Lecco: sciopero dei lavoratori di ''Econord''. Rifiuti e immondizia abbandonati in strada
Sacchi di immondizia non raccolti e abbandonati fuori da abitazioni e negozi, strade e marciapiedi non puliti e cestini stracolmi di rifiuti. Queste le condizioni in cui si è risvegliata Lecco nella mattinata di lunedì 16 gennaio a causa dello sciopero nazionale dei lavoratori dell’Igiene Ambientale. La mobilitazione, indetta da tutte e tre le sigle dei sindacati confederati, FP CGIL, FIT-CISL e UIL Trasporti, ha visto un’adesione che, stando a quanto dichiarato dai manifestanti, si è aggirata intorno al 100% dei lavoratori nella città di Lecco.
“Ci scusiamo con tutta la cittadinanza per il disagio - ha spiegato Adriano Sgrò, della FP CGIL nazionale – ma la situazioni dei lavoratori del settore non è più sostenibile. Il Contratto Nazionale di Lavoro – ha continuato – è scaduto da 13 mesi e non viene rinnovato a causa del rifiuto di firma delle imprese private dell’Igiene Ambientale (nel caso di Lecco si tratta della Econord Spa) e della loro associazione, la FISE ”.
Tra i punti che emergono nella lettera ai cittadini redatta dai lavoratori lecchesi spicca il desiderio di “avere lo stesso trattamento economico e normativo dei loro colleghi delle imprese pubbliche”. A loro è stato, infatti “applicato il contratto di Federambiente, rinnovato a giugno del 2011, con ampia soddisfazione di tutti: un contratto che tutela il potere d’acquisto dei salari, i diritti dei lavoratori e la garanzia della continuità di servizi essenziali per la cittadinanza e senza incrementi tariffari”.
“Ci scusiamo con tutta la cittadinanza per il disagio - ha spiegato Adriano Sgrò, della FP CGIL nazionale – ma la situazioni dei lavoratori del settore non è più sostenibile. Il Contratto Nazionale di Lavoro – ha continuato – è scaduto da 13 mesi e non viene rinnovato a causa del rifiuto di firma delle imprese private dell’Igiene Ambientale (nel caso di Lecco si tratta della Econord Spa) e della loro associazione, la FISE ”.
Tra i punti che emergono nella lettera ai cittadini redatta dai lavoratori lecchesi spicca il desiderio di “avere lo stesso trattamento economico e normativo dei loro colleghi delle imprese pubbliche”. A loro è stato, infatti “applicato il contratto di Federambiente, rinnovato a giugno del 2011, con ampia soddisfazione di tutti: un contratto che tutela il potere d’acquisto dei salari, i diritti dei lavoratori e la garanzia della continuità di servizi essenziali per la cittadinanza e senza incrementi tariffari”.
Daniele Frisco