Verderio Inf: il comune chiama in giudizio al Tar la Provincia per il diniego a due ambiti di trasformazione. Ecco le ''tappe''

Il prossimo 12 luglio il Tribunale amministrativo della Lombardia sarà chiamato ad esprimersi nel merito della vicenda che vede coinvolti il comune di Verderio Inferiore quale parte richiedente e la Provincia, chiamata in causa per avere eccepito (stando al ricorrente) un errore "procedurale" nella valutazione di compatibilità del PGT (piano di governo del territorio) con il PTCP (piano territoriale di coordinamento provinciale). Una vicenda abbastanza singolare e che, se per il lecchese rappresenta il primo caso, fuori territorio sta avendo già diversi riscontri con diatribe tra l'ente locale e quello provinciale. L'udienza potrebbe portare ad un annullamento previa sospensione dell'efficacia di quanto deciso dalla giunta provinciale, che altrimenti costringerebbe a ripartire con una variante al PGT in merito ai soli ambiti C1 e C2.

L'abitato di Verderio Inferiore
Ma andiamo con ordine e ripercorriamo i passi che hanno portato fin qui.
Il comune si trova da anni ad affrontare una incapacità della rete fognaria a reggere il carico delle acque, nere e chiare non separate, che servono i comuni di Robbiate - Paderno d'Adda- Verderio Superiore e che confluiscono nel depuratore. A causa della pressione eccessiva i condotti non sono in grado di reggere la portata dello scolo e così nelle abitazioni si riversa la fogna con i disagi che si possono immaginare. Un intervento per limitare questo problema sarebbe quello di creare una strada a sud del paese, staccata rispetto al centro urbano, che collegandosi a Via degli Alpini tuttora incompleta creerebbe anzitutto un peduncolo di transito esterno, e poi fornirebbe l'occasione per realizzare nuovi sottoservizi, così da sgravare il condotto fognario di via Piave. Il costo dell'opera si aggira attorno al milione e mezzo-due milioni di euro. In fase di redazione del PGT l'amministrazione allora sceglie di individuare delle aree che possano garantire tramite la perequazione e gli oneri la realizzazione delle opere. Le possibilità sono tuttavia limitate. L'area industriale, infatti, è vincolata alla devoluzione di oneri per opere a carattere sovracomunale, come, ad esempio, è la circonvallazione prevista a nord di Verderio Superiore cui dovranno partecipare i diversi paesi coinvolti.
All'interno del tessuto urbano consolidato (TUC) vengono individuati 3 ambiti di trasformazione (BSU). Il primo riguarda il campo sportivo, con una parte destinata a residenziale e il resto delle attrezzature distribuite vicino al centro intercomunale. C'è poi l'ex macello che da agricolo diventerà residenziale per il 70% e infine l'appezzamento vicino al parcheggio di fronte alla scuola materna statale dove è previsto un comparto di cui il 70% destinato ai servizi e il 30% a residenza. Per tutti gli ambiti di trasformazione esiste un indice minimo proprio dell'area che va aumentato tramite l'acquisto di volume convenzionato con l'Amministrazione registrato in banca volumetrica. Purtoppo gli importi stimati non garantiscono la copertura delle opere previste con il PGT, quindi è necessario reperire altre aree.
L'amministrazione decide così di cercare delle aree limitrofe al TUC che abbiano caratteristiche di continuità con l'edificato e che siano intercluse, anche se poste all'esterno del TUC, da trasformare da agricole a residenziali, garantendosi così la possibilità di pareggiare il valore delle opere previste nel PGT. Ne individua tre.
L'ambito C1: ubicato in ambito agricolo strategico del PTCP, con superficie di 5.186 mq (da trasformare a residenza) viene abbinato ad un'area A1 di 11920 mq completamente vincolata a verde dall'Amministrazione con un conseguente saldo positivo di 6.734 mq. Qui il piano prevede una cortina edilizia che si uniforma all'area circostante con piantumazioni particolari e una mitigazione particolarmente curata verso sud.
L'ambito C2: ubicato in ambito agricolo strategico del PTCP, con superficie di 8.708 mq (da trasformare a residenza) viene abbinato ad un'area A2 di 24.910 mq completamente vincolata a verde dall'Amministrazione con un conseguente saldo positivo di 10.990 mq. Qui sono previste case basse con viabilità interna solo pedonale, tanto da definire il comparto "città giardino".
L'ambito C3 individuato a completamento del disegno del TUC quale continuazione logica dell'edificato.
A questi metri quadrati di area vincolata a verde dall'Amministrazione Comunale  vanno aggiunti infine i 192.320 mq del corridoio ecologico, posto tra la zona residenziale e quella industriale e sottoposto a vincoli particolarmente stringenti.Pertanto dal PGT di Verderio Inferiore emergono 210.044 mq di aree vincolate a verde in più rispetto a quelle previste dal PTCP della Provincia di Lecco.
Mentre il comune procede con le valutazioni e gli studi del caso, si inserisce la richiesta da parte della Del Curto di aumentare la produzione, passando da 173mila tonnellate circa a 280mila tonnellate (ridotte successivamente a 240mila). L'amministrazione, da parte sua, nega il permesso invocando l'insufficienza della propria rete stradale, la mancanza di distanze dell'azienda dall'edificato così come la carenza di presupposti per accogliere un nuovo e più gravoso carico di traffico pesante in centro. La proposta che viene fatta all'azienda è quella di delocalizzare il sito produttivo (almeno per quanto riguarda la parte più impattante della produzione) nel comparto industriale che si sta delineando con il PGT ad ovest del paese, a ridosso di Via Milano. Si susseguono tavoli e incontri, così come lettere di reclamo e preoccupazione da parte della cittadinanza che risiede su Via Piave e via Matteotti, e la convenzione pare a buon punto fino a quando, stando al racconto degli amministratori, la provincia concede il nulla osta all'azienda per un aumento della produzione (fino a 240mila tonnellate).
Il comune si trova così spiazzato e ancora di più quando durante l'incontro con i tecnici della Provincia e l'Assessore Bezzi riceve le valutazioni relative alla compatibilità del PGT con il PTCP.
Il documento, a firma del funzionario istruttore dr. Davide Spiller e del dirigente arch. Ernesto Crimella, chiede lo stralcio delle previsioni C1 e C2 poiché "il documento di piano risulta carente di approfondite argomentazioni inerenti le risultanze riferite alla scala comunale che giustifichino rettifiche, precisazioni e miglioramenti rispetto agli ambiti destinati all'attività agricola di interesse strategico individuati dal Ptcp" e poiché "l'individuazione degli ambiti C1 e C2 individuati nel documento di piano non è avvenuta in conformità alla normativa sopra citata"Dall'Assessore Provinciale Gianluca Bezzi arriva la proposta a spostare l'area dell'ambito C1 (di proprietà della famiglia dell'ex vice sindaco Matteo Arlati) in una zona a poca distanza dalla Del Curto di fronte al cimitero. Da Verderio naturalmente trasaliscono e rigettano la proposta vista la situazione esistente di difficoltà con i residenti di Via Matteotti per il traffico pesante, i rumori, le polveri e la titolarità della proprietà del terreno (una parte è del cognato del sindaco) che oltretutto avrebbe creato inutili illazioni. A seguito di questo suggerimento non accolto dagli Amministratori di Verderio Inferiore l'Ass. Bezzi lascia (sempre secondo il racconto di una parte) il tavolo di discussione delle valutazioni di compatibilità senza finire la lettura del documento. Come intuibile la doccia fredda per la richiesta di stralcio da parte della provincia viene accolta con una certa preoccupazione da parte del comune di Verderio Inferiore che su quelle aree puntava per realizzare le migliorie alla viabilità ed all'impianto fognario. L'amministrazione si attiva e, vagliati gli atti con i tecnici, ritiene di essere nel giusto poiché al comma 5, capo III della legge regionale 12 del 2005, si dice che "rettifiche, precisazioni e miglioramenti derivanti da oggettive risultanze riferite alla scala comunale" possono avvenire in sede di redazione del piano delle regole, così come disciplinato anche dal DGR del 19 settembre 2008, n.8/8059, paragrafo 2.2 "compiti del PGT";inoltre la legge prevede l'analisi del piano delle Regole da parte della Provincia, mentre nel documento dei tecnici provinciali accolto dalla giunta Provinciale viene indicato che è stato vagliato il solo Documento di Piano del PGT.
L'intenzione di procedere con un ricorso al Tar, viene preceduta, a 4 giorni dalla scadenza dei termini ed a seguito delle innumerevoli richieste da parte del Sindaco Origo, dalla convocazione in provincia alla presenza dell'assessore al territorio Gianluca Bezzi e del presidente Daniele Nava.
All'intesa che pareva raggiunta tra le parti di una sospensione dei due ambiti per inserirli nelle varianti al PTCP, in modo da evitare la decadenza del PGT, non fa seguito però la delibera di giunta necessaria a fermare l'iter e il comune, in pochi giorni, si vede costretto a istruire la pratica di ricorso davanti al Tar prima della scadenza del tempo utile.
Come dicevamo il prossimo 12 luglio si aprirà il procedimento davanti al tribunale amministrativo che, ritenute in sede cautelare le esigenze del ricorrente apprezzabili e tutelabili, ha già appunto stabilito una prima data.
Lo spazio è naturalmente a disposizione di tutti i protagonisti citati per intervenire.
S.V.
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