Manzoni: oltre 1000 interventi di cardiochirurgia in due anni Gamba, Risultato impensabile nel 2009. E con Cantù il 1° test
in Italia di impianto guidato di defibrillatore biventricolare
Da sinistra Emanuele Catena, cardioanestesista e rianimatore; Francesco Cantù, Cardiologo; Amando Gamba, Primario della Cardiochirurgia e Direttore del Dipartimento Cardiovascolare dell'Azienda Ospedaliera; Mauro Lovisari, Direttore Generale; Luciano Frattini, Amministratore delegato di Medtronic Italia; Patrizia Monti, Direttore Sanitario e Roberto Pinardi, Direttore Amministrativo
Era il 16 dicembre 2009 quando presso la neonata struttura di Cardiochirurgia dell'Ospedale Manzoni di Lecco veniva effettuato il primo intervento: a distanza di poco più di due anni la stessa Struttura, diretta dal primario dottor Amando Gamba, è fiera di annunciare il raggiungimento dell'incredibile numero di 1004 operazioni, un numero considerevole e assolutamente inaspettato, come ha detto lo stesso primario, al momento dell'avvio dell'attività. Un'attività che si è distinta sia dal punto di vista strategico che propriamente operativo. Come mostra il grafico sottostante, ben il 64% dei primi pazienti operati al Manzoni era di provenienza lecchese, il 14% di Sondrio, il 12% da Merate ed il restante 10% da Bergamo, Milano, Como o fuori regione. Dati che giustificano ampiamente la presenza di una struttura di questo tipo nel territorio lecchese. "Sono stati affrontati anche casi complessi - ha poi precisato il dottor Gamba - mai ritenuti eccessivi per le nostre competente tecnico-organizzative. È stata soprattutto la buona organizzazione dell'equipe, compatta nella sua attività, a permettere il raggiungimento di un tale risultato, che speriamo possa sempre migliorare."
Il dott. Francesco Cantù, nuovo direttore della Struttura di Cardiologia del Manzoni e il DG Mauro Lovisari
Durante questi due anni e 5 mesi di attività si è ottenuta una cospicua diminuzione della mortalità complessiva, che si aggira intorno al 2%, e una riduzione delle complicanze post operatorie, dovuta al fatto che al paziente viene evitato il trasferimento in altri centri di degenza, riunendosi nel presidio lecchese tutte le strutture necessarie ad una buona e completa terapia post intervento. Presente all'incontro di stamattina anche il nuovo direttore della Cardiologia dell'Ospedale di Lecco, il giovane dottor Francesco Cantù, che domani per la prima volta in Italia, testerà su un paziente un nuovo sistema di navigazione per facilitare l'impianto del defibrillatore biventricolare. Strumento con due funzioni fondamentali: quella di interrompere le aritmie mortali e quella di resincronizzare il cuore, posizionando un elettrocatetere nel ventricolo destro e uno nel sinistro. Operazione questa condotta fino ad oggi anatomicamente o per meglio dire manualmente, dall'esito sommariamente positivo (si è calcolato infatti un successo del 70% tramite strumento manuale) ma, come ha detto il dottor Cantù, migliorabile. Grazie al delicato sistema di navigazione infatti la procedura di inserimento sarà guidata nei minimi particolari, consentendo un intervento più mirato e sicuramente completo. Come dicevamo il primo test su paziente sarà effettuato domani, per la prima volta nel nostro Paese, mentre in Europa la stessa sperimentazione verrà effettuata ex novo a Coburgo, in Germania. I risultati dell'intervento saranno poi presentati in occasione del Congresso Mondiale di Aritmologia in programma a Boston il prossimo maggio.
"L'equipe del cuore", Dott Emanuele Catena a sx, Francesco Cantù al centro e Amando Gamba
Un importante evento dunque che sottolinea come la ricerca, la sanità e l'innovazione tecnologica debbano servirsi l'una dell'altra. Il sistema di navigazione in questione è stato sviluppato dalla multinazionale americana Medtronic, impegnata nel campo delle tecnologie sanitarie, in collaborazione con lo stesso Francesco Cantù che ne ha seguito il processo di sviluppo negli Stati Uniti partendo dalla sperimentazione su animale. Soddisfatto dei passi avanti compiuti il direttore generale Mauro Lovisari, per il quale "la squadra si è rinforzata, è animata da importanti attori che portano avanti gli obiettivi. La Direzione voleva fare in modo che sempre più cittadini lecchesi si rivolgessero al loro presidio senza dover andare in altri Ospedali, in Regione o fuori. A mio parere questo disegno si sta delineando: la nostra struttura è competente e può far fronte in larga parte ai bisogni dei pazienti, sia grazie ai professionisti che vi operano e sia grazie alla fiducia nel progresso tecnologico, più che mai come ora utile in campo medico, che permette di effettuare interventi all'avanguardia in grado di offrire una qualità di vita migliore."
Caterina Franci