I COMUNI SI ASSOCIANO PER SALVARE IL TORRENTE MOLGORA
Il Molgora dalla sorgente alla foce
MERATE. Accordo raggiunto tra i comuni di Merate, Osnago, Cernusco, Olgiate e Santa Maria per uno studio sul torrente Molgora. L'eccessiva sedimentazione di nitrati sul fondo del Molgora, lo sgretolamento delle sponde e le anse tanto strette da formare anche angoli di 90 gradi, rendono il fiume potenzialmente pericoloso per inondazioni e piene in caso di piogge abbondanti. Per questo i comuni della provincia di Lecco che ne sono attraversati hanno deciso di commissionare uno studio apposito per trovare le soluzioni migliori. L'incarico sarà affidato il prossimo settembre, dopo che i comuni partecipanti si saranno accordati su tutti dettagli. E' noto però il costo della ricerca: si aggira intorno ai 20 milioni di lire. Dieci di questi sono già stati stanziati dalla Provincia, mentre la rimanente quota sarà ripartita tra i cinque comuni a seconda del territorio occupato dalla Molgora. Sulla base di questa ricerca poi verrà formulato un progetto di intervento che prima di essere approvato dovrà essere vagliato dal Genio civile. Probabilmente si renderà necessario dragare il letto del torrente per ripulirlo dai sedimenti e dai rifiuti depositati sul fondo. Marco Molgora, sindaco di Osnago, è stato nominato responsabile dell'iniziativa; è quindi suo il compito di trovare i fondi necessari per gli interventi. La Regione comunque è a conoscenza del problema e potrebbe intervenire con sostegni e finanziamenti. Dal comune di Merate è nata anche la proposta di riaprire i sentieri storici della Valle del Molgora, approfittando dei lavori di raddoppio della linea ferroviaria. Sono stati ipotizzati cinque sovrappassi sulla ferrovia per l'attraversamento pedonale e permettere l'accesso alla Valle senza difficoltà e pericoli. Al Comitato pro Valle del Molgora però non piace questa eventualità, perchè di elevato impatto ambientale per un'area abbastanza ristretta. Preferirebbe ridurli a due e utilizzare invece un vecchio sottopasso che da Pagnano conduce direttamente in località Pianezzo. Marisa Viganò, appartenente al Comitato, appresa la notizia si è dichiarata soddisfatta dell'inizaitiva. Tuttavia ha lamento la latitanza sulla vicenda di oltre due anni dell'amministrazione meratese. Nella zona del milanese invece ormai da qualche anno sono state avviate attività di salvaguardia e di valorizzazione del torrente e dell'ambiente che attraversa.
Nelle due immagini,
scorci del fiume Molgora tratte dal sito http://utenti.tripod.it/flyvim/
IL MOLGORA DALLE SORGENTI ALLA FOCE
Il torrente Molgora nasce in due rami nei comuni di Colle Brianza e Santa Maria Hoè. Scende con una modesta portata e frequenti cascatelle fino a Olgiate Molgora ove raccoglie altri piccoli corsi d'acqua e comincia ad assumere i connotati di un torrente. Fino a merate le acque del Molgora possono definirsi ancora piuttosto limpide e pulite. Nella parte alta sono state osservate le trote e più in basso piccole colonie di vaironi. Passata la località Sbianca, invece, le acque tendono a deteriorarsi e i pesci a scomparire. In passato purtroppo si erano verificati frequenti casi di autentico inquinamento da coloranti e talvota le acque del torrente si presentavano colorate a tinte assai vive.Il torrente prosegue verso Osnago attraversando la valle cui dà il nome. Ad Usmate-velate raccoglie le acque della Molgoretta un piccolo corso d'acqua che scende da ovest arricchito dai ruscelli Lavandaia e Curone. A Vimercate aumenta anche la profondità: vi sono "buche" di oltre un metro ma prive di vita perchè le condizioni dell'acqua ancora non permettono la sopravvivenza di alcuna specie di pesce. Tuttavia secondo recenti analisi sembra che la concentrazione di colibatteri fecali sia diminuita di dieci volte negli ultimi quatro anni; l'allungamento della rete fognaria che scende fino a Ronco briantino potrà senz'altro migliorare ancora la qualità delle acque. Il Molgora scende poi verso Melzo e Cascina de Pecchi. Anche qui, accanto a bellissimi scorci di paesaggio caratterizzati proprio dallo snodarsi del piccolo fiume, permane lo stato increscioso delle acque che non consente la presenza di pesci. A sud di Melzo il torrente confluisce nel fiume Lambro.
Nelle due immagini,
scorci del fiume Molgora tratte dal sito http://utenti.tripod.it/flyvim/
IL MOLGORA DALLE SORGENTI ALLA FOCE
Il torrente Molgora nasce in due rami nei comuni di Colle Brianza e Santa Maria Hoè. Scende con una modesta portata e frequenti cascatelle fino a Olgiate Molgora ove raccoglie altri piccoli corsi d'acqua e comincia ad assumere i connotati di un torrente. Fino a merate le acque del Molgora possono definirsi ancora piuttosto limpide e pulite. Nella parte alta sono state osservate le trote e più in basso piccole colonie di vaironi. Passata la località Sbianca, invece, le acque tendono a deteriorarsi e i pesci a scomparire. In passato purtroppo si erano verificati frequenti casi di autentico inquinamento da coloranti e talvota le acque del torrente si presentavano colorate a tinte assai vive.Il torrente prosegue verso Osnago attraversando la valle cui dà il nome. Ad Usmate-velate raccoglie le acque della Molgoretta un piccolo corso d'acqua che scende da ovest arricchito dai ruscelli Lavandaia e Curone. A Vimercate aumenta anche la profondità: vi sono "buche" di oltre un metro ma prive di vita perchè le condizioni dell'acqua ancora non permettono la sopravvivenza di alcuna specie di pesce. Tuttavia secondo recenti analisi sembra che la concentrazione di colibatteri fecali sia diminuita di dieci volte negli ultimi quatro anni; l'allungamento della rete fognaria che scende fino a Ronco briantino potrà senz'altro migliorare ancora la qualità delle acque. Il Molgora scende poi verso Melzo e Cascina de Pecchi. Anche qui, accanto a bellissimi scorci di paesaggio caratterizzati proprio dallo snodarsi del piccolo fiume, permane lo stato increscioso delle acque che non consente la presenza di pesci. A sud di Melzo il torrente confluisce nel fiume Lambro.
