Perego: ''Io sto con don Mario'' e la rete si scatena. 350 su Fb. Ecco la lettera della Curia in cui si ordina il ritorno in Sardegna
Nel “mirino dell’inquisizione” don Mario Bonfanti, è inutile negarlo, è finito anche per le opinioni espresse sulla sua Bacheca di Facebook. In queste ore, dopo l’annuncio ufficiale dell’apposizione della parola fine sulla sua permanenza a Perego, sul noto social network si è però scatenata una vera e propria gara di solidarietà per dimostrare vicinanza al sacerdote.
Una bella immagine di Perego, con il campanile della chiesa immerso nel verde, campeggia in alto alla pagina e un pugno chiuso, alzato al cielo, precede la denominazione del gruppo ma “Attenzione!!! Nessuna protesta!!! Dev'essere solo una dimostrazione d'appoggio e d'affetto a don Mario!!! Astenersi rivoluzionari e casinisti!!! Grazie!!” precisa sulla bacheca uno dei membri del gruppo rendendo così espressamente chiaro l’intento del loro agire e delle diverse forme di manifestazione che stanno organizzando per la giornata di domani e lunedì.
La Curia comunica il “licenziamento”. Molinari esprime riconoscenza
Sono passati appena cinque mesi da quel 25 settembre 2011, quando il cardinale Dionigi Tettamanzi lasciò la guida della Curia di Milano al cardinale malgratese Angelo Scola. Cinque mesi sono bastati per indurre la nuova reggenza a non rinnovare il mandato annuale, iniziato nel 2007 per allontanare di fatto don Mario Bonfanti dalla sua comunità e rispedirlo nella diocesi di Ales-Terralba, in Sardegna. Sono solo collegamenti temporali o c’è la dura mano del ciellino Scola che intende guidare con piglio del tutto diverso da Tettamanzi la più grande diocesi del mondo? Una risposta non l’avremo mai. Ma i fatti parlano chiaro. Il cardinale Tettamanzi dopo la scadenza della convenzione con la diocesi sarda, il 1° ottobre del 2008 ha prorogato di anno in anno la permanenza del sacerdote di Pagnano a Perego. Fino al 28 febbraio 2012 quando, con la lettera che pubblichiamo sotto, il vicario generale Carlo Roberto Maria Redaelli ha comunicato la fine della convenzione e l’invito-ordine a lasciare la parrocchia brianzola dal 1° marzo per mettersi a disposizione del Vescovo di Ales-Terralba. La lettera ha toni inequivocabili: l’allontanamento è punitivo in quanto le “prese di posizione pubbliche (di don Mario ndr) sono in contrasto col Magistero”. Di tono invece convenzionale, quasi commerciale, la lettera del vicario episcopale per la zona pastorale di Lecco mons. Bruno Molinari che, come si rivolgesse a un dirigente appena silurato, ma col sorriso sulla labbra, beninteso, gli “…esprime riconoscenza per il ministero svolto in questi anni….”. La gerarchia ha deciso, senza prendersi l’onere, neppure un istante, di sentire i fedeli, l’opinione della gente di Pagnano, di Perego, di tutti coloro insomma che conoscono don Mario. Ma il tempo del silenzio suddito è finito. E la protesta, come detto sopra, sta montando.
Una bella immagine di Perego, con il campanile della chiesa immerso nel verde, campeggia in alto alla pagina e un pugno chiuso, alzato al cielo, precede la denominazione del gruppo ma “Attenzione!!! Nessuna protesta!!! Dev'essere solo una dimostrazione d'appoggio e d'affetto a don Mario!!! Astenersi rivoluzionari e casinisti!!! Grazie!!” precisa sulla bacheca uno dei membri del gruppo rendendo così espressamente chiaro l’intento del loro agire e delle diverse forme di manifestazione che stanno organizzando per la giornata di domani e lunedì.
Foto tratte dalla pagina ufficiale del gruppo.
La Curia comunica il “licenziamento”. Molinari esprime riconoscenza
Sono passati appena cinque mesi da quel 25 settembre 2011, quando il cardinale Dionigi Tettamanzi lasciò la guida della Curia di Milano al cardinale malgratese Angelo Scola. Cinque mesi sono bastati per indurre la nuova reggenza a non rinnovare il mandato annuale, iniziato nel 2007 per allontanare di fatto don Mario Bonfanti dalla sua comunità e rispedirlo nella diocesi di Ales-Terralba, in Sardegna. Sono solo collegamenti temporali o c’è la dura mano del ciellino Scola che intende guidare con piglio del tutto diverso da Tettamanzi la più grande diocesi del mondo? Una risposta non l’avremo mai. Ma i fatti parlano chiaro. Il cardinale Tettamanzi dopo la scadenza della convenzione con la diocesi sarda, il 1° ottobre del 2008 ha prorogato di anno in anno la permanenza del sacerdote di Pagnano a Perego. Fino al 28 febbraio 2012 quando, con la lettera che pubblichiamo sotto, il vicario generale Carlo Roberto Maria Redaelli ha comunicato la fine della convenzione e l’invito-ordine a lasciare la parrocchia brianzola dal 1° marzo per mettersi a disposizione del Vescovo di Ales-Terralba. La lettera ha toni inequivocabili: l’allontanamento è punitivo in quanto le “prese di posizione pubbliche (di don Mario ndr) sono in contrasto col Magistero”. Di tono invece convenzionale, quasi commerciale, la lettera del vicario episcopale per la zona pastorale di Lecco mons. Bruno Molinari che, come si rivolgesse a un dirigente appena silurato, ma col sorriso sulla labbra, beninteso, gli “…esprime riconoscenza per il ministero svolto in questi anni….”. La gerarchia ha deciso, senza prendersi l’onere, neppure un istante, di sentire i fedeli, l’opinione della gente di Pagnano, di Perego, di tutti coloro insomma che conoscono don Mario. Ma il tempo del silenzio suddito è finito. E la protesta, come detto sopra, sta montando.
