Olginate: la ''C.a.s.a.'' Don Luigi Gilardi è realtà, struttura con l'anima per gli anziani

 

Da sinistra in prima fila Don Angelo Ronchi, Rocco Briganti, Livio Bonacina,
il maresciallo Luca Bianchini. Da destra Alma Zucchi e Lucia Codurelli

Si è avverato nella mattinata di sabato 3 marzo il "sogno" di Don Luigi Gilardi, di una struttura accogliente che facesse sentire gli anziani del paese come a casa. Naturale che il nuovo Centro assistenziale Servizi Anziani di Olginate fosse dedicata a lui, e che da un suo ricordo prendesse il via la cerimonia di inaugurazione che ha visto decine di cittadini partecipi all'ingresso della struttura, insieme ad autorità civili e religiose intervenute. "Il primo progetto di una Rsa in paese risale al 1954, e fu Don Giuseppe Novati a seguire i lavori venendo poi a mancare poco prima dell'inaugurazione" ha spiegato il parroco olginatese Don Eugenio Folcio. "L'attività continuò con Don Lino Luraschi e Don Luigi Gilardi, che per oltre 20 anni si è impegnato per l'assistenza degli anziani in paese. Nel 2001 ha dovuto affrontare una scelta, tra la chiusura della struttura o il suo rinnovamento con l'affidamento alla Cooperativa Kcs. La casa di riposo ha continuato a vivere, e oggi celebriamo un nuovo inizio".

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La decisione di "accorpare" le strutture assistenziali esistenti di Lierna e Olginate non è stata indolore, ma come ha sottolineato il primo cittadino di Lierna Vito Zotti "questa non è la fine della nostra Rsa, è un andare avanti con lo
sguardo e con il cuore".
Il consigliere della Kcs Carlo Ferri ha evidenziato l'importanza di una struttura che risponde sempre più ai bisogni di una popolazione, quella degli anziani e delle loro famiglie, in continua crescita.


Una struttura sì bella e all'avanguardia, con un indotto positivo in termini di posti di lavoro come ha evidenziato il presidente della Provincia Daniele Nava, ma fatta soprattutto di persone.

Da sinistra Carlo Ferri, Graziella Bianchi, Rocco Briganti, Vito Zotti, Daniele Nava, Livio Bonacina, Massimo Giupponi, Lucia Codurelli

"Questa casa attraversa il tempo"
ha spiegato il sindaco di Olginate Rocco Briganti. "È frutto del lavoro di amministrazioni passate, il presente è quello della struttura avanzata che vediamo e il futuro è delle persone che verranno a stare qui. Chi vi lavora consentirà che questo sia il migliore possibile". Un aspetto, quello dell' "anima" della C.a.s.a. olginatese, ripreso dal sindaco di Galbiate Livio Bonacina che ospita in paese un'altra struttura gestita dalla Cooperativa Kcs. La nuova Rsa sperimenta nuove modalità di gestione, con 62 posti letto accreditati suddivisi in 4 sezioni (faggio, quercia, melograno e betulla), un centro diurno integrato attrezzato ad accogliere 24 persone e 9 minialloggi, cui si aggiungono una palestra e persino un locale "parrucchieri".

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Una soluzione che, come ha spiegato il direttore sociale dell'Asl lecchese Massimo Giupponi, risponde in maniera innovativa al problema della fragilità. La nuova sfida per le amministrazioni, ha aggiunto l'onorevole Lucia Codurelli, sarà quella di rispondere sempre più a queste esigenze.
Monsignor Bruno Molinari, prima di benedire la C.a.s.a. e del taglio del nastro ad opera di Suor Anna, ha parlato della nuova struttura come della futura "anima" di Olginate, un segno di civiltà e di cura nei confronti dei suoi cittadini più fragili. Durante la Messa celebrata nella nuova cappella (che sarà a disposizione di tutti i cittadini) ha pregato "perché chi non ha famiglia la trovi qui, nelle persone che vi lavorano e in quelle che arrivano. Che questo luogo diventi il cuore del paese, in grado di educare al rispetto per il prossimo".

Don Eugenio Folcio e Monignor Bruno Molinari

Il volto sorridente di Don Luigi Gilardi campeggia all'ingresso della C.a.s.a., e come ha sottolineato la neurologa Graziella Bianchi, direttrice sanitaria per 4 anni della Rsa olginatese, la sua "provvidenza" è nelle sue fondamenta. Il 6 e 7 marzo i 31 ospiti della Rsa olginatese e i 25 di quella di Lierna occuperanno le stanze (6 i posti ancora liberi, e la priorità per le richieste andrà ai residenti dei due paesi), dopo di che il Centro diurno integrato potrà aprire le sue porte al territorio.


"Vorremmo arrivare all'apertura del centro 7 giorni su 7"
ha spiegato la dottoressa Alma Zucchi della kcs, vera promotrice dell'intero progetto. "Sono i servizi che devono adeguarsi alle esigenze dei cittadini, non il contrario". Cancelli aperti dunque per gli olginatesi, la loro nuova "C.a.s.a" è realtà.
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