Verderio Sup: Beniamino Colnaghi abbandona l’aula dopo un diverbio col sindaco Bellotto

Beniamino Colnaghi e Paolo Bellotto
Un gesto non tanto di rottura politica (almeno così parrebbe) ma di dissenso verso i modi e i toni eccessivamente accesi con cui il primo cittadino ha risposto ad un suo commento sulla circonvallazione a nord di Verderio Superiore, della quale si stava dibattendo in aula.
Ad innescare il tutto sarebbe stata una domanda del capogruppo "Giovani e Futuro" Alfredo Sacilotto relativa alla pulizia del Parco del Meleagro e alla sua acquisizione da parte del comune. Suddetta area, infatti, sarà interessata dal peduncolo che, secondo progetto, dovrebbe bypassare il centro del paese e, dunque, una sua fruizione per intero sarebbe stata impossibile. Diversa invece la spiegazione del sindaco che ha parlato della realizzazione di un tunnel sopra il quale dovrebbe essere costruito un ponticello pedonale per il raccordo.
Tra gli increduli consiglieri nasce così un botta e risposta sull'opportunità dei due tracciati, a raso o in galleria, sui costi, sui tempi di realizzazione. È a questo punto che interviene Beniamino Colnaghi, attuale capogruppo di maggioranza e sindaco per due mandati, dal 1999 al 2009, che ha lavorato alacremente, in accordo con la Provincia e gli enti sovraccomunali, per individuare una soluzione che migliorasse la vivibilità del paese e aumentasse la sicurezza dei suoi concittadini.
"Questo è un modo per affossare il progetto della circonvallazione" avrebbe sbottato, tirandosi addosso le ire del sindaco che nonostante si trattasse di un dibattito pubblico, non si è trattenuto ed ha inveito, con toni accesi e coloriti, contro il suo capogruppo di maggioranza. A questo punto Colnaghi, ricevute le accuse gratuite del suo sindaco ed avendolo invitato invano a calmarsi ed abbassare i toni, si è alzato e ha abbandonato l'aula, spiegando successivamente che non si trattava di un dissenso politico, quanto di un gesto che intendeva rimarcare l'errore commesso dal primo cittadino.
Tornato il silenzio in aula, la vicenda si è spostata sul consigliere Giovanna Riva, ex assessore ai servizi sociali destituita dalla carica per mano dello stesso sindaco.

Giordana Motta e Giovanna Riva
La vicenda del consigliere Riva, per due legislature in aula prima come consigliere e poi come assessore ai servizi sociali, è iniziata o meglio terminata nel febbraio 2011. Giovanna Riva, infatti, molto conosciuta in paese e attivissima nel volontariato locale, si era vista recapitare una lettera dal messo comunale nella quale il sindaco Paolo Bellotto le revocava la delega ai servizi sociali. Una scelta dovuta a una serie di contrasti che erano nati all'interno del gruppo e che precedentemente avevano anche causato le dimissioni del vicesindaco e assessore all'ecologia, all'ambiente e ai rapporti con le istituzioni Giordana Motta. Quest'ultima, infatti, si era dimessa a ottobre 2010, un anno e qualche mese dopo le elezioni, a seguito di un consiglio comunale dove si andava ad approvare il nuovo regolamento per il servizio di trasporto delle persone disabili. In quella sede, infatti, il testo presentato, che prevedeva la non sempre totale gratuità del servizio, aveva incontrato la ferma e sostenuta contrarietà proprio di Giordana Motta, sostenuta anche dal capogruppo Beniamino Colnaghi e dall'assessore Giovanna Riva. Una presa di posizione che non aveva fatto certo piacere al sindaco Bellotto, fermo tuttavia sulle sue posizioni tanto da proseguire nella linea, accettando le dimissioni e successivamente esautorando Giovanna Riva dal suo incarico di assessore.
Da quel momento il consigliere, così come fatto notare da Gritti della minoranza, non aveva più preso parte alle sedute, in una posizione di netta contrarietà sull'accaduto.
Ora spetterà al sindaco, interrogato direttamente sulla vicenda, esprimersi.
S.V.