Pescate: l’Aido entra a scuola la prof. dà la sua testimonianza
"È stata una consolazione per la nostra famiglia sapere che tante altre persone vivranno una vita migliore grazie al dono di mio fratello". È iniziata con la testimonianza personale della loro professoressa di scienze, Anna Rita Arrigoni, la "lezione" sul tema della donazione degli organi che ha coinvolto i ragazzi di terza della scuola secondaria di primo grado di Pescate, nella mattinata di lunedì 16 gennaio. Non è la prima volta che affrontano il delicato tema, grazie all'impegno della locale sezione Aido e del suo presidente Renato Rocca.
Da 10 anni a questa parte, infatti, l'associazione incontra gli studenti del paese in quinta elementare e, per chi rimane a scuola in paese, in terza media in modo più approfondito e adatto alla loro età. "Ho vissuto la cosa in prima persona, mio fratello Francesco è mancato all'improvviso e quando è stato il momento di scegliere non ho avuto dubbi, anche grazie agli approfondimenti che ho sentito a scuola" ha spiegato la professoressa. "Non era iscritto all'Aido, ma ci aveva espresso la sua volontà di donare gli organi se mai si fosse presentata questa eventualità".
Partendo dalle belle parole della loro insegnante la professoressa Maria Teresa Miotti, vice presidente provinciale dell'associazione che promuove la donazione di organi e tessuti, ha parlato ai ragazzi del valore della donazione. "Siete molto fortunati a vivere in un contesto così vivo dal punto di vista del volontariato e della solidarietà" ha spiegato. "La disponibilità a fare qualcosa per il prossimo è importante a tutti i livelli, ma si può fare molto anche dopo che la vita è finita. Quando una persona è morta, cioè il suo cervello non funziona più anche se una macchina gli consente di respirare, i suoi organi non gli servono. Ma chi è gravemente malato con quegli organi può tornare a vivere una vita normale. Il dono è un grande gesto, possibile solo in caso di compatibilità fisica tra donatore e ricevente. Più persone doneranno i propri organi, più possibilità ci saranno per tanti malati di sopravvivere". Ai ragazzi il presidente Aido di Pescate ha regalato un libretto dell'Aido, per ricordarsi l'importanza di fare una scelta in questo senso e magari parlarne ai propri familiari.
Da 10 anni a questa parte, infatti, l'associazione incontra gli studenti del paese in quinta elementare e, per chi rimane a scuola in paese, in terza media in modo più approfondito e adatto alla loro età. "Ho vissuto la cosa in prima persona, mio fratello Francesco è mancato all'improvviso e quando è stato il momento di scegliere non ho avuto dubbi, anche grazie agli approfondimenti che ho sentito a scuola" ha spiegato la professoressa. "Non era iscritto all'Aido, ma ci aveva espresso la sua volontà di donare gli organi se mai si fosse presentata questa eventualità".
Renato Rocca, Anna Rita Arrigoni, Maria Teresa Miotti
Partendo dalle belle parole della loro insegnante la professoressa Maria Teresa Miotti, vice presidente provinciale dell'associazione che promuove la donazione di organi e tessuti, ha parlato ai ragazzi del valore della donazione. "Siete molto fortunati a vivere in un contesto così vivo dal punto di vista del volontariato e della solidarietà" ha spiegato. "La disponibilità a fare qualcosa per il prossimo è importante a tutti i livelli, ma si può fare molto anche dopo che la vita è finita. Quando una persona è morta, cioè il suo cervello non funziona più anche se una macchina gli consente di respirare, i suoi organi non gli servono. Ma chi è gravemente malato con quegli organi può tornare a vivere una vita normale. Il dono è un grande gesto, possibile solo in caso di compatibilità fisica tra donatore e ricevente. Più persone doneranno i propri organi, più possibilità ci saranno per tanti malati di sopravvivere". Ai ragazzi il presidente Aido di Pescate ha regalato un libretto dell'Aido, per ricordarsi l'importanza di fare una scelta in questo senso e magari parlarne ai propri familiari.