta, percepisce per il suo mandato un'indennità lorda di 1.024,90 euro al mese (587,39 euro il netto), poiché come gli altri amministratori subisce il dimezzamento del compenso in quanto lavoratore dipendente. Per il vice sindaco, pensionato e che percepisce dunque per intero l'indennità al pari dei lavoratori autonomi, l'importo lordo è pari a 409,96 euro al mese (247,21 il netto). I restanti assessori ( 5 in totale) sono in gran parte (4) lavoratori dipendenti per i quali il compenso lordo è pari a 153,74 euro. L'assessore ai servizi sociali essendo pensionato percepisce invece l'importo lordo di 307,47 euro. I gettoni di presenza dei consiglieri ammontano infine a 17,08 euro lordi per ogni seduta consiliare."Il vice sindaco percepisce il 20% del compenso del primo cittadino, gli assessori il 15%" ha spiegato l'assessore al bilancio Gianpaolo Villa. "L'importo netto percepito può variare in base alla richiesta di aliquota indicata da ogni membro della giunta".

VALLETTA:
Dal 1° gennaio 2012 gli amministratori di Rovagnate, Perego e Santa Maria Hoè, dopo aver attribuito tutte le funzione prima in capo alle singole municipalità all'Unione lombarda dei comuni della Valletta, hanno deciso di riparametrare e calmierare i costi della politica (indennità di sindaci e assessori ed i gettoni di presenza dei consiglieri) a quelli dell'indennità del Sindaco di un comune di pari popolazione a quella dell'Unione (circa 7 mila abitanti) ridotta del 20%. I tre primi cittadini oggi percepiscono dunque mensilmente 750€ lordi a testa, ogni vicesindaco il 20% di tale cifra e ognuno degli assessori il 15%.


Per quanto riguarda VERDERIO INFERIORE, il sindaco Alessandro Origo ha rinunciato completamente all'indennità di funzione.


Quasi in tutti i comuni presi in esame gli amministratori percepiscono per intero le indennità loro spettanti.
Un caso di rilievo è quello rappresentato da COSTA MASNAGA.
Per propria scelta, il sindaco e i componenti della giunta comunale hanno deliberato di dimezzarsi l'importo delle indennità, a partire dall'insediamento della giunta avvenuto nel 2009.
Al sindaco Umberto Bonacina, pensionato, viene corrisposta mensilmente un'indennità di 976 euro a fronte dei 1.952 cui avrebbe diritto. Il vicesindaco Bruno Anzani, lavoratore dipendente, percepisce 97 euro mensili a fronte dei 195 che gli spetterebbero per legge (se si fosse trattato di un lavoratore autonomo, l'indennità di base sarebbe lievitata a 390 euro). Discorso analogo per gli assessori, tutti lavoratori dipendenti con l'unica eccezione dell'esterno Maurizio Corbetta. All'assessore all'urbanistica, a fronte dei 585 euro previsti, ne vengono corrisposti 292. Una cifra dimezzata per i colleghi che invece svolgono un'attività lavorativa dipendente, con 146 euro mensili a fronte dei 292 cui avrebbero diritto.
Per i consiglieri di maggioranza e opposizione, invece, il gettone di presenza delle sedute di consiglio ammonta a circa 18 euro lordi.
A fare eccezione è anche l'amministrazione di OGGIONO dove oltre al sindaco Roberto Ferrari (che in qualità di lavoratore dipendente già percepisce un indennità dimezzata pari a 1255 euro lordi) i restanti membri della giunta (liberi professionisti e uno studente) hanno deciso di ridurre spontaneamente il proprio compenso del 50%. Il vicesindaco Giuseppina Gerosa avrebbe diritto a una retribuzione mensile lorda pari a 1255 euro e invece ne percepisce 627,50 (471,15 netti). Gli assessori Valli, Negri e Acerbi avrebbero diritto a un compenso mensile lordo di 1129,5 euro e invece per scelta ne riscuotono la metà, vale a dire 564, 75 euro lordi (426,44 netti). Ha invece rinunciato integralmente al proprio compenso l'assessore al bilancio Lamberto Lietti che esercita il suo mandato in via del tutto gratuita.
Nella vicina ELLO infine Elena Zambetti, sindaco decaduto lo scorso febbraio, aveva deliberato di ridursi l'indennità di carica nella misura del 10%, abbassandola da 1300 a 1229,89 euro.
Taglio secco del 50% dell'indennità anche per il primo cittadino di CASATENOVO Antonio Colombo e il suo vice, Filippo Galbiati. Il sindaco, in pensione, ha diritto all'emolumento ''pieno'' mentre per quanto riguarda Galbiati, lavoratore dipendente, la sua indennità risultava già dimezzata.

A CASTELLO BRIANZA da sottolineare il gesto di Mattia Perego che ha rinunciato all'indennità da vicesindaco, percependo quella di semplice assessore.
Il pagamento di un'indennità di carica in meno è quanto emerge dal bilancio del comune di DOLZAGO. Dopo le dimissioni di un assessore il sindaco ha infatti deciso di non procedere alla sostituzione pertanto in giunta vengono retribuiti soltanto due assessori anziché tre. Il sindaco Adelio Isella (pensionato) percepisce un'indennità mensile lorda pari a 1440,08 euro. Ammonta invece a 144,61 euro lordi il compenso del vicesindaco Paolo Lanfranchi (lavoratore dipendente). Per quanto riguarda infine gli altri due componenti della giunta, l'assessore al bilancio Luisa Grè (pensionata) percepisce 216, 91 euro lordi, mentre è pari a 108,46 euro lordi l'indennità di carica dell'assessore Beatrice Civillini (lavoratrice dipendenti).
Come già evidenziato in precedenza, torniamo a sottolineare lo 0, indicato nella cella della tabella relativa al compenso del sindaco di BULCIAGO. Egidia Beretta sin dal suo insediamento alla guida del comune, avvenuto nel 2004, ha infatti deciso di non percepire alcun emolumento, devolvendo per intero la sua indennità a favore di progetti di natura sociale. In questi anni sono state finanziate molteplici iniziative, in Italia come nel resto del mondo. A fronte infine della forte crisi economica che ha colpito il nostro territorio, il fondo di solidarietà del sindaco è stato utilizzato per erogare contributi a favore dei cittadini bulciaghesi che si trovano in situazioni di difficoltà.

Presentiamo, infine anche i dati relativi alla PROVINCIA.


Il sindaco di Lecco Virginio Brivio percepisce mensilmente 4.508,68€ lordi, la stessa cifra che, per il 2012, dovrebbe essere assicurata anche a Daniele Nava, presidente della Provincia, ente i cui amministratori lo scorso anno si sono visti una riduzione del 30% delle indennità di funzione a causa dello sforamento del patto di stabilità. Il vice-presidente Antonello Formenti vanno invece 3.381,51 €, agli assessori lavoratori autonomi (Marco Benedetti, Antonio Conrater, Fabio Dadati, Franco De Poi, Stefano Simonetti e Luca Teti) 2.930,64 €; agli assessori lavoratori dipendenti (Gianluca Bezzi e Carlo Signorelli) 1.465,32€.
Tutto questo non ha nulla a che vedere con quanto percepisce un consigliere regionale della Lombardia, dai 10mila agli 11mila euro netti al mese, cui si aggiunge lo staff (che per il presidente del Pirellone è composto da 10 addetti, 8 per il vice e sei per gli assessori regionali). Uno sguardo giù verso Roma, a Palazzo Madama, porta a scoprire che lo stipendio netto mensile di un senatore parte da 14.943 euro, diversamente da Montecitorio dove si parte da una base di 14.045 netti mensili.
Insomma davvero tutto un altro mondo.
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