Brivio: è arrivata l'ora della pensione per il messo comunale 'tutto-fare' Vito Lubreglia
Vito in tenuta da messo
Come abbia fatto, praticamente, lo sa solo lui ma ce l'ha fatta: Vito Lubreglia, per tutti semplicemente Vito, il messo comunale di Brivio, con il nuovo anno, andrà in pensione. Nel caos normativo dell'ennesima manovra economica con tanto di innalzamento dell'età pensionabile e nel marasma generato dall'ormai passata riforma Brunetta per i dipendenti statali, il prode Vito è riuscito infatti a "mettere insieme" i contributi necessari per "salutare tutti" e iniziare una nuova vita da ritirato dal lavoro. Ma la sua, come ci ha spiegato, sarà una "pensione a tre quarti" e, al pomeriggio, lo si vedrà ancora, come oggi, in giro in macchina per il paese in compagnia di giovani allievi, nel ruolo di istruttore di guida per una rinomata autoscuola del territorio.
Classe 1955, lucano d'origine ma residente dal '63 a Brugarolo, Vito ha preso servizio in comune a Brivio il primo novembre 1983: "Sono 41 anni che lavoro. Ho cominciato nel '70 nel settore privato. Poi sono arrivato a Brivio e ormai sono 28 anni e mezzo che sono qui" - racconta in "divisa d'ordinanza" specificando però come negli ultimi 14 anni sia un dipendente part-time, condizione questa che gli ha consentito di intraprendere una seconda attività in un altro ambito.
Assunto inizialmente come operatore ecologico, in tutti questi anni, per l'amministrazione comunale rivierasca ha fatto davvero di tutto: dal bidello all'impiegato, dall'autista al "sostituto vigile". Con la Panda bianca, il camioncino o semplicemente a piedi, tutte le mattine, attraversa di lungo in largo il paese notificando atti, consegnando documenti, dandosi da fare per tutte quelle commissioni che gli vengono assegnate. Ma dal 5 gennaio, tutto cambierà. "Smettendo di lavorare al mattino, avrò più tempo per fare le mie cosette" -afferma, ben consapevole che, per arrivare alla totalità della pensione dovrà aspettare i 65 anni.
Non intenzionato dunque a diventare un "pantofolaio", Vito continuerà anche a suonare nella banda briviese. Eh già, perché chi non lo conosce come "il messo" o "quello della scuola guida", sicuramente lo identifica come colui il quale, in sfilata con il Corpo musicale "Giulia Recli" si "fa sentire" con i rintocchi del suo immenso tamburo. Un personaggio, insomma, tanto che il sindaco Ugo Panzeri, ha promesso che gli dedicherà un tributo nel corso del primo consiglio comunale del nuovo anno. Che la festa abbia inizio.
A. M.