Monticello: al ''Granaio'' la mostra dell'artista Piero Maggioni

Piero Maggioni
Una mostra per ricordare Piero Maggioni, ovvero il grande artista del Novecento che, per le sue opere, soprattutto in pittura, alla Brianza si era sempre ispirato. Fino ad essere citato come il più importante artista che del "naturalismo lombardo" contemporaneo, aveva fatto il centro delle sue tele.
Per ricordarlo il Comune di Monticello, in collaborazione con quello di Casatenovo, la Provincia e il Consorzio Villa Greppi, organizza una grande mostra che verrà inaugurata alle 20.30 di venerdì 20 gennaio al "Granaio" della storica villa. Apertura nel pomeriggio dei giorni feriali. Nel fine settimana l'intera giornata.
In Brianza, a Monticello, Piero Maggioni era nato, il 18 dicembre 1931. In Brianza aveva vissuto per tutta la sua vita. In Brianza, a Viganò dove aveva anche il suo studio, Piero Maggioni era morto il 20 gennaio 1995.
Una vita non facilissima, quella dell'artista, soprattutto nell'infanzia. Quando ha solo quattro mesi muore la madre. Due mesi più tardi morirà anche il padre. Il piccolo trova ospitalità presso l'istituto "Don Guanella" di Como. Qui rimarrà fino alla prima adolescenza. A tredici anni, nel 1944, lascia la città lariana per essere accolto, dagli zii, nella casa di Besana Brianza. Dopo la guerra si iscrive alla Scuola di Disegno del Castello Sforzesco (frequentata peraltro da molti giovani che diventeranno artisti di talento) e comincia a lavorare come disegnatore di gioielli. A 23 anni si sposa con Maria Rosa Manzoni, nata da una famiglia di orefici. Nasce Antonio. Maggioni continua intanto a dipingere, soprattutto en plen air, nella campagna, o sulle rive dei laghi e corsi d'acqua.
La grande mostra propone ora gli inconfondibili paesaggi brianzoli di Piero Maggioni.
Comincia anche a frequentare gli artisti che fanno riferimento a "Corrente", movimento culturale milanese al quale avevano aderito i grandi che diventeranno l'avanguardia milanese e italiana. Piero Maggioni si incontrerà con Aligi Sassu, che viveva anche a Monticello, Giacomo Manzù ed Ennio Morlotti, il pittore lecchese che, come lui, aveva studio in Brianza (a Ravellino, frazione di Colle). Dopo la morte, di Morlotti (1992) la critica lo designerà suo erede virtuale. Negli anni cinquanta Maggioni incontra anche Filippo De Pisis, Carlo Carrà e lo scrittore Giovanni Comisso. Ad Albissola, negli anni sessanta conoscerà invece Wilfredo Lam, che a Parigi lo farà poi incontrare con Pablo Ricasso. A Parigi Piero Maggioni esporrà nel 1966. Nel 1969 gli verrà consegnata la medaglia del "Gran Prix di New York", destinata ai grandi artisti della "Exhibition of Contemporary European Painters in USA".


DI Piero Maggioni sono anche da ricordare le sculture e le rappresentazioni del sacro. Suo il portale della chiesa di S.Alessandro Martire, a Barzio e la statua di Papa Montini, installata nel Comune della Valsassina.
Scriveva Luigi Marsiglia, nel catalogo che raccoglie le sue opere, e che avrebbe dovuto introdurre una sua mostra a Imbersago, sospesa per la morte dell'artista: "Il ciclo della Brianza, o meglio delle Brianze, prende avvio sul finire degli anni cinquanta e si protrae, portato avanti dall'autore con costante spirito di ricerca cromatica, nei decenni a venire. Il mero aspetto paesistico, reso con convinzione di causa e memoria della terra natia, si supera grazie agli studi sulla luminosità, appositamente predisposti nella soluzione cangiante delle località collinari, qui considerate dal punto di vista soggettivo, siti di elezione dell'anima brianzola". E ancora :"Negli anni ottanta e novanta il colore traluce sopra la tela, enucleando così la vera funzione originale Sintomatica di tale stato sono i "Controluce a Monticello", Dolzago, Barzago, Monguzzo, Imbersago, fino al "Fulgore del sole" e al "Ricordo dell'Adda".
Infine "L'approdo di Maggioni, in un cammino ininterrotto iniziato negli anni cinquanta con "Filari", e che tocca il culmine negli anni settanta con "Controluce", si situa nello studio della luce riprodotta sulla tela scrutando il soggetto - colline e paesi - a occhi socchiusi, spargendo il colore a piene mani o con le dita più che col pennello, ricreando così la sensazione del chiarore che scompare nell'ombra".
L'amministrazione comunale di Monticello ha peraltro organizzato, per le classi terze della scuola secondaria "G. Casati", un concorso, sul "naturalismo lombardo".

Dal catalogo di Mari Arte Contemporanea, testi di Luigi Marsiglia, presentazione di Gigi Montini
Sergio Perego
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