Lecco: sciopero dei lavoratori di ''Econord''. Rifiuti e immondizia abbandonati in strada

Sacchi di immondizia non raccolti e abbandonati fuori da abitazioni e negozi, strade e marciapiedi non puliti e cestini stracolmi di rifiuti. Queste le condizioni in cui si è risvegliata Lecco nella mattinata di lunedì 16 gennaio a causa dello sciopero nazionale dei lavoratori dell’Igiene Ambientale. La mobilitazione, indetta da tutte e tre le sigle dei sindacati confederati, FP CGIL, FIT-CISL e UIL Trasporti, ha visto un’adesione che, stando a quanto dichiarato dai manifestanti, si è aggirata intorno al 100% dei lavoratori nella città di Lecco.

Scesi in strada per sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni locali in merito al mancato rinnovo del Contrato Nazionale di Lavoro, i lavoratori continueranno a scioperare anche per tutta la giornata di domani, martedì 17 gennaio.
“Ci scusiamo con tutta la cittadinanza per il disagio - ha spiegato Adriano Sgrò, della FP CGIL nazionale – ma la situazioni dei lavoratori del settore non è più sostenibile. Il Contratto Nazionale di Lavoro – ha continuato – è scaduto da 13 mesi e non viene rinnovato a causa del rifiuto di firma delle imprese private dell’Igiene Ambientale (nel caso di Lecco si tratta della Econord Spa) e della loro associazione, la FISE ”.

La mattinata di mobilitazione è iniziata con un picchettaggio effettuato dai lavoratori davanti alla Econord di Corso Promessi Sposi, per poi terminare con un presidio di fronte al Comune di Lecco, dove una delegazione di sindacalisti e dipendenti dell’impresa privata ha incontrato il sindaco Virginio Brivio.

Dopo una mezz’ora di colloquio i lavoratori si sono visti rassicurare dal primo cittadino. Brivio si è, infatti, impegnato ad aprire un dialogo con la Econord per quanto riguarda le richieste fatte dai dipendenti e terrà conto delle loro rivendicazioni in vista della prossima gara d’appalto.

Ma quali sono, quindi, le principali richieste dei manifestanti?
Tra i punti che emergono nella lettera ai cittadini redatta dai lavoratori lecchesi spicca il desiderio di “avere lo stesso trattamento economico e normativo dei loro colleghi delle imprese pubbliche”. A loro è stato, infatti “applicato il contratto di Federambiente, rinnovato a giugno del 2011, con ampia soddisfazione di tutti: un contratto che tutela il potere d’acquisto dei salari, i diritti dei lavoratori e la garanzia della continuità di servizi essenziali per la cittadinanza e senza incrementi tariffari”.
Daniele Frisco
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